100 anni di cinema di guerra

Dunkirk

Da cento anni il cinema si occupa di guerra raccontando errori, atrocità  e a volte divertendosi con la commedia.

Il 31 Ottobre p.v. vedremo al cinema, con distribuzione Warner Bros, l’ultimo lavoro di Christopher Nolan: DUNKIRK, che potremmo definire una “sconfitta vittoriosa”.

Oltre 350 mila soldati alleati ripiegano disperatamente verso le costi inglesi dal porto francese di Dunkerque, una gigantesca operazione civile e militare (chiamata l’operazione Dynamo) , dove migliaia di soldati in ritirata sotto il fuoco nemico, bombardati dagli aerei in picchiata, stavano ordinatamente in attesa senza cercare disperatamente la salvezza sulle navi.

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Il ruolo determinante dei civili che trasferiscono i soldati dalla spiaggia alle navi alla fonda, per ore in un tratto di mare trafficatissimo e pericolosamente mortale, si può definire: solidarietà  nell’orrore.

Ma un ordine tedesco male interpretato, fa interrompere le forze di terra lasciando il compito finale alla Luftwaffe, comandata da Hermann Goring

Il 27 Maggio 1940 una flottiglia di oltre 800 tra vaporetti, pescherecci e altre imbarcazioni del popolo inglese, misero in salvo circa 360 mila uomini tra inglesi e francesi.

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Churchill questa evacuazione la definisce un miracolo, ma allo stesso tempo dice anche che le guerre non si vincono in questo modo.

Ma tuttavia l’operazione “Dynamo” sarà  stata una scelta decisiva per il futuro del conflitto mondiale.

I film di guerra sono un genere, ma non si possono unificare, molti hanno puntato sull’eroe altri sul poetico, altri ancora sulla verità  nuda e cruda o sulla propaganda di regime.

Film che piacciono anche a chi detesta la guerra.

Per gli appassionati del genere è in uscita per la prima volta in home video (distribuito da DNA srl), un film introvabile in versione italiana, una vera “chicca”.

West Front 1918, diretto da Georg Wilhelm Pabst.

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Il film è tratto dal romanzo Vier von der Infanterie (Quarto fanteria) di Ernst Johannsen.

 

90 anni di Mille Miglia

Sono ben 450 le auto con relativi equipaggi arrivati da tutto il mondo per celebrare i 90 anni della celebre corsa automobilistica. Si tratta della Mille Miglia che partendo da Brescia si snoda per l’Italia sino a Roma e ritorno, per celebrare una competizione che non è solo di auto, ma di uomini, storia e profonde tradizioni.

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In questa edizione memorabile fa piacere che i vincitori siano proprio due bresciani, Andrea Vesco, 29 anni, e Andrea Guerini, 38 anni a bordo di una italianissima Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport del 1931. E’ la seconda volta consecutiva che vincono il race, rievocando il grande Tazio Nuvolari che con una vettura simile lo vinse nel 1933.

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Per chi non ha potuto assistervi lo stesso fascino e mistero si riscopre nel film del bresciano Claudio Uberti intitolato “Rosso Mille Miglia” con un cast (Fabio Troiano, Martina Stella , Remo Girone, Vittoria Zinny, tra gli altri) che aggiunge alla sfilata di auto da sogno lo spessore di un racconto appassionato anche se a tratti un po’ gigione. La narrazione serve però ad evitare l’effetto museo viaggiante ed a far rivivere sogni , paure, speranze , insomma le passioni che da sempre rivestono questa corsa e le stupende autovetture che poi sono le vere protagoniste del film.