LA STORIA DI SOULEYMANE

Regia di Boris Lojkine

Con Abou Sangare

Genere Drammatico

Durata 93 minuti

Anno 2024

Nazione Francia

FESTIVAL DI CANNES 2024

SEZIONE: UN CERTAIN REGARD PREMIO DELLA GIURIA, PREMIO COME MIGLIOR ATTORE, PREMIO FIPRESCI

Il protagonista, interpretato da Abou Sangare al suo debutto cinematografico (nella vita vera fa il meccanico), è un  rider che fa consegne in bici. Originario della Guinea e richiedente asilo in Francia, Souleymane ha solo due giorni per preparare il colloquio che gli permetterà di rimanere a vivere a Parigi. Per ottenere diritto di asilo, dovrà raccontare la sua storia al funzionario dell’ufficio rifugiati, ma lui ha deciso di raccontare una storia che non è la sua…

Risultato immagine per film LA STORIA DI SOULEYMANE

Quasi costretti a correre con lui per le strade di Parigi per quasi tutto il tempo del film, Souleymane ci porta attraverso le storture, la fatica e lo sfruttamento anche psicologico di questi lavoratori come lui costretti a correre senza sosta per ottenere modesti compensi. Una città notturna che ci appare in tutto il suo lato oscuro di razzismo e mancanza di solidarietà anche tra pari.

Risultato immagine per film LA STORIA DI SOULEYMANE

Quando alla fine Souleymane si ferma per il colloquio per ottenere il permesso d’asilo, di fronte a una algida funzionaria, Abou Sangare offre una straordinaria prova attoriale e dal fuori frenetico passa a un dentro altrettanto devastante.

Al cinema dal 10 ottobre 2024

Trailer

Maria Serena Pasinetti

 

 

VITTORIA

Scritto e diretto da: ALESSANDRO CASSIGOLI e CASEY KAUFFMAN
Con: MARILENA ‘JASMINE’ AMATO e GENNARO SCARICA

DAL 3 OTTOBRE AL CINEMA
Trailer disponibile qui.

Dopo la calorosa accoglienza all’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti Extra, Vittoria, secondo film diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, prodotto da Lorenzo Cioffi, Giorgio Giampà, Nanni Moretti e Rai Cinema con Alessandra Stefani e l’associazione in partecipazione di Simone Cucchetti, sarà al cinema dal 3 ottobre, distribuito da Teodora Film.

Vittoria è il secondo film di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Il primo, Californie (2021), distribuito da Fandango, è stato presentato in concorso alle Giornate degli Autori, nell’ambito della 78° Mostra del Cinema di Venezia, dove ha ricevuto il premio Europa Cinemas Label e il premio BNL Miglior Sceneggiatura.
È stato inoltre candidato al Globo d’oro come miglior opera prima e premiato come miglior film nella rassegna di Nanni Moretti “Bimbi belli – esordi nel cinema italiano”.

Precedentemente Cassigoli e Kauffman avevano realizzato Butterfly (2018), documentario presentato ad Alice nella città e distribuito nelle sale italiane da Luce Cinecittà.
Il film ha partecipato anche a numerosi festival internazionali fra i quali IDFA e Hot Docs e vincendo il Globo d’oro italiano per il miglior film documentario.

In questo secondo film, Vittoria, la protagonista Jasmine (Marilena Amato) ha 40 anni e dalla vita ha avuto tutto quello che desiderava: un buon marito (Gennaro Scarica), tre adorati figli maschi e il suo salone di parrucchiera. Ma un sogno ricorrente le fa capire il suo bisogno più profondo: una figlia femmina. Contro ogni logica e mettendo a rischio il proprio matrimonio e il benessere di tutta la famiglia, Jasmine decide di affrontare un difficile percorso di adozione internazionale. Una storia d’amore, coraggio e ostinazione interpretata dalle stesse persone che l’hanno realmente vissuta.

Maternità e adozione: Cassigoli e Kauffman affrontano nuovamente la vita nel cinema. E narrano una storia vera, con uno sguardo poetico e anteponendo il cuore e l’istinto alla ragione.

