Eterno giullare,
artista eclettico, attore, pittore, teatrante ma non intellettuale, perché l’immagine di cultura per la quale si è battuto non è né retorica né elitaria. I suoi lavori nascono dalla cultura popolare (che ha la forma del teatro) per essere ridati al popolo. Personaggi con il carisma, ironia e semplicità di questo spessore non se ne contano molti, Jannacci, Gassman, Gaber e pochi altri.
Una delle sue affermazioni era “la cultura dominante è quella della classe dominante”.
La sua lingua era in grammelot, inventata per “Il Mistero buffo”(sua pietra miliare) ed altri sui testi anche a sfondo sociale sul malaffare e le morti bianche, citiamo: “settimo: ruba un po’ meno”- “la colpa è sempre del diavolo”- “ho visto un Re” (scritta con Enzo Jannacci).
Grande impegno anche in politica, sapeva schierarsi ma non sempre apprezzato. Nel ’73 l’arresto di Fo a Sassari per resistenza a pubblico ufficiale durante la replica di Guerra di popolo in Cile fa clamore, ma ancora di più il rapimento e lo stupro a Franca Rame.
Ateo convinto a chi gli chiedeva nell’aldilà rispondeva in maniera lucida ma ironica: “Io credo nella logica. Ma una volta di là, spero di essere sorpreso”.
Salutiamolo con un grande urlo Ciaoooo, come lui salutò sua moglie Franca Rame.