Terra incognita

Un film documentario di Enrico Masi
scritto da Enrico Masi e Stefano Migliore

Italia/Francia, 2024
Durata: 90’
in sala dal 30 gennaio
Terra Incognita esplora il tema dell’approvvigionamento energetico attraverso due storie: una famiglia vive in un alpeggio isolato in Piemonte e sogna di fondare una comunità autonoma in Canada; parallelamente, è in corso l’esperimento atomico ITER a Caradache in Francia in cui si cerca di riprodurre l’energia solare attraverso il processo della fusione atomica. Il documentario affronta la condizione dell’umano a contatto con la necessità di sopravvivenza sul pianeta,

Un documentario che mette a confronto due mondi: una comunità che rifiuta la tecnologia, da un lato, la costruzione di una centrale nucleare dall’altro.
Il film è interessante, drammaticamente coinvolgente in questo continuo raffronto.
Rimane comunque di non semplice lettura nel messaggio da veicolare

 

 

 

 

Il film, è coprodotto da Caucaso, Rai Cinema, Les Alchimistes, con il sostegno di Ministero della Cultura, Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, CNC FAIA e Région Sud.

 

 

 

 

 

FESTIVAL
Premio Corso Salani al Trieste Film Festival (24 gennaio 2025). Proiezione e Eco Talk al Torino Film Industry 2024 in collaborazione con il Festival CinemAmbiente. Evento Speciale a Visioni italiane 2024. Concorso Internazionale Lungometraggi al Festival dei Popoli 2024.

Maria Serena Pasinetti

La ragazza con l’ago

The Girl With The Needle 

  • Regia: Magnus von Horn
  • Attori: Victoria Carmen Sonne, Trine Dyrholm, Besir Zeciri, Ava Knox Martin, Joachim Fjelstrup
  • Genere: Drammatico
  • Paese: Danimarca
  • Durata: 115′

Copenaghen, 1918. Karoline (Vic Carmen Sonne), una giovane operaia, lotta per sopravvivere. Quando rimane incinta, incontra Dagmar (Trine Dyrholm), una donna carismatica che gestisce un’agenzia clandestina di adozioni. Tra le due donne si sviluppa un forte legame e Karoline accetta di farle da balia.

Il film , diretto con un evocativo bianco e nero, si apre con un gioco di frammenti facciali. I volti si sovrappongono e si mescolano, come l’identità di Karoline in un puzzle di sensazioni e desideri in conflitto. Il volto che emerge da questo collage è quello di una donna incapace di riconoscere se stessa, bloccata in un’esistenza segnata dalla frustrazione e dalla solitudine. La ricerca di sé sembra impossibile, come se ogni parte di lei fosse troppo distante dall’altra, e ogni sforzo di comporre un senso di coerenza si infrangesse contro un muro invisibile, ricordando lo sdoppiamento facciale di Persona di Ingmar Bergman, dove la frattura dell’identità si intreccia con il dolore della maternità mancata.

La ragazza con l'ago di Magnus von Horn - Pink Magazine Italia

Tuttavia, nonostante la potenza evocativa di questa apertura, la narrazione prosegue in modo convenzionale, seguendo eventi realmente accaduti e adottando un approccio più lineare e realistico nella sua evoluzione, allontanandosi dalle sperimentazioni formali iniziali per concentrarsi su una storia di lotte interiori e relazioni complesse, che si approcciano più a una favola nera che a una realtà crudele.

Questo spostamento, purtroppo, indebolisce in parte la forza emotiva e intellettuale del film, che perde l’intensità e l’ambiguità che caratterizzano la sua apertura, per diventare più prevedibile e meno coinvolgente. La tensione narrativa si attenua, lasciando il posto a una riflessione sulla condizione della protagonista che, pur restando interessante, non riesce a raggiungere il livello di profondità e innovazione promesso dal suo inizio.

La Ragazza con l'Ago: la RECENSIONE del film di Magnus von Horn

La trasformazione di Karoline da figura enigmatica a donna vittima di circostanze reali, pur rimanendo drammatica, diventa quasi un allegoria di un destino già scritto, senza quella potenza visiva e psicologica che avrebbe potuto rendere la sua lotta interiore ancora più palpabile.

Miriam Dimase

Babygirl

  • Regia: Halina Reijn
  • Attori: Nicole Kidman, Antonio Banderas, Harris Dickinson, Jean Reno, Sophie Wilde, John Cenatiempo
  • Genere: Thriller, Poliziesco
  • Paese: Usa, Paesi Bassi
  • Durata: 114′
  • Al cinema dal 30 gennaio 2025

Una potente donna d’affari (Nicole Kidman) mette a repentaglio la sua vita professionale e personale nel momento in cui intraprende una relazione segreta e intensa con il suo giovane assistente (Harris Dickinson).

Babygirl : critique du cul de cœur de Nicole Kidman

La regista Halina Reijn, che aveva già affrontato dinamiche di potere e vulnerabilità nel suo precedente lavoro Instinct, pone l’accento sulla prospettiva femminile, evitando di ridurre Romy a una semplice “donna forte che si spezza”; al contrario, la sua vulnerabilità diventa il terreno su cui si costruisce un percorso di auto-esplorazione.

Il film si interroga su cosa significhi davvero “sottomettersi“: è un atto di perdita di potere o, paradossalmente, un modo per riconquistarlo attraverso una forma di libertà emotiva?

Babygirl: guida ai personaggi del film con Nicole Kidman - Cinefilos.it

Thriller erotico che affronta temi legati al desiderio, al potere e al consenso, offrendo una riflessione sulle dinamiche sessuali nel contesto contemporaneo.

Tuttavia, il film soffre di una prevedibilità narrativa che lo rende meno incisivo rispetto a opere più innovative e profonde sul piano tematico: non riesce ad unire emozioni con le riflessioni sul ruolo della famiglia nella società, limitandosi a inseguire, l’eco di opere del passato.

How 'shocking' is Nicole Kidman’s erotic thriller, Babygirl?

Questo freno impedisce alla narrazione di esplorare a fondo il fragile equilibrio tra il bisogno di controllo e lo smarrimento emotivo.

Miriam Dimase