IL CIELO BRUCIA

Regia : Christian Petzold
Interpreti : Nadja Paula Beer, Leon Thomas Schubert, Felix Langston
Uibel, Devid Enno Trabs , Helmut Matthias Brandt
Lingua originale : tedesco
Paese di produzione : Germania
Distribuzione in Italia : Wanted
Al cinema dal 30 novembre 2023
Due amici decidono di trascorrere alcuni giorni d’estate nella casa di famiglia fuori città ,tra il bosco e il mar Baltico , alla ricerca di tranquillità e ispirazione creativa, per continuare i loro rispettivi lavori come fotografo e scrittore. Ma le aspettative saranno ben diverse dalla realtà con cui confrontarsi.

Risultato immagine per film il cielo brucia 2023
Christian Petzold, già noto per affrontare tematiche legate all’amore e alle relazioni , torna dietro la macchina da presa con una nuova opera di notevole connessione tra gli individui , scavando ed esplorando la condivisione di pensieri , emozioni ed esperienze.
I punti fondamentali che percepiamo sono i quattro elementi della materia. Nella filosofia antica, il legame tra i quattro elementi e la mente umana può essere interpretato attraverso concetti simbolici. La terra potrebbe rappresentare la solidità , l’acqua le emozioni, l’aria la mente razionale e il fuoco la passione ,che nella pellicola sembra avere il predominio su tutti i precedenti , accentuando le paure insite in un bosco buio e denso di emozioni e desideri di passione . Ma il collante tra tutti gli elementi di base è una sorta di demiurgo che muove i fili con
una fatalità tutta legata all’empatia e all’amore.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla 73 edizione del Festival di Berlino
Miriam Dimase

BIRTH

Anno : 2022
Nazione: Corea del Sud
Regia : Jiyoung Yoo 
Interpreti: Hee-jin Choi, Kang Shin Chul, Hae-in Han, Ju-han Lee.
Durata :155’

Jae-i (Hae-in Han) è una giovane e brillante  scrittrice giunta alla pubblicazione del suo secondo romanzo e Geon-woo (Ju-han Lee) è un bravo insegnante di inglese che ama il suo lavoro e che sta per avere una proposta più gratificante nella scuola dove insegna. Il successo dei due va però a cozzare contro una indesiderata gravidanza, che mette ovviamente in discussione la situazione di coppia ma non solo.

嫁給「靈魂有溫度」的男人 被「溫柔的愛」包圍一輩子! – 白櫻
Già in concorso nella sezione Korean Cinema Today al Busan International Film Festival 2022 e vincitore del Citizen Critics’ AwardBirth è un film che parla del ruolo della donna nella società e della genitorialità, in un sistema senza supporto e ricco di pregiudizi.

Ma il film non è solo quello, non è solo il film sulla crisi di una coppia di fronte a una maternità non desiderata . È molto di più.
Da parte di lei è il confronto con la sua creatività di scrittrice  ed è come se non riuscisse a dar vita contemporaneamente a una persona e a un libro che è fatto di parole vive. Ed è questa l’ansia molto ben descritta da una regia molto attenta.

KIM JI-YOUNG, BORN 1982 – 2020 San Diego Asian Film Festival
Da parte di lui è il desiderio invece che nasce di paternità: Geon-woo non nasconde tutta la sua debolezza nel non capire esattamente quale è il suo percorso futuro di padre.
Un film in cui 155 minuti sono necessari tutti per arrivare a una conclusione non scontata. Da vedere.
In concorso al 41TFF.

 

 

 

 

 

 

 

Serena Pasinetti

Los Delincuentes

Anno: 2023
Nazione: Argentina
Genere: Drammatico
Durata:180 minuti
Regia: Rodrigo Moreno
Attori: Margarita Molfino, Esteban Bigliardi, Cecilia Rainero, Daniel Elías, Germán de Silva Mariana Chaud, Gabriela Saidon, Javier Zoro, Lalo Rotavería, Iair Said, Fabian Casas, Adriana Aizemberg, Laura Paredes.
Qual è il senso dell’esistenza?
La risposta a questa domanda se la danno due dipendenti di una banca con una rapina ai danni della stessa.
Tutto è pianificato: l’autore del furto si denuncia e sconterà qualche anno di prigione, l’altro nasconderà il malloppo in attesa della ripartizione.
Divenuti delinquenti , i loro destini sono ormai intrecciati.

