Abbiamo avuto modo di visionare in anteprima il nuovo film d’arte “Caravaggio – L’Anima e il Sangue”, prodotto da Sky, Magnitudo Film e Nexo Digital, distribuito in Italia come evento speciale solo il 19, 20 e 21 febbraio 2018 in ben 330 sale, record assoluto per l’arte al cinema nel nostro paese.
Siamo sicuramente davanti a un prodotto di altissima qualità visiva e documentaristica che sperimenta l’ultra risoluzione di un girato in sorgente 8k (7680×4320 pixel), una tecnica pionieristica per l’Italia, che si avvale inoltre di un vincente trattamento di post produzione della luce, e vi possiamo garantire che l’effetto ci ha lasciato a bocca aperta.
“Caravaggio – L’Anima e il Sangue”, quinto film d’arte prodotto da Sky, si avvale inoltre di un narratore d’eccezione: Manuel Agnelli, il musicista frontman del gruppo alternative rock Afterhours, la cui voce trova perfetta corrispondenza nelle scene maggiormente evocative e visionarie del documentario.
Infatti “Caravaggio – L’Anima e il Sangue” presenta la figura e l’opera del pittore tardorinascimentale attraverso una narrazione su due piani: da una parte possiamo ammirare 35 opere dell’artista, collocate in 15 luoghi d’arte differenti e affidate al racconto divulgativo del Prof. Claudio Strinati, della Prof.ssa Mina Gregori e della Dott. Rossella Vodret, curatrice della mostra “Dentro Caravaggio”, da poco conclusasi a Milano; su un secondo piano narrativo viene invece “evocata” la figura di Caravaggio uomo, nei suoi tormenti, nelle sue ambizioni, nella sua consapevolezza di immortalità che lo spinsero a compiere violenze e gesti estremi.
Questo secondo livello narrativo è affidato a scene fotografiche fortemente simboliche e finemente curate graficamente. Concedeteci giusto un piccolo esempio per cogliere la potenza del concetto: in una brevissima sequenza, l’eternità dell’opera d’arte viene metaforizzata attraverso un time-lapse invertito che ci mostra un cesto di frutta putrescente e coperto da centinaia di minuscoli insetti ritornare rapidamente ai colori e alla freschezza della vita.
Il regista Jesus Garges Lambert riesce così a creare un documentario di fortissimo impatto visivo che sa dosare, in un montaggio coraggioso e finemente architettato, divulgazione