DICIANNOVE

Regia: Giovanni Tortorici
Attori: Manfredi Marini, Vittoria Planeta, Dana Giuliano, Zackari Delmas, MariaPia Ferlazzo, Sergio Benvenuto, Luca Lazzareschi
Genere: Drammatico
Paese: Italia
Durata: 109′
Al cinema dal 27 febbraio 2025 

Palermo, 2015. Leonardo, 19 anni, lascia la città natale per raggiungere la sorella a Londra e iniziare gli studi di Business. Tuttavia l’entusiasmo iniziale presto svanisce e preso dall’inquietudine si iscrive di impulso all’Università di Siena per studiare letteratura.

Film d’esordio del regista Giovanni Tortorici, presentato nella sezione Orizzonti della 81ª Mostra del Cinema di Venezia nel 2024, esplora con autenticità e originalità le sfide dell’età giovanile catturando il senso di disorientamento e alienazione di una generazione sospesa tra aspettative sociali e la ricerca di una propria identità. La regia di Tortorici è essenziale e sincera, evitando qualsiasi retorica o artificio superfluo, privilegiando il realismo, con scelte stilistiche che sottolineano il senso di solitudine del protagonista.
Leonardo è un Leopardi del nuovo millennio, solo più carino. Come il poeta, è un giovane malinconico, introverso e timido, che osserva il mondo con uno sguardo disilluso e distaccato. Tuttavia, a differenza di Leopardi, il suo fascino estetico lo rende un personaggio che attira involontariamente l’attenzione, nonostante la sua ritrosia.

Il film riesce a cogliere il contrasto tra la sua bellezza esteriore e il senso di inadeguatezza interiore che lo accompagna, accentuando il dramma di un’anima alla ricerca di risposte che sembrano sempre sfuggirgli.

Un’opera prima coraggiosa, che si distingue per la sua onestà narrativa e per la volontà di raccontare un viaggio personale con delicatezza e profondità.

Miriam Dimase

SGUARDI ALTROVE WOMEN’S INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

SGUARDI ALTROVE WOMEN’S INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

32ᵃ edizione | Milano | 12 marzo – 5 aprile 2025

Accademia09, Anteo Palazzo del Cinema, Cinema Wanted Clan, Il Cinemino, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Iulm

In arrivo a Milano la 32ᵃ edizione di SGUARDI ALTROVE WOMEN’S INTERNATIONAL FILM FESTIVAL, la manifestazione dedicata al cinema e alla creatività femminile. Lungometraggi e corti, documentari e fiction, tre sezioni in concorso, anteprime, workshop e tavole rotonde su donne, lavoro e violenza economica di genere, conflitti e diritti umani, diversità, inclusione e disabilità. Tra gli eventi speciali, un doc su Elvira Notari con la voce di Iaia Forte e un focus sul cinema giapponese con le opere di Kinuyo Tanaka, attrice, regista e musa di Kenji Mizoguchi.

Milano, 6 febbraio 2025 – SGUARDI ALTROVE, il festival internazionale dedicato al cinema e alla creatività femminile, torna a Milano dal 12 marzo al 5 aprile. Un’edizione, la 32ᵃ, pensata come un evento diffuso su più settimane in diversi luoghi creativi e istituzioni culturali della città: dall’Anteo Palazzo del Cinema al Cinemino di via Seneca agli spazi di Wanted Clan e Accademia09, situati nella suggestiva ex area industriale di via Tertulliano, fino alle sedi dell’Università Iulm e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Come da tradizione il festival si declina in due macro aree, Cinema e Oltre il Cinema – Tasselli d’Arte, quest’ultima dedicata alle arti visive, sceniche e performative. Per l’area cinema sono confermate le tre sezioni competitive, Nuovi Sguardi e Sguardi (S)confinati, riservate rispettivamente a lungometraggi e cortometraggi internazionali a regia femminile, e #FrameItalia, finestra sul cinema italiano a regia sia femminile che maschile. A queste si aggiungono anteprime fuori concorso, omaggi, eventi speciali, approfondimenti sul lavoro e la violenza economica di genere, l’attualità internazionale e il mancato rispetto dei diritti umani e, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la sezione Inclusion Diversity e Disabilità per la promozione della diversità, equità e inclusione. Ampio spazio anche alla formazione e al coinvolgimento degli studenti con proiezioni dedicate, incontri, workshop, lezioni sui mestieri del cinema e la critica cinematografica.