Los delincuentes (2023)
Questa parte del film gioca sui toni spenti della routine lavorativa, del grigiore della vita cittadina, delle emozioni soffocate nei legami familiari.
La seconda parte si apre luminosa sulle montagne, sui prati assolati e sulle aspettative di una vita bucolica, romantica e avventurosa, innamorandosi forse, nella lievità del vivere giorno dopo giorno.
Non tutti questi sogni si traducono in realtà, ma le vite dei due personaggi, alla fine, si rispecchiano l’una nell’altra, nell’assaporare entrambi il profumo della libertà.
Selezionato in Un Certain Regard a Cannes 76 e presentato fuori concorso al 41TFF

 

 

 

 

Pia Larocchi

GRACE

Anno:2023
Genere: Drammatico
Produzione: Russia
Durata: 119 minuti
Regia: Ilya Povolotsky
Attori: Maria Lukyanova, Gela Chitava

Cannes 2023 review: Grace (Ilya Povolotsky)
Russia oggi. Grace ( Maria Lukyanova)
giovane adolescente e il padre (Gela Chitava) uomo introverso e taciturno attraversano in un on the road apparentemente senza meta varie lontane  province russe in un van contenente tutta la loro vita e fermandosi a portare il cinema là dove internet non é ancora arrivata.
E sullo sfondo li accompagna con lunghi piani sequenza una Russia desolata fatta di case diroccate, di fiumi inquinati portatori di morte ai suoi pesci e di stazioni di utilità pubblica totalmente dismesse.

Risultato immagine per 2023 film grace Ilya Povolotsky
Non è difficile vedere nel film una metafora della Russia odierna priva di ideali, impoverita da una situazione socioeconomica non florida. “Portami via con te”  diventa ìl leitmotiv di chi vede nella casa in movimento di Gloria e del padre un luogo per andarsene anche se non si sa dove. Una fuga come quella di Gloria stessa per un attimo per poter diventare adulta.Ma una ragazza che diventa adulta e poi  ritorna per un motivo che non sveleremo.
Molto interessante il rapporto tra padre e figlia in una pellicola che si muove con lentezza, in momenti spesso silenziosi ma che vede sul volto di Gloria un mondo decadente, forse senza nessuna speranza.

Grace de / by Ilya Povolotsky - Q&A | Crédits : La Quinzaine… | Flickr
Presentato a Cannes alla Quinzaine del 2023 e al 41TFF.

 

 

 

 

 

 

 

Serena Pasinetti

41TFF: Retake di Kota Nakano

Anno: 2023
Genere: Drammatico sentimentale
Produzione: Giappone
Durata:110 minuti
Regia: Kota Nakano

La decisione di girare un film da parte di un gruppo di studenti in vacanza è lo spunto per riversare in questo progetto un intreccio di sogni, prospettive, desideri, ma anche ansie e contraddizioni tipiche adolescenziali.

L’anima, piena di poesia, di questo progetto, emerge man mano durante le riprese che si snodano lungo il percorso di un fiume (simbolicamente il fluire del tempo) nella ricerca di un mondo ideale dove il tempo arresti la sua corsa e permetta di vivere per sempre il momento della felicità.
Faticosa è la realizzazione di un film con questa tematica, anche perché le dinamiche relazionali si modificano progressivamente ed è difficile arrivare ad un ciak finale che generi consenso ed armonia.
Ma poi, è possibile un punto fermo nel mondo degli adolescenti?
Da non perdere il finale…oltre i titoli di coda!

 

 

 

 

Pia Larocchi

41TFF: Le Ravissement – di IRIS KALTENBÄCK

Anno: 2023
Genere:Drammatico
Produzione: Francia
Durata: 97 minuti
Regia: Iris Kaltenbäck
Attori: Hafsia Herzi, Alexis Manenti, Nina Meurisse, Younes Boucif.

