Il 17 Giugno apre gli occhi sullo scenario milanese un nuovo progetto artistico: BROKEN SOCIALISM, lavoro di performance ed installazioni itinerante work in progress che ha già la sua seconda data il 5 Luglio 2018 ed altre in autunno in programmazione.
Ideatore e padre del progetto è il noto attore e regista milanese, Marco Oliva.
Il lavoro nasce e si sviluppa interrogandosi su importanti tematiche sociali e nello specifico cosa accomuna le morti sul lavoro, i lavoratori dimenticati, la crisi medio orientale, il massacro dei curdi, i naufraghi, Hitler e i nuovi nazismi.
Broken Socialism tesse decisamente uno stretto legame tra questi temi partendo proprio dalle parole rivelatesi profetiche di Berltold Brecht sulla fine del realismo socialista. Il drammaturgo e poeta tedesco affermava che nel mondo si pongono sempre nuovi problemi e il realismo socialista sarebbe morto nel momento in cui avrebbe smesso di affrontarli.
Brecht ammoniva al fatto di non festeggiare la sconfitta di Hitler e del nazismo perché il grembo dal quale era strisciato poteva essere ancora fecondo.
A ricordarci la verità di questo monito, ci appaiono di fronte i nuovi fenomeni di nazismo, il massacro dei curdi, la pulizia etnica in Siria con l’attacco con gas alle popolazioni civili, l’uccisione di palestinesi in protesta.
Gli egoismi nazionali difendono i propri interessi politici ed economici, i partiti di tradizione socialista nel tentativo di trovare altre vie di soluzione alla crisi economica hanno dimenticato i loro fondamenti. Tutela, eguaglianza, tradimento, diritti, sofferenza, ingiustizia, sono soltanto alcuni dei temi che emergono da questo lavoro e l’urgenza di comunicarli lasciando che il pubblico vi si immerga in prima persona ha aperto le porte ad un nuovo scenario, protagonista la coscienza collettiva.
In tutte le installazioni è possibile immergersi tra passato e presente, numerosi i parallelismi e le contaminazioni artistiche che risentono della necessità di trovare empatia rispetto al soggetto osservato, l’emozione della testimonianza viva dell’attore in scena, qui si distilla in presenze, in sonorità che rimandano ad esistenze reali sulla scena.
A esempio in una delle installazioni, non vediamo soltanto Hitler nella sua stanza con la tv accesa sul mondo d’oggi, ma percepiamo la sua presenza dai vestiti lanciati sul divano, il cibo consumato nel piatto e i rumori provenienti dal bagno adiacente al suo soggiorno o ancora entrando nella stanza successiva, il suono della goccia in un tombino, dove un’ ultima vittima del lavoro ci è caduta dentro e ancora altri i rumori e le presenze concrete in ogni spazio dell’esposizione, come nell’installazione dei rifugiati senza rifugio, in fuga come gli ebrei durante le persecuzioni naziste, passato e presente uniti da un unico filo conduttore, la speranza e la morte.
Nei calcinacci di Broken Socialism vediamo il punto zero della sinistra, ma la necessità di una sinistra non è per nulla superato.
Finché esisterà un’economia che crea sofferenza e ingiustizia sociale, fino a quando la ricchezza passerà sopra la vita delle persone e fino a quando, per creare nuove economie, si definiranno rapporti di lavoro in viso ai diritti dei lavoratori, allora esisterà ancora un’alternativa in difesa delle classi sofferenti.
La presenza di performers nelle installazioni che incarnano i personaggi della storia narrata, evocano, agiscono, comunicano e subiscono l’incontro con lo spettatore – visitatore.
Broken Socialism è un progetto in divenire che vede come protagonisti la musica, il teatro, la video arte e l’arte visiva.
A settembre, la mostra sarà ultimata con nuove postazioni e un musicista in scena,
un’anima buona pronta a muovere l’interrogativo Brechtiano: si può essere buoni in un mondo dove il giusto rischia di essere sempre battuto?
INFO: IDEAZIONE :MARCO OLIVA
REALIZZAZIONE : Marco Oliva e Francesca Bochicchio
PERFORMERS: Marco Oliva, Francesca Bochicchio, Martino Iacchetti
CON LA COLLABORAZIONE :Martino Iacchetti, Livia Morotti, Elena Martelli, Bruna s. de Almeida
Progetto promosso dall’associazione culturale Oltreunpo’ Teatro Milano
Giovanni De Santis
GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA:
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