KEN IL GUERRIERO – IL FILM

Il primo lungometraggio animato dedicato al successore della Divina Scuola di Hokuto.

Arriva per la prima volta sul grande schermo solo per tre giorni, il 14, 15 e 16 ottobreKEN IL GUERRIERO – IL FILM, pietra miliare del mondo degli anime. Un film targato Yamato Video, datato 1986 e atteso secondo appuntamento della Stagione degli Anime al Cinema, il progetto esclusivo di Nexo Studios che per l’autunno 2024 porterà nelle sale anche The Last: Naruto The Movie e Overlord – Il Film: Capitolo del Santo Regno. Per l’elenco delle sale che programmeranno la stagione info su nexostudios.it.

L’evento viene proposto nelle sale in occasione dei 40 anni dal debutto televisivo della prima serie anime di Ken il guerriero, trasmessa su Fuji Television dall’11 ottobre 1984 e ispirata al celebre manga scritto da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara che aveva debuttato l’anno precedente.

KEN IL GUERRIERO – IL FILM ripercorre la storia del successore della Divina Scuola di Hokuto, inserendo però importanti differenze nella trama e nel trattamento dei personaggi. Inalterato il senso generale del racconto che vede Ken, l’uomo di questa arte marziale, percorrere le terre devastate dalla guerra atomica, alla ricerca della donna amata e dell’uomo che l’ha rapita, Shin. Le vicende porteranno Ken anche a incrociare nel suo cammino Rei, guerriero della Sacra scuola di Nanto ma anche ad affrontare i suoi fratelli: prima il subdolo Jagger e poi il potente fratello maggiore Raoul, l’uomo che addirittura ambiva al cielo. Inalterato lo staff dei creatori che riprende in toto quello televisivo, ma con una ricchezza di dettagli e di animazione garantita dalla destinazione cinematografica e dalla risposta alle aspettative di un pubblico fedelissimo e affascinato.
Il film è uno spumeggiante e affascinante flusso di colori e animazioni che trascinano lo sguardo sullo schermo senza sosta.

Trailer disponibile qui.

La nuova Stagione Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Studios. Gli appuntamenti 2024 sono distribuiti in collaborazione con Yamato Video con con RTL 102.5, radio ufficiale dell’evento, assieme i media partner Cultura POP, MYmovies e ANiME GENERATION.

 

Serena Pasinetti

Flow – Un mondo da salvare

Diretto da Gints Zibalodis

Sceneggiatura di Gints Zibalodis , Matiss Kaza

Fotografia e Montaggio Gints Zibalodis

Durata 84’

Al cinema dal 7 novembre, trailer disponibile qui.

Risultato immagine per film Flow - Un mondo da salvare

Presentato al festival di Cannes 2024, è un film di animazione diretto dal regista lettone Gints Zilbalodis, che aveva esordito nel 2019 con il lungometraggio Away, il viaggio di un ragazzo attraverso un’isola misteriosa, inseguito da una gigantesca ombra.

Flow racconta la storia di un gatto che si risveglia in un mondo sommerso dopo un’apocalisse naturale, costretto ad unirsi a un gruppo di animali – tra cui un lemure, un labrador e una gru – alla deriva su una barca in cerca di sopravvivenza.

La pellicola si distingue per l’assenza di dialoghi, affidandosi completamente alla narrazione visiva e sonora per esplorare il viaggio emotivo e fisico dei personaggi.

Gli animali conservano le loro caratteristiche naturali con pochi elementi di antropomorfizzazione, e il film si concentra per lo più sulle loro reazioni primordiali. Le loro interazioni riflettono il tema dell’adattamento reciproco e del superamento delle differenze in un mondo di decadenza.

Risultato immagine per film Flow - Un mondo da salvare

Le immagini evocano anche una profonda connessione tra la gloria delle civiltà passate e i problemi attuali legati al cambiamento climatico e all’estinzione della specie. Le scene ambientate in un mondo post-apocalittico, come i templi e le statue di enormi gatti, richiamano l’iconografia delle grandi civiltà antiche, ora sommerse dall’acqua e ridotte in rovina.  Queste rappresentazioni servono a simboleggiare la transitorietà delle società umane e la loro fragilità di fronte alle forze naturali e ai disastri ambientali. Uno dei momenti più toccanti del film è la scena in cui una balena muore, evocando in modo potente il tema dell’estinzione della specie. La balena simboleggia la bellezza e la vulnerabilità della natura, portando lo spettatore a riflettere sulle conseguenze devastanti del cambiamento climatico e della crisi ambientale. Ma rappresenta anche la perdita irreparabile della biodiversità e sottolinea l’urgenza di affrontare le questioni globali legate all’ambiente. La tecnica di Zibalodolis spicca per l’uso della CGI, con eleganti piani sequenza che creano un’atmosfera fluida e immersiva.  Il regista riesce a combinare fiaba, tensione e avventura in un’opera che affascina più per la sua semplicità e potenza visiva che per la sua storia, affidandosi a un approccio molto astratto e simbolico piuttosto che a una trama lineare.

Miriam Dimase