In una Parigi quasi irriconoscibile, Lydia (Hafsia Herzi), un’ostetrica fortemente attaccata al suo lavoro, in un’unica giornata si trova suo malgrado a dover rimettere in sesto la propria esistenza: rompe un rapporto con il partner, accetta di seguire la gravidanza appena scoperta della sua migliore amica Salomé (Nina Meurisse), e ha un rapporto di una sola notte con Milos (Alexis Manenti), un autista di bus conosciuto per caso. Parecchi mesi dopo Lydia riincontra Milos mentre tiene in braccio la bambina della sua amica e tenta di dare lei questa volta alla sua vita una svolta diversa…


Con una grande capacità di analisi di luoghi e persone, di uso della macchina da presa e di scrittura la regista, al suo primo lungometraggio, traccia un personaggio femminile che per le caratteristiche proprie della sua professione dovrebbe, secondo stereotipi classici, suscitare simpatia verso chi si occupa di maternità. Quello di Lydia non è però desiderio di avere un figlio, è invece una ricerca ostinata di affetto e attenzioni che non suscita empatia nello spettatore e non fa di lei un personaggio positivo.
Una voce fuori campo conduce a prevedere situazioni con un’atmosfera da racconto giallo.

Un film attualissimo nella sua contaminazione dei generi cinematografici, per arrivare a un finale inaspettato che suscita empatia verso personaggi e situazioni che sorprenderanno lo spettatore.

Presentato alla Semaine de la critique del festival di Cannes e in concorso alla 41esima edizione del Festival di Torino.

 

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Serena Pasinetti

Un colpo di fortuna – di Woody Allen

Genere: commedia sentimentale, thriller
Durata: 96 min.
Cast: Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.

In arrivo il 6 dicembre al cinema l’ultimo film di Woody Allen presentato all’80° Mostra del cinema di Venezia, “Un colpo di fortuna” (Coup de chance).

Fanny vive a Parigi con il marito Jean e lavora nel campo dell’arte. Una vita tranquilla e apparentemente perfetta che viene d’un tratto sconvolta quando si imbatte in Alain, suo ex compagno di scuola del liceo e ora scrittore in carriera.  Tra i due inizia una relazione clandestina che sconvolgerà il marito Jean, rivelandone la natura più losca e sfacciata.

Se nella prima parte il film sembra aderire alla classica trama narrativa di Woody Allen nei suoi ultimi lavori, in realtà andando avanti riesce a divertire e intrattenere aggiungendo alla classica situazione del triangolo amoroso, gli elementi del film noir ma in chiave comica muovendosi, per intenderci, fra Scoop e Match Point.

Ottima come sempre la scelta degli interpreti, soprattutto la divertentissima Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.

Il film sarà distribuito nelle sale da Lucky Red. Il trailer è disponibile sul nostro canale youtube.

 

 

 

 

Francesca De Santis

Il paese del melodramma

Genere : drammatico / horror

Regia : Francesco Barilli

Interpreti : Luca Magri, Luc Merenda, Nina Torresi, Enrico Maria Degiacomi, Francesco Barilli, Stefano Pesce.

Produzione : Avila Entertainment , in collaborazione con Rai Cinema.

Durata : 86

Al cinema dal 30 novembre 2023

 

 

 

 

 

Un giovane e talentoso cantante lirico , dopo un grave lutto familiare, si ritrova sul baratro del collasso psico -fisico , da cui fatica a riemergere a causa del vizio dell’alcool.

Le sue allucinazioni diventano sempre più realistiche quando  la Morte in persona gli si materializza , con tanto di falce e mantello nero , pregandolo di abbandonare la strada della perdizione per ritornare all’esibizione teatrale e interpretare il Macbeth di Giuseppe Verdi .

Voler ricordare l’infinità della opera lirica e del genio del grande maestro Verdi è una delle chiavi di lettura  di questa originalissima narrazione, le cui riprese  cinematografiche sono state girate esattamente nella sua città di origine, tra il Teatro Regio, il Duomo, il cimitero e le tante panoramiche suggestive, accompagnate dal profondo lirismo delle sue arie.