L’aspetto straordinario di questo film è che i due reali protagonisti della storia sono diventati gli attori del film e sono riusciti a fondere l’esperienza della vita reale con le possibilità della scrittura.
Realtà e finzione si uniscono facendo di questa pellicola non un documentario, ma il racconto di una storia vera che ti assorbe totalmente. Entrambi hanno dei sogni, lui aprire un’attività a Capri e lei adottare una bambina. E sanno che i sogni possono diventare realtà e si assecondano vicendevolmente nella realizzazione dei propri desideri.
Un film profondo, che forse avrebbe meritato una collocazione diversa nella Mostra del Cinema di Venezia.
Da vedere.

Serena Pasinetti

NEVER LET GO – A UN PASSO DAL MALE

Regia: Alexandre Aja
Con: Halle Berry, Christin Park, Matthew Kevin Anderson, Mila Morgan, Percy Daggs IV, Anthony B. Jenkins
Genere: Horror
Durata 101’
Al cinema dal 26 settembre 2024, trailer disponibile qui

Dopo che il mondo si è fermato, una madre si ritrova segregata in casa con i suoi due figli, perseguitata da un demone del male. La sicurezza di questa famiglia dipende esclusivamente dalla loro casa e da… una corda! Un passo senza corda è tutto ciò che serve al demone per impossessarsi di loro. Uno dei due bambini inizia a dubitare della reale esistenza del male mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti.

Ci troviamo di fronte a una tematica già ampiamente sdoganata in molte narrazioni horror, cioè quella della trasmissione del male che può essere vista come una metafora per il modo in cui i traumi, le paure e le vulnerabilità vengono ereditati all’interno delle famiglie. La madre, portatrice del male oscuro, diventa un simbolo di come il dolore e le esperienze negative possono influenzare le generazioni future. Il male non è solo una questione individuale, ma un ciclo che si perpetua. Spesso i figli sono inconsapevoli del male che li circonda fino a quando non è troppo tardi oppure fino a quando riescono a staccare quel cordone che li lega creando conflitti e tensioni ma che rappresenta anche un simbolo di emancipazione, indipendenza e crescita personale.

Il film si distingue per la sua intensa atmosfera  e l’uso di tecniche che amplificano il senso di paura e tensione. Aja sfrutta contrasti tra luce e oscurità, così come tra ambienti familiari e spazi ostili. Questi contrasti accentuano la transizione da momenti di sicurezza a situazioni di pericolo.

Tanta carne sul fuoco, ma con il rischio di sovraccaricare narrativamente un tema già tanto discusso e rappresentato correndo il rischio di apparire banale e ripetitivo.

 

 

 

 

Miriam Dimase

One Of Those Days When Hemme Dies

Regia Murat Firatoglu

Sceneggiatura Murat Firatoglu

Interpreti: Murat Firatoglu, Sefer Firatoglu, Salih Tasci, Gunes Sayin , Ali Barkin Birkan

Paese Turchia

Durata 83’

Eyup (Murat Firatoglu) è un uomo andato in bancarotta. Con l’aiuto dell’amico Ali inizia a lavorare in un campo per l’essiccazione dei pomodori. Frustrato per non aver ricevuto la paga in tempo, decide di uccidere il caposquadra Hemme, che a sua volta essendo molto nervoso per non aver dormito tutta la notte a causa delle mosche, teme che il lavoro non possa essere finito per tempo.

Recensione: One of Those Days When Hemme Dies - Cineuropa

Il film inizia con una danza che come un abbraccio circolare raccoglie tutta l’umanità piena di rancori, rabbia e preoccupazioni. La danza è una metafora per la lotta collettiva e il desiderio di unità in un mondo che sembra frammentato. L’abbraccio circolare simboleggia la solidarietà e la condivisione delle esperienze umane, evidenziando come, nonostante le differenze, ci sia un legame intrinseco tra le persone. Ricco di simbolismi, come il campo dove i pomodori essiccano sotto un sole accecante, potrebbe rappresentare non solo la fatica e il lavoro, ma anche la frustrazione e la precarietà della vita. Questo elemento visivo evoca l’immagine di un ciclo di vita e di morte, di speranza e disillusione, mentre il protagonista si muove in un contesto che riflette le sue difficoltà. Il suo girovagare in continua ricerca di aiuto lo conduce a situazioni sempre più grottesche e labirintiche, sottolineando l’assurdità del viaggio.