Tra gli eventi speciali, un omaggio a Elvira Notari nei 150 anni dalla nascita e un focus sul cinema giapponese a regia femminile.

Prima donna produttrice, regista, sceneggiatrice della storia del cinema italiano, autrice di oltre 60 lungometraggi e centinaia di corti e documentari, narratrice dell’animo partenopeo e pioniera del neorealismo: la straordinaria figura umana e artistica di Elvira Notari (Salerno 1875 – Cava de’ Tirreni 1946) verrà raccontata dalla voce di Iaia Forte e con la regia di Valerio Ruiz nell’omonimo episodio della docu-serie Rai Donne di Campania. Pioniera del cinema al femminile è anche Kinuyo Tanaka (Yamaguchi 1910 – Tokyo 1977) tra le protagoniste del focus sul cinema giapponese. Attrice di culto, musa di Kenji Mizoguchi e collaboratrice di maestri quali Yasujiro Ozu, tra gli anni cinquanta e sessanta, in un’industria quasi totalmente priva di cineaste, Tanaka si dedicò anche alla regia realizzando film dall’impronta femminista e anticonformista. Sguardi Altrove le renderà omaggio con The Moon Has Risen (1955) e Girls of Dark (1961).

I LUOGHI DEL FESTIVAL

Accademia09 – via Tertulliano 68/70

Anteo Palazzo del Cinema – piazza XXV Aprile 8

Cinema Wanted Clan – via Tertulliano 68

Il Cinemino – via Seneca 6

Università Cattolica del Sacro Cuore – largo A. Gemelli 1

Università Iulm – via Carlo Bo 1

INFORMAZIONI

Website – sguardialtrovefilmfestival

Facebook – https://www.facebook.com/sguardi.altrove

Instagram – https://www.instagram.com/sguardialtrove

Email – [email protected]

Tel. 02 36561524

 

La direzione

PROPHECY

Quando la giustizia indossa una nuova maschera, un’idea può cambiare il mondo. E una profezia può rivoluzionarlo.

Dal manga di Tetsuya Tsutsui arriva al cinema il film con Damiano Gavino sul misterioso giustiziere mascherato da un foglio di giornale: denunce, vendette e segreti tra le ombre del web e della realtà virtuale

AL CINEMA SOLO IL 24, 25 E 26 MARZO. PREVENDITE APERTE DAL 27 FEBBRAIO

“Mi chiamo Paperboy e sono qui per smascherare i colpevoli e ristabilire la giustizia. Questa è la mia profezia”

TEASER TRAILER QUI: https://www.youtube.com/watch?v=OY8_dVUIMN8 

Paperboy lo aveva annunciato. Ora la profezia diventerà realtà.
Arriverà nelle sale come evento speciale solo il 24, 25 e 26 marzo PROPHECY, il nuovo film di Brandon Box diretto da Jacopo Rondinelli e ispirato al celebre manga giapponese scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui. Presentato in anteprima mondiale alla scorsa edizione di Lucca Comics & Games, PROPHECY è tratto dalla storia, pubblicata in Giappone da Shueisha e in Italia da J-Pop, che ha conquistato decine di migliaia di lettori in tutto il mondo. Il film sarà distribuito in esclusiva nei cinema italiani da Nexo Studios e le prevendite apriranno ufficialmente dal giorno 27 febbraio (elenco delle sale a breve su prophecyilfilm.it e nexostudios.it).