 

 

 

 

 

La Morte , interpretata da un carismatico Luc Merenda,  è un simbolo di rinascita ,ci dà la forza di vivere , ma ci perseguita ad ogni angolo, ricordandoci che l’eternità è una eredità che solo in pochi riescono a guadagnare e il Macbeth , che fù per il Maestro una delle sue opere più belle , è l’anello di congiunzione con il mondo dell’Oblio.

Tuttavia la percezione globale della pellicola  risulta ancora poco matura per metterla a  confronto con le immensità delle opere di cui ci fa dono il film stesso.

 

 

 

 

 

 

 

Miriam Dimase

La stupidità quotidiana

Che la stupidità sia il nostro pane quotidiano lo dimostra il livello della pubblicità, che ormai ha intrapreso la discesa verso gli strati più bassi della conoscenza e quelli più miserabili della convenzionalità.

Perché ciò avviene lo spiegano i tecnici del marketing, che avendo assunto come principio base che l’essere umano è un povero deficiente, gli danno in pasto quello che può digerire, cioè le immagini di una realtà fatta su misura per le sue povere capacità.

Ecco che allora il bucato lo fanno uomini giovani accompagnati dai figli, esibendo misteriosi accrocchi colorati, i piatti vengono controllati da altri uomini che la Hunziker descrive “con la faccia soddisfatta” presupponendo di vivere con uno di questi in una casa modesta, e non come sanno tutti in un luogo faraonico col suo vero e ricchissimo fidanzato, ecco che automobili identiche tra di loro, di colore giallo ocra, di forme simili a melanzane, suscitano l’interesse di donne bellissime, ecco che famigliole ridanciane fanno colazione in cucine di 50 metri quadri con la prole bellissima e buonissima, ecco che divani di ogni taglia vengono venduti ad attori che invece incassano centinaia di migliaia di euro per far finta di comprare, ecco che gentili hostess o impareggiabili funzionari ricevono poveri allocchi in banca offrendo i migliori servizi, quando tutti sanno che in banca è difficile ormai anche solo entrare e che se non sei Tronchetti Provera non ti saluta nessuno, ecco che finanziarie usuraie ti consentono di rifare il bagno di casa prestandoti i soldi appena entri, ecco che  un bel giovanotto targato Enel si avventura in una strada inventata piena di gente sorridente compiendo miracoli a costo zero, ecco che casalinghe brutte e grasse, come vengono immaginate le casalinghe più povere, dibattono sui detersivi, mentre quelle ricche e belle, interpretate dalla ex moglie di Totti, dormono fino alle 11 di mattina, ecco uccellini parlanti che conversano con un calciatore per reclamizzare un’acqua minerale, ecco donne che abbracciano una forma di formaggio con passione, ecco giovanotte procaci che fanno finta di sorseggiare un caffè napoletano da una tazzina vuota, ecco Gerry Scotti che reclamizza tanti di quei prodotti che non li riconosci più, e potrei continuare all’infinito, perché infinito è il campo delle idiozie, delle falsità, delle mistificazioni che ogni minuto pervade l’etere. Quando molti anni orsono, un signore di grande capacità imprenditoriale, titolare di una famosa emittente televisiva mi sintetizzò lo spirito della pubblicità, cominciai a comprenderne i retroscena.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi disse: “le categorie di coloro che commissionano la pubblicità sono o responsabili di società che te la ordinano e poi vogliono il 20% della spesa come tangente, o responsabili di società che il 20% lo vogliono da coloro che realizzano gli spot pubblicitari. Qualcuno, ma sono pochi, lo fa per mitomania personale o per far lavorare la sua amante.“

Presi atto allora di queste sorprendenti verità e del fatto che le sponsorizzazioni, quelle sportive, quelle nella moda, quelle nei profumi, erano tutte metodologie creative di false fatturazioni e oggi, in questa società della comunicazione e della prestazione, credo che purtroppo le false fatturazioni siano l’industria più redditizia esistente, perché, come esemplificato sopra, vive di un materiale che non costa, l’ignoranza.

Ma ragionando in positivo, esiste una forma di pubblicità corretta, non corrotta intendo, rispettosa della intelligenza delle persone, informativa e onesta? Sono certo che potrebbe esistere, e talvolta fa la sua comparsa, timida, in mezzo alle altre.