One of Those Days When Hemme Dies, la recensione

Queste esperienze surreali evidenziano la complessità e le contraddizioni della vita moderna, dove il desiderio di dignità e riconoscimento si scontra con un sistema che spesso sembra insensibile e opprimente. Anche le situazioni labirintiche in ci il protagonista si trova potrebbero essere interpretate come la metafora delle sfide quotidiane che affrontiamo nella nostra ricerca di significato e giustizia. Il fatto che il regista Murat Firatoglu, che ha interpretato il ruolo del protagonista, sia anche un avvocato aggiunge una dimensione interessante al film e alla sua esplorazione della giustizia. La sua formazione giuridica gli consente quindi di avere una prospettiva unica sulle dinamiche legali e sociali che influenzano le vite dei protagonisti.

Il film ha attirato l’attenzione durante la 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica dove ha ricevuto il riconoscimento come il Premio Speciale della Giuria nella sezione Orizzonti.

Miriam Dimase

Alice nel Paese delle Meraviglie

Il magico mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie 

prende vita grazie alla spettacolare produzione del Royal Ballet in diretta nei cinema il 15 ottobre

The Royal Ballet
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
In diretta al cinema martedì 15 ottobre, ore 20.15 

Co-prodotto con The National Ballet of Canada 

Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie | Nexo Digital. The ...

Coreografia Christopher Wheeldon, Musica Joby Talbot  , Orchestrazione Christopher Austin, Joby Talbot ,Scenografia Bob Crowley  Sceneggiatura Nicholas Wright  

Luci Natasha Katz  

Projection Designers Jon Driscoll, Gemma Carrington , Original Sound Designer Andrew Bruce for Autograph  

Direttori d’orchestra Koen Kessels / Martin Georgiev   

Orchestra della Royal Opera House 

Il 15 ottobre il Royal Ballet torna nei cinema di tutto il mondo, in diretta dal Covent Garden di Londra, con Alice nel Paese delle Meraviglie. Il coreografo Christopher Wheeldon rivisita il grande classico di Lewis Carroll in uno spettacolo originale e travolgente, popolato di personaggi amatissimi e adatto a un pubblico di tutte le età.

Il balletto Alice nel Paese delle Meraviglie ha debuttato con successo nel 2011 con un’esplosione di colori, magia scenica e coreografie innovative. Questa è stata la prima collaborazione tra Wheeldon, il compositore Joby Talbot e lo scenografo Bob Crowley, che in seguito hanno creato insieme, sempre per il Royal Ballet, anche Il racconto d’inverno e Come l’acqua per il cioccolato.

La musica di Joby Talbot unisce sonorità contemporanee e trascinanti melodie che riecheggiano le partiture dei balletti ottocenteschi. Le fantasiose e strabilianti scenografie di Bob Crowley si avvalgono di ogni mezzo possibile, dalle marionette alle proiezioni, per rendere il Paese delle Meraviglie incredibilmente reale.

Il risultato finale esalta al meglio le qualità del Royal Ballet, unendo danza, musica e trovate sceniche mirabolanti in uno spettacolo adatto alle famiglie. 

La stagione 2024/25 del Royal Ballet and Opera è distribuita nei cinema italiani da Nexo Studios in collaborazione con MYmovies e Danza&Danza Magazine.

Trailer

 

 

 

 

Giovanni De Santis

 

 

 

 

LA BAMBINA SEGRETA – Until Tomorrow

Regia: Ali Asgari
Genere: Drammatico
Paese: Iran, Francia
Durata: 86 min.

In sala dal 19 settembre

Dopo il grande successo di Kafka a Teheran, Ali Asgari torna con un nuovo film denuncia sulla società contemporanea iraniana.

