Regia: Nick Hamm
Attori: Claes Bang, Connor Seindells, Golshifthe Farahani, Jonah Hauer- King, Ellie Bamber, Rafe Spall, Emily Beecham, Jonathan Pryce, Ben Kingsley
Genere: Azione, Drammatico
Paese: Gran Bretagna, Italia, Svizzera, Usa
Durata: 133’
Al cinema dal 3 aprile 2025
La Svizzera è sotto il pesante dominio austriaco. Profondamente provato dalle sanguinose battaglie delle crociate, Guglielmo Tell, un uomo comune con un talento straordinario per l’arco,ha giurato di non impugnare mai piu un’arma in vita sua. Il suo destino prende una piega drammatica quando si trova a dover affrontare Il crudele governatore Gessler, che esercita il suo potere con ferocia. Quando la vita del suo stesso figlio viene minacciata, Tell è costretto a compiere un atto che lo segnerà per sempre: un colpo impossibile con l’arco, destinato a cambiare il il corso della storia. Un’azione che non solo segnerà il suo destino, ma che scatenerà un movimento più grande per la libertà del suo popolo.
La trasposizione cinematografica di Nick Hamm su Guglielmo Tell sembra voler reinventare il mito in chiave moderna, ma il risultato appare piuttosto confuso e pasticciato.
Il film, costruito con una struttura che ricorda quella di un videogioco, punta evidentemente a un formato episodico, lasciando molte questioni irrisolte e dando l’impressione di essere solo l’inizio di una narrazione incompleta. Particolarmente discutibile è anche l’inserimento di elementi storicamente improbabili, come l’idea che Tell abbia conosciuto la moglie e il figlio durante le crociate , una sorta di redenzione con un ritardo secolare. Considerando che non esistono prove sulla reale esistenza di Guglielmo Tell, questo dettaglio appare ancora più forzato e inverosimile.
L’aggiunta di questo elemento finisce per allontanare ulteriormente la narrazione dalla leggenda originale, rendendo difficile per lo spettatore orientarsi tra finzione e tradizione storico – popolare.
In definitiva il film di Hamm sembra sacrificare coerenza e chiarezza narrativa in favore di uno stile frammentario e caotico, che finisce per disorientare più che coinvolgere.
In definitiva il film di Hamm sembra sacrificare coerenza e chiarezza narrativa in favore di uno stile frammentario e caotico, che finisce per disorientare più che coinvolgere.
Miriam Dimase