Come protagonista nel ruolo di “Paperboy” troviamo Damiano Gavino (che gli spettatori hanno imparato a conoscere grazie alle serie Un professore e Shake, e al film Nuovo Olimpo di Özpetek)”, affiancato da Federica Sabatini, Ninni Bruschetta, Haroun Fall, Denise Tantucci e Giulio Greco.

PROPHECY porta sul grande schermo la storia di “Paperboy”, un misterioso individuo il cui volto nascosto da un foglio di giornale appare in brevi video nel web in cui denuncia ingiustizie e fatti di cronaca preannunciando la punizione dei colpevoli. Gli spiragli per capire la sua identità sono pochissimi, ma Paperboy riesce pian piano a conquistare seguaci e sostenitori che come lui hanno sete di verità e di giustizia. A fare da collante alla trama, tematiche di forte attualità come gli effetti amplificatori del web, il mondo dei riders e del food delivery, le potenzialità della realtà virtuale e del mondo delle start up tecnologiche.

La colonna sonora è di Matteo Buzzanca.

Dopo il successo di Dampyr, realizzato in collaborazione con Eagle Pictures e Sergio Bonelli Editore, e l’annuncio dell’acquisizione dei diritti per la trasposizione cinematografica di Tiger Mask, Brandon Box propone così un nuovo appuntamento cinematografico dedicato a tutti gli appassionati di fumetti e manga. Prodotto con il sostegno di Film Commission Torino PiemontePROPHECY è distribuito nei cinema italiani in esclusiva da Nexo Studios in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies, Lucca Comics & Games, Cultura Pop e JPop.

La direzione

IMAGINE DRAGONS LIVE FROM THE HOLLYWOOD BOWL

AL CINEMA SOLO IL 27, 28, 29 MARZO  IN CONCERTO CON LA “LOS ANGELES FILM ORCHESTRA”

Gli Imagine Dragons, 98 milioni di album venduti e 240 miliardi di stream totali, arrivano al cinema da Los Angeles con un attesissimo evento.

Durante un concerto di quasi due ore, la band ha fuso il suo sound esplosivo e catartico con splendidi e complessi arrangiamenti sinfonici, eseguiti sul palco da oltre 40 musicisti. L’evento, ripreso nell’autunno del 2024, ha permesso a molti giovani fan di partecipare per la prima volta a un concerto in cui la band è affiancata da un’orchestra e ha regalato agli appassionati di lunga data una serata indimenticabile. La scaletta ha incluso reinterpretazioni di brani leggendari degli Imagine Dragons come Radioactive, Demons e Believer, culminando in un gran finale con spettacolari fuochi d’artificio che hanno portato a una sorprendente chiusura.

La Redazione

LA CULTURA IPOCRITA

Stiamo assistendo in questi giorni alla protesta di registi e autori di sinistra contro la cessione dei cinema a gruppi immobiliari o a fondi.
È incredibile come tutte le parole versate in favore della cultura e della mancanza di spazi siano frutto di una straordinaria ipocrisia e di un atteggiamento unitario nel quale vengono coinvolti poveri operatori e personaggi ricchissimi che dal settore cinematografico e dall’esercizio hanno tratto il loro patrimonio.
Iniziamo da Valsecchi, il produttore più dotato e informato: non sapeva che il Cinema Adriano era all’asta? Non sapeva che l’asta era in essere da anni? Perché non ha partecipato?
Eppure, per lui il prezzo non era un problema, avrebbe potuto comprarne dieci di Adriano.
All’asta si è presentato un solo operatore, e ha comprato a una cifra ragguardevole che non ha comunque coperto i debiti di Ferrero.
Andiamo a fondo: qualcuno ha parlato di cultura quando Rutelli ha consentito la vendita dell’intero circuito a Ferrero?
Ferrero è un uomo di cultura?
E in questi anni, quando è stato chiaro che Ferrero non aveva intenzione di gestire i cinema minori ma solo l’Adriano, qualcuno si è offeso?
Ma passiamo a chi si agita: Verdone, Ozpetek, Bellocchio sono pieni di soldi. Che aspettano a farsi avanti e a rilevare le sale chiuse? E lo sanno perché sono chiuse?
L’Embassy non ha le licenze a posto e non può essere trasferito, altrimenti Mediaset lo avrebbe già fatto. Gli altri sono chiusi perché non guadagnavano a sufficienza per pagare le spese, alcuni non sono raggiungibili facilmente.
In definitiva, essendo la sala un negozio dove si vende cinema come un qualunque altro prodotto, può reggere se l’incasso non è sufficiente o se le spese di gestione sono eccessive?
Eppure, qualche esempio c’è stato di natura artistico-commerciale: Silvano Agosti ha gestito due salette dell’Azzurro Scipioni per decenni, scegliendo tra i film che gli sembravano capolavori e i suoi film autoprodotti. Pesci ha acquistato e gestisce le sale che erano di Franceschelli, le ha migliorate e non si lamenta. Lucisano gestisce da anni un suo circuito. Notorious cerca ancora sale che abbiano un minimo di redditività. Il Caravaggio ospita film di prima visione ed era una sala parrocchiale.
Chi dice che la cultura deve essere una punizione per impedire lo sviluppo commerciale di zone adatte ad altro che non sia un film?
Vogliamo parlare del Cinema Fiamma? Qualcuno dei nostri registi così preoccupati della cultura ha perso il sonno pensando al Cinema Fiamma? Che tipo di speculazione ha rimesso in circolo un cinema che non ha parcheggio neanche di notte? E perché non se ne occupano, visto che è di nuovo sul mercato?
Ozpetek, reduce dal successo imprevisto del suo filmetto, ha per caso la convinzione che, se le sale fossero aumentate, sarebbe cresciuto l’incasso del prodotto?
Il cinema, l’esercizio, è l’aspetto commerciale dell’opera filmica, che non sempre è cultura ma più spesso intrattenimento. Non bisogna confondere i due concetti, perché la cultura richiede applicazione e passione, l’intrattenimento comodità.
Un film di livello viene ricercato e il pubblico che lo apprezza lo va a vedere dove lo trova, mentre un film leggero deve essere a portata di mano con la possibilità di parcheggio.
I multiplex sono nati per questo, per offrire entrambe le soluzioni, mentre le piattaforme sono nate per far arrivare i prodotti direttamente sul divano di casa.
Perché i nostri stimabili registi non si sollevano per aumentare la distanza tra cinema e piattaforme?
Perché in Francia per vedere un film in televisione devono passare 15 mesi e da noi 105 giorni?
Perché i nostri esimi registi non si scandalizzano quando aziende estere si abbuffano di tax credit nostrano aumentando a dismisura i costi dei prodotti? Non sarà perché anche loro partecipano al festino alle spalle dello Stato e dei cittadini?
L’ipocrisia di chi invita lo Stato, la Regione e il Comune a modificare i flussi di mercato e a costringere la cultura dentro recinti inadatti e abbandonati dalla gente corrisponde all’avarizia di chi vuole sempre che i capitali li metta qualcun altro e mai spenderebbe un centesimo di quelli che il cinema generosamente fa loro guadagnare.
Se almeno stessero zitti, la città guadagnerebbe commercialmente e non perderebbe altro tempo nel rimettere in funzione stabili e negozi che da decenni languono senza destinazione.
Avv. Michele Lo Foco

Itaca – Il ritorno

Regia: Uberto Pasolini

Attori: Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Marwan Kenzari, Claudio Santamaria, Ángela Molina

Genere: Storico

Paese: Gran Bretagna, Italia, Grecia, Francia

Durata: 116′

Al cinema dal 30 gennaio 2025

Dopo vent’anni di assenza da Itaca, Ulisse (Ralph Fiennes), partito per combattere nella guerra di Troia, decide di tornare, ma a Itaca dove Penelope (Juliette Binoche) ancora lo attende, molte cose sono cambiate.

Itaca – Il Ritorno, l’Odissea rivive con Ralph Fiennes e Juliette ...

È sempre molto difficile mettere sul grande schermo, cercando di reinterpretarli  magari in chiave moderna, testi classici come in questo caso l’Odissea, e in particolare il ritorno di Ulisse in patria. La difficoltà innanzi tutto sta nel fatto che queste opere grandiose sono tali proprio perché sono senza tempo e narrano storie con significati universali e quindi le reinterpretazioni soffrono inevitabilmente di limitatezza e incompiutezza. Uno dei temi più  affascinanti è sicuramente quello del ritorno alla propria casa e ai propri affetti, trattato anche da Omero. Ulisse, o meglio Odisseo, ritorna ad Itaca: nel film egli è descritto dal regista come un reduce, vittima di traumi postbellici, che fatica mentalmente ad allontanarsi dalla guerra.

“Itaca – Il Ritorno”: scheda didattica, spunti e significato per gli ...

In modo realistico, Uberto Pasolini ci mostra Ulisse con il corpo segnato da ferite profonde e con  l’animo dilaniato dagli orrori della guerra, tanto che non potrà che concludere con una strage l’atto conclusivo del suo ritorno. Il film, un vero ossimoro, assume una connotazione pacifista. Il finale ci offre un Odisseo pacificato, in questo rapporto con Penelope, senza l’inquietudine di chi vuol rimettersi in viaggio. Sicuramente un’interpretazione interessante di Odisseo.

La scenografia è di tutto rispetto, ma purtroppo i dialoghi sono mal scritti e la scelta di alcune figure di secondo piano è poco riuscita, facendo scadere la narrazione a un  livello non certo adeguato a un’ opera quale l’Odissea.

Maria Serena Pasinetti

 

 

IO SONO ANCORA QUI

Regia: Walter Salles

Attori: Fernanda Montenegro, Fernanda Torres, Selton Mello, Maeve Jinkings, Carla Ribas

Genere: Drammatico, Storico

Paese: Brasile, Francia

Durata: 135′

Al cinema dal 30 gennaio 2025

Durante la dittatura brasiliana agli inizi degli anni settanta, Eunice Paiva (Fernanda Torres) affronta la scomparsa del marito Rubens (Selton Mello), ex deputato laburista arrestato e mai più tornato, mantenendo unita la famiglia e trasformando il dolore in attivismo politico.

Io sono ancora qui: trama, cast, recensione | Amica

Presentato in concorso alla 81° Mostra del Cinema di Venezia, Walter Salles decide di adottare un registro più intimista e meno diretto rispetto ad altri film che affrontano il tema delle dittature: qui la violenza e la repressione vengono filtrate attraverso le emozioni dei personaggi, lasciando fuori scena il loro lato più brutale.

Il cuore pulsante del film è proprio Fernanda Torres che, con la sua straordinaria interpretazione, incarna l’anima e la forza emotiva del film: la regia sembra costruita interamente attorno al suo personaggio, Eunice Paiva, e alla sua ricerca silenziosa ma incessante del marito scomparso.

“Io sono ancora qui” e gli altri film della settimana - Il Sole 24 ORE

Più che sulla dittatura stessa, il film si concentra su come questa tragedia politica colpisca l’intimità della vita familiare e personale, facendo emergere il ritratto di una donna che lotta non solo contro l’assenza, ma anche contro l’ingiustizia: Eunice è la lente attraverso cui lo spettatore vive il dramma, e il film trova il suo significato più profondo nel percorso di trasformazione da moglie e madre devastata dal dolore a simbolo di memoria.

Questo approccio intimo e personale è il punto di forza ma anche il limite del film: se da un lato crea una connessione profonda con il personaggio, dall’altro lascia sullo sfondo il contesto storico e politico più ampio, rendendo il film più focalizzato sull’esperienza umana ma nel contempo apparendo come un’occasione mancata per offrire una riflessione storica più incisiva.

Miriam Dimase

HANS ZIMMER & FRIENDS: DIAMOND IN THE DESERT

LA STRAORDINARIA PERFORMANCE DI DUBAI 

Con l’interpretazione orchestrale di capolavori assoluti come 

Dune, Il Gladiatore, Interstellar, Il Re Leone 

e con gli interventi di Billie Eilish, Sir Christopher Nolan, Denis Villeneuve, Finneas, Jerry Bruckheimer, Johnny Marr, Pharrell Williams, Tanya Lapointe, Timothée Chalamet e Zendaya

Venerdì 21 marzo, solo per una notte, la magia e il potere narrativo della musica di Hans Zimmer sono pronti a conquistare il pubblico di tutto il mondo con un’esperienza cinematografica indimenticabile: HANS ZIMMER & FRIENDS: DIAMOND IN THE DESERT, il film evento che cattura la straordinaria performance dal vivo di alcune delle più famose ed epiche composizioni di Zimmer, tra cui le musiche di Dune, Il Gladiatore, Interstellar, Il Re Leone.

Hans Zimmer Concert Film, 'Diamond in the Desert,' Headed for Cinemas

Nell’iconica Coca-Cola Arena di Dubai e nella cupola stellata di Al Wasl Plaza a Expo City Dubai, decenni di capolavori cinematografici prendono vita grazie ai musicisti della band con cui da sempre Zimmer collabora e grazie a un’orchestra internazionale d’eccellenza. Dalle dune del deserto arabo alle altezze del Jumeirah Burj Al Arab, queste esibizioni offrono un’esperienza intima e unica delle più amate e rinomate colonne sonore di Zimmer.

La Redazione

Strange Darling

  • Regia: JT Mollner
  • Attori: Willa Fitzgerald, Kyle Gallner, Barbara Hershey, Ed Begley Jr., Steven Michael Quezada
  • Genere: Thriller, Horror
  • Paese: Usa
  • Durata: 97′
  • Al cinema dal 13 febbraio 2025

Oregon. Un uomo e una donna, dopo una notte d’amore, si danno la caccia come gatto e topo. Un gioco pericoloso di seduzione e inganno si trasforma in una lotta psicologica dove nulla è come sembra.

Suddiviso in sei capitoli senza un ordine cronologico, il racconto spinge il lettore a ricostruire la trama pezzo dopo pezzo, aumentando il mistero e la suspense. Questa struttura riflette il caos emotivo e psicologico dei protagonisti, il cui rapporto con la verità è frammentato e distorto. Il film è ispirato a fatti realmente avvenuti, aggiungendo ulteriore profondità alla narrazione.

Strange Darling (2024) | MovieWeb

Al centro della storia c’è una critica alla cultura americana, che spesso idealizza alcuni stili di vita, come quello hippie, senza considerarne le contraddizioni. Il cibo poco salutare consumato dai personaggi diventa simbolo di un auto-sabotaggio più profondo: il desiderio di libertà si trasforma in una trappola, in cui l’indipendenza diventa autodistruzione, sia fisica che psicologica. Sia il gioco di seduzione tra i protagonisti che il degrado della coppia hippie ruotano attorno a un’illusione di controllo.

I primi credono di poter manipolare l’altro, ma finiscono per perdere il controllo della situazione. Allo stesso modo, la coppia hippie si illude di vivere senza regole, quando in realtà sta solo autodistruggendosi. I personaggi credono di essere padroni del proprio destino, ma sono intrappolati nelle loro illusioni, incapaci di vedere la verità. La narrazione frammentata non fa che amplificare questo senso di smarrimento, mostrando quanto possa essere ingannevole l’idea di libertà e potere personale.

Dimase Miriam