Forse, è un augurio, quando la folla di coloro che vengono ritenuti poveri deficienti comincerà a non comprare più certi prodotti, forse, allora, i ricavi aziendali prenderanno il sopravvento sulle fatture false e la pubblicità farà un esame di coscienza.

 

 

 

 

 

Avv. Michele Lo Foco

Filmmaker Festival – SPARTA di Ulrich Seidl e LA MISURA DEL CORAGGIO

Ulrich Seidl torna a FILMMAKER con “Sparta”, proiettato ieri , martedì 21 novembre, in prima italiana fuori concorso. 

Tra gli ospiti più attesi dell’edizione 2023, Ulrich Seidl è tornato a FILMMAKER per presentare in anteprima italiana il suo ultimo Sparta, alla Cineteca Arlecchino. Il regista austriaco, cui il festival ha dedicato la prima personale italiana e un successivo focus, costruisce qui una sorta di controcampo dark di Rimini (2022) a formare idealmente un inquietante racconto famigliare collettivo. Sparta sposta l’attenzione dal cantante Richie Bravo, protagonista del primo film, al fratello Ewald, un ingegnere che ha lasciato la casa natale in Austria per trasferirsi in Romania. Se Richie è un’anima perduta nel cinismo dei suoi fallimenti, Ewald è segnato da un’infanzia di violenze, soffocata da un passato rimosso, come quello del suo paese.

Si può essere vittime e al tempo stesso persecutori? La risposta in qualche modo è implicita ma il percorso è complesso, sfuggente, pieno di rischi e di ambiguità che fanno di questo film il più ambizioso nella ricerca del regista, e il più controverso nel racconto dei paradossi umani.

 

 

Alla stessa ora all’Arcobaleno Film Center Bruno Bigoni e il Gruppo Maelstrom, un collettivo di giovani filmmaker attivi a Milano, hanno presentato in prima mondiale fuori concorso il docufilm La misura del coraggio: tre ragazze vogliono raccontare la Resistenza in Val di Susa dalla parte delle donne mentre un’altra troupe le filma al lavoro, in un gioco di specchi alla ricerca di uno sguardo femminile sulla Storia e sul cinema. Agli scritti di Ada Prospero Gobetti che è stata partigiana in quei luoghi, si intrecciano le voci di altre donne che abitano la valle e nel loro quotidiano mettono in campo nuove forme di resistenza, dalle lotte contro i cantieri della Tav all’aiuto ai migranti che attraversano la frontiera con la Francia.

Sempre nella giornata di martedì 21 si sono aperte le porte anche della terza sede del festival, Anteo Palazzo del Cinema, che fino al 23 novembre ospiterà FILMMAKER EXPANDED, la sezione sulla realtà virtuale e immersiva realizzata insieme ad AN-ICON, gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Milano.

L’iniziativa prevede il concorso Gradi di Libertà dedicato alle opere italiane e un programma internazionale con una sezione monografica sulla pluripremiata autrice sudcoreana Gina Kim: per la prima volta a Milano verrà mostrata l’intera trilogia –  Bloodless (2017), Tearless (2019), Comfortless (2023) – di opere in realtà virtuale sulle cosiddette “US military comfort women”, le “donne di conforto” coreane destinate ai militari statunitensi che venivano reclutate in tutta la Corea del Sud per soddisfare sessualmente i membri delle forze armate. Un percorso feroce e intimo che mira a decostruire una duplice forma di potere e sopruso (degli uomini sulle donne e di un popolo su un altro) catapultando l’user direttamente al centro dell’azione, senza l’ausilio di informazioni o sintesi narrative pregresse.

Il Premio Gradi di Libertà per la migliore opera italiana in VR, del valore di 2000 €, e il Premio Rai Cinema Channel, del valore di 3.000 €, consistente in un contratto di acquisto dei diritti web dell’opera per tre anni da parte di Rai Cinema, verranno assegnati nella serata conclusiva del festival da una giuria ufficiale, domenica 26 novembre alle 21.30 all’Arcobaleno Film Center.

 

 

 

 

 

Francesca De Santis