Napoli Film Festival 2024 | La bambina segreta di Ali Asgari è il film ...

Fereshteh è una giovane studentessa universitaria e madre di una bambina di due mesi. Non ha mai confessato la sua maternità ai suoi genitori che stanno per venire a farle visita. Fereshteh inizia quindi un’epopea personale per cercare di nascondere la bambina almeno per due giorni, facendosi aiutare dalle poche persone che sanno di questo segreto, tra cui la sua migliore amica Atefeh.

Il film è quindi una sorta di viaggio che lo spettatore fa insieme alle due protagoniste della storia per le vie di Teheran, dove man mano che passano le ore e cambiano gli scenari, percepiamo la tensione costante di una società non libera, dove ogni incontro sembra nascondere costantemente un doppio gioco, la possibilità di una delazione, un attacco alla persona e, con il passare delle ore, condividiamo l’angoscia della protagonista e i dubbi rispetto a quale sia la migliore decisione da prendere.

LA BAMBINA SEGRETA è però anche una storia di solidarietà e resistenza femminile in una società estremamente patriarcale che, non a caso, uscirà in sala il prossimo 19 settembre, in occasione del triste anniversario della morte di Mahsa Amini.

Distribuito da Cineclub Distribuzione è un film che si muove fra il drammatico e il thriller, assolutamente da non perdere.

Il trailer è disponibile sul nostro canale Youtube.

 

 

 

Francesca De Santis

FUORI DAL MONDO – Vivere all’Asinara

Fuori dal Mondo – Vivere all’Asinara di Stefano Pasetto, nuova produzione per Solaria Film di Emanuele Nespeca insieme a Sud Sound Studios e Rai Cinema sarà presentato in anteprima assoluta sabato 14 settembre 2024 al Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, nella sezione Concorso italiano, categoria lungometraggi. La proiezione si terrà a Milano al Teatro Litta alle ore 18:25 alla presenza del regista Stefano Pasetto e del protagonista Enrico Mereu.

Prodotto da Emanuele Nespeca e Gianfranco TortoraFuori dal Mondo – Vivere all’Asinara è diretto da Stefano Pasetto (candidato al David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior regista esordiente per Tartarughe sul dorso e premiato in festival prestigiosi come Cannes e Torino per i suoi cortometraggi) ed è un racconto incentrato sulla affascinante figura di Enrico Mereu, per molti anni guardia carceraria nel penitenziario di massima sicurezza chiuso ormai dal 1997 e oggi apprezzato scultore che lavora il legno che il mare gli regala e vive in completa armonia con la natura che lo circonda.

Dopo la chiusura del penitenziario, Enrico Mereu e la moglie hanno deciso di rimanere a vivere sull’isola mentre tutte le altre famiglie del personale penitenziario se ne sono andate. Da quel momento in poi Mereu si è dedicato alla scultura, arte che ha scoperto di possedere naturalmente fin da bambino e ha deciso di non utilizzare altra materia che i tronchi incastrati sugli scogli e restituiti dal mare alla terraferma. Sono ormai oltre 25 anni che Enrico è un “liberatore di forme” e le sue opere hanno viaggiato per la Sardegna, l’Italia e perfino in Europa.

La vicinanza con i condannati è stata per Mereu un’esperienza fondamentale e oggi che il carcere è una sorta di museo gli aneddoti sono innumerevoli: nomi e storie che s’intrecciano in una trama di angosce e confidenze scambiate con amici che periodicamente lo vanno a trovare. È proprio dal carcere che Enrico ha imparato che un uomo ha sempre una seconda possibilità.

La progressiva apertura dell’isola al turismo potrebbe minacciare questo equilibrio delicato, questo luogo dell’anima e il suo Parco Nazionale, che l’isolamento ha invece fino ad oggi permesso di preservare. Ad ogni colpo di scalpello si rinnova una scelta del tutto contraria alla direzione del mondo globalizzato. Si rinnova la sfida di un uomo fuori dal mondo.

Il regista si pone come un osservatore in posizione di ascolto nei confronti di Mereu, scegliendo di raccogliere le testimonianze di Enrico e di familiari e amici (di cui uno ex detenuto all’Asinara) sempre lasciando loro la libertà di esprimersi nelle modalità che preferiscono. Il film si sviluppa nel corso di diverse stagioni, così da permettere al racconto di avere un respiro più ampio possibile; in tal modo Pasetto assicura allo spettatore anche la possibilità di ammirare i mutamenti del paesaggio interiore ed esteriore.

Il corpo di Enrico è il mio strumento di esplorazione privilegiato – ha dichiarato il regista – e, contemporaneamente, è l’unità di misura del mondo che lo circonda. Le sue mani, in particolare, sono gli strumenti che immortalano le sue emozioni in scultura, ma sono anche il punto di contatto tra l’universo e l’essere umano. La mia camera ha dunque un rapporto stretto con la sua espressione fisica.

In alcuni momenti lascio che si allontani dall’obiettivo, per valorizzare la dimensione del silenzio e per contestualizzare nella maestosità del mare e del cielo.

Solaria Film nasce nel 2013 per produrre documentari: dalla biografia di Dacia Maraini, Io Sono Nata Viaggiando di Irish Braschi, a quella della pittrice Carmengloria Morales, Entierro di Maura Morales Bergmann, menzione speciale fotografia al 15° Biografilm Festival 2019. Passando – per citarne solo alcuni – da Redemption Song di Cristina Mantis, vincitore del premio Rai Cinema alla prima edizione di Visioni dal Mondo, fino ad Arrivederci Saigon di Wilma Labate presente alla 75° Mostra del Cinema di Venezia e in cinquina ai David di Donatello 2019. Cura e realizza per Discovery la serie tv dal titolo Due rugbisti e una meta. Il primo film di finzione però non tarda ad arrivare con la coproduzione con la Svizzera dal titolo 7 Giorni di Rolando Colla, e vede negli anni la produzione di titoli come Il Banchiere Anarchico di Giulio Base, White Flowers, di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, Quello che non sai di me di Rolando Colla; infine con il cortometraggio Da Lassù di Teresa Paoli, presentato al Giffoni Film Festival 2018 e ospite al Festival internazionale di cinema per ragazzi Cinekid di Amsterdam, comincia la linea editoriale per ragazzi che culmina nel 2020 con il film GlassBoy per la regia di Samuele Rossi vincitore del ECFA award 2020 al BlackNight Film Festival. Nel 2022 insieme a Rai documentari e Peakock film realizza il documentario Due con sulla vita e i successi nel canottaggio dei fratelli Abbagnale. Nel 2023 produce La sera di tutti i giorni, il nuovo film di Felix Tissi, una coproduzione Italia/Svizzera con Peacock Film. Sempre del 2023 la produzione, insieme ad Echivisivi, del documentario Dino Meneghin. Storia di una leggenda sul più grande giocatore italiano di basket di tutti i tempi e Fino alla fine della musica, il quale vince il Premio alla Miglior Regia al 42° Bergamo Film Meeting.

Il film sarà in anteprima assoluta al 10° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo sabato 14 settembre alle ore 18:25, alla presenza del regista Stefano Pasetto e del protagonista Enrico Mereu, presso il Teatro Litta di Milano.

La direzione

LE VIE DEL CINEMA 2024

I film dei festival internazionali

Nelle sale cinematografiche di Milano dal 19 al 27 settembre

 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia | 77° Festival di Cannes

74° Festival Internazionale del Cinema di Berlino | 23° Tribeca Film Festival | 19. Cortinametraggio

Informazioni e aggiornamenti: lombardiaspettacolo.com

 La storica manifestazione dedicata ai grandi festival internazionali promossa da AGIS lombarda in collaborazione con Fondazione La Biennale di Venezia e le sale cinematografiche cittadine, è in arrivo a Milano dal 19 al 27 settembre. In programma oltre trenta film in anteprima e in lingua originale sottotitolata dalle ultime edizioni dei festival di VeneziaCannesBerlinoTribeca cui si aggiungono, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, i cinque corti vincitori della 19. edizione di Cortinametraggio, accompagnati dagli autori e dagli organizzatori della rassegna.

Nel fitto calendario di proiezioni e incontri, che coinvolgerà per nove giorni quattordici cinema milanesi, ampio spazio sarà come sempre riservato alla Mostra di Venezia appena conclusa, con lungometraggi dalle selezioni ufficiali in Concorso e Fuori Concorso, senza dimenticare le proposte di Orizzonti e delle Giornate degli Autori.

Tra i film premiati dalla Giuria presieduta da Isabelle Huppert si potranno vedere The Brutalist di Brady Corbet (Leone d’Argento per la Miglior Regia), Vermiglio di Maura Delpero (Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria), April di Dea Kulumbegashvili (Premio Speciale della Giuria), Ainda estou aqui di Walter Salles (Premio Osella per la Migliore Sceneggiatura), Leurs enfants après eux di Zoran Boukherma, Ludovic Boukherma (Premio Marcello Mastroianni al Miglior Attore Emergente Paul Kircher). Da Orizzonti arriveranno in sala il vincitore del Premio per il Miglior Film e del Premio Fipresci The New Year That Never Came di Bogdan Mureşanu, il Premio per la Migliore Sceneggiatura Happy Holidays di Scandar Copti, il Premio Speciale della Giuria One Of Those Days When Hemme Dies di Murat Fıratoğlu e Familia di Francesco Costabile, Premio per la Migliore Interpretazione Maschile a Francesco Gheghi. Dalle Giornate degli Autori, il GdA Director’s Award Manas di Marianna Brennard e il Premio Europa Cinemas Label Alpha. di Jan-Willem van Ewijk.

A rappresentare le altre competizioni internazionali saranno Grand Tour di Miguel Gomes (Selezione Ufficiale – Premio per la Miglior Regia) e Volveréis di Jonàs Trueba (Quinzaine des réalisateurs – Premio Europa Cinemas Label) per il Festival di CannesHors du temps di Olivier Assayas per il Festival del Cinema di Berlino e il documentario Jago Into The White di Luigi Pingitore per il Tribeca Film Festival.

Molti gli autori che accompagneranno le loro opere in sala: da Valerio Mastandrea con Nonostante, il suo secondo lavoro alla regia, venerdì 20 settembre alle 21.30 all’Anteo Palazzo del Cinema, a Giovanni Tortorici (Diciannove) sabato 21 settembre alle 19.30 all’Eliseo Multisala, a Francesco Costabile (Familia) domenica 22 settembre alle 18.30 sempre all’Eliseo Multisala. E ancora: il direttore artistico Niccolò Gentili e i registi dei corti di Cortinametraggio martedì 24 settembre alle 19.20 al Cinema Palestrina, Paola Randi con Bruno Bozzetto (La storia del Frank e della Nina) mercoledì 25 settembre alle 21.30 al Cinema Mexico e Luigi Pingitore (Jago Into The White) venerdì 27 settembre alle 21.40 all’Arcobaleno FilmCenter.

Molti anche gli eventi collaterali, a partire dall’incontro con Paolo Mereghetti e Bruno Fornara che da tradizione sancisce l’inizio della rassegna. Lunedì 16 settembre alle 18.00, presso la sala Dino Buzzati del Corriere della Sera in via Balzan 3, i due critici cinematografici dialogheranno con il pubblico raccontando aneddoti e curiosità di prima mano dai festival e fornendo spunti utili a districarsi tra le tante proposte del programma. L’ingresso, libero fino a esaurimento posti, si potrà prenotare al numero 02 67397820 fino alle ore 17.00 di venerdì 13 settembre.

Sabato 14 e sabato 28 settembre, dalle 10.30 alle 13.00, l’appuntamento sarà invece con la novità Flâneuse per il Cinema: passeggiate cinematografiche a cura di Marta Perego. La giornalista e content creator culturale accompagnerà due gruppi di spettatori per le vie di Milano, alla scoperta dei cinema cittadini coinvolti. I posti a disposizione per la passeggiata del 14 settembre sono già esauriti mentre le iscrizioni per sabato 28 apriranno martedì 17 settembre su lombardiaspettacolo.com.

Novità anche sabato 21 e domenica 22 settembre con Baby Cinefiliadi: laboratori creativi per bambini da 5 a 10 anni. L’iniziativa, a cura di LongTake nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, si svilupperà in due workshop dedicati ai più piccoli (sabato 21 alle 15.00 all’Eliseo Multisala, domenica 22 alle 10.30 all’Anteo Palazzo del Cinema, prenotazione obbligatoria su lombardiaspettacolo.com) nel corso dei quali verranno proposte attività di educazione all’immagine e ai valori dello sport. Il tutto in concomitanza con la programmazione cinematografica così da consentire ai genitori di rilassarsi in sala.

Prosegue infine la collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti: durante la rassegna verranno proiettati tre spot realizzati dagli studenti del 3° anno del corso di Arte e Tecnologia del cinema e dell’audiovisivo nell’ambito di La prevenzione ti dà un vantaggio, campagna di informazione e sensibilizzazione alla prevenzione oncologica sostenuta da Fondazione Veronesi.

«Per questa edizione abbiamo voluto affiancare alla qualificata selezione di opere della cinematografia internazionale una proposta di attività volta a valorizzare il ruolo di presidio sociale dei luoghi di spettacolo, dalle passeggiate in città per esplorare i cinema coinvolti nell’iniziativa, ai laboratori gratuiti per bambini, che offrono ai più piccoli una serie di attività stimolanti e consentono ai genitori di godersi tranquillamente un film sul grande schermo – afferma Il Presidente dell’ANEC lombarda – Associazione degli esercenti cinema, Tomaso Quilleri – Inoltre, siamo lieti di essere presenti nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, grazie alla nuova collaborazione con il festival Cortinametraggio che ci accompagnerà fino al 2026, anno delle Olimpiadi Invernali. le vie del cinema con la sua offerta di cinema d’autore dà il via ad una stagione cinematografica che si preannuncia ricca di sorprese».

Per il terzo anno consecutivo le vie del cinema aderisce a Cinema in festa – l’iniziativa promossa da ANICA, ANEC e Fondazione David di Donatello in collaborazione con il Ministero della Cultura, nell’ambito di Cinema Revolution – Che Spettacolo l’Estate! – che coinvolge oltre duemila schermi su tutto il territorio nazionale permettendo al pubblico di accedere alle sale, dal 15 al 19 settembre, a soli 3,50 euro. Per la sola giornata di giovedì 19 settembre gli spettatori potranno sia utilizzare le cinecard online che acquistare, sia online che alle casse dei cinema, i singoli biglietti a tariffa agevolata.

le vie del cinema è promossa da AGIS lombarda con il sostegno di MIC-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Lombardia e Comune di Milano, in collaborazione con Fondazione La Biennale di Venezia e Corriere della Sera. Si ringraziano Cortinametraggio, LongTake, MYmovies.it, ViviMilano, le sale cinematografiche e le case di distribuzione. La manifestazione è all’interno del palinsesto Milano è Viva del Comune di Milano e nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.

BIGLIETTERIA

Cinecard e biglietti si potranno acquistare in prevendita e senza maggiorazione di prezzo solo su leviedelcinema.lombardiaspettacolo.com

CINECARD

In vendita da venerdì 13 settembre ore 14.00

6 ingressi 36€ | 12 ingressi 48€ (fino a due biglietti per film)

BIGLIETTI

In vendita da martedì 17 settembre ore 14.00

Intero 8,5€

La direzione

L’ULTIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE

Un film di GIANNI DE BLASI

con DIEGO ABATANTUONO e BIAGIO VENDITTI

soggetto e sceneggiatura GIANNI DE BLASI, ANTONELLA W. GAETA, PIPPO MEZZAPESA

tratto dal romanzo L’ULTIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE di LORENZO LICALZI (edito da Rizzoli)

Pietro Rinaldi( Diego Abatantuono) è un anziano scrittore depresso, insofferente verso il mondo.Rimasto vedovo e ormai stanco della vita, progetta di suicidarsi nel giorno del suo compleanno ma un’inattesa tragedia sconvolge i suoi piani. La morte improvvisa di sua figlia e del genero, a causa di un incidente automobilistico, lo porta a doversi occupare del nipote adolescente Mattia. Nonno e nipote, che si sono fino ad allora ignorati, si ritrovano a vivere una dolorosa, quanto indesiderata, convivenza…

"L'ultima settimana di settembre", film di apertura di Giffoni 54 ...

Un viaggio e avvenimenti inaspettati muteranno decisamente le loro esistenze.

Abatantuono è perfettamente in parte in una pellicola che, anche se non gode di spunti originali, avrebbe potuto avere una decisa e coinvolgente forza narrativa. Purtroppo il film non propende mai per il troppo drammatico o il troppo commedia e quindi rimane un po’ poco approfondito, finendo con il non coinvolgere.

L’ultima settimana di settembre film di apertura di Giffoni 54

Non aiutano neppure ( fatta eccezione per Abatantuono) una recitazione debole e la scrittura poco approfondita. E questo ahimè è il problema di tanto cinema italiano.
AL CINEMA DAL 12 SETTEMBRE

 

 

 

 

 

Maria Serena Pasinetti

LA MISURA DEL DUBBIO

Regia Daniel Anteuil

Con Daniel Anteuil , Gregory Gadebois , Sidse Babett Knudsen, Alice Belaidi

Genere drammatico

Durata 115 ‘

Al cinema dal 19 settembre 2024

La misura del dubbio, il trailer ufficiale del film [HD] - MYmovies.it

L’avvocato Jean Monier (Daniel Auteuil) dopo aver fatto assolvere un assassino recidivo, non accetta più casi di giustizia penale. L’incontro con Nicolas Milik (Grégory Gadebois), padre di famiglia accusato dell’omicidio della moglie, lo tocca profondamente e fa vacillare le sue certezze. Convinto dell’innocenza del suo cliente, è disposto a tutto pur di fargli vincere il processo in corte d’assise, ritrovando in questo modo il senso della sua vocazione.

Daniel Anteuil, noto attore francese e famoso per le sue interpretazioni in una vasta gamma di film, si cimenta per la quinta volta come regista, interpretando il ruolo del protagonista principale.

È un avvincente dramma giudiziario ispirato ad una storia realmente accaduta.

La storia difatti si sviluppa attorno a un caso di omicidio che mette in discussione le certezze dei protagonisti, e Anteuil con la sua abilità recitativa riesce a trasmettere le emozioni complesse del personaggio che interpreta, che si trova a dover confrontarsi con il proprio passato e le sue scelte.

La regia contribuisce a creare un ambiente cupo e teso, amplificandone l’intrigo.

La misura del dubbio (Trailer Ufficiale HD) - Video Dailymotion

L’uso di molti primi piani permette di catturare le emozioni e le espressioni dei personaggi, offrendo allo spettatore un’intimità con i loro conflitti interiori e le loro paure.

Questa tecnica potrebbe essere molto efficace nel rilevare le verità nascoste o inganni. D’altra parte, anche le ombre, spesso utilizzate con un uso strategico dell’illuminazione, potrebbero simboleggiare il dubbio e l’incertezza. Nella scena circolare del cortile del carcere potrebbe esserci un richiamo visivo all’arte pittorica di Van Gogh, che ha avuto una connessione profonda con i luoghi dove il film è stato girato. Questo uso quasi eccessivo di tecniche registiche, per un occhio osservatore è quasi un invito a fornire lo svelamento del mistero.

Ma questo è un film su chi lavora in modo solitario in un’arena di mostri, è per chi porta avanti le sue idee nonostante tutto e tutti e soprattutto con il grosso rischio di fallire.

“La misura del dubbio”, il cui titolo originale è Le Fil, è stato presentato fuori concorso al 77’ Festival di Cannes.
Qui potete vedere il trailer.

 

 

 

 

 

 

 

Miriam Dimase