Due cognati si trovano a confrontarsi con il mondo della giustizia… ma da due punti diversi.
Uno avvocato che non si può definire principe del Foro, anche se è riuscito in un’impresa molto difficile nel far uscire di galera un ragazzo con disturbi mentali accusato di omicidio, l’altro lo possiamo definire un tipico cialtrone che per una seria di circostanze sfortunate, anch’esso accusato di un omicidio, ma che non ha commesso.
Un thriller di casa nostra, divertente e complicato che si riuscirà a districare a colpi di …gag e battute.
Tutto questo sembra il solito banale film commedia, invece proprio localizzarlo in una regione del sud, dove non ci sarebbero risate se non espresse nello slang meridionale, fa di questo prodotto uno spaccato della nostra vita contemporanea.
Gli attori sanno recitare come si deve, anche in maniera “pecoreccia”, dando il giusto imprinting all’italianità delle situazioni che stanno vivendo.
Ci sono molti di questi prodotti che non stanno aspettando altro che un nuovo Tarantino santifichi la loro caratteristica, non aspettiamo che venga dall’estero e diamo noi stessi la visibilità cercandolo nelle videoteche o nei digital store, sperando che grazie a mamma TV, attratta principalmente dalle chimere americane con budget elevatissimi, diventi uno spettacolo nazional popolare.
Dobbiamo fare solo come fanno in altre nazioni europee per le loro produzioni, dare spazio al cinema italiano.
Totò avrebbe detto: I fondi… in fondo li danno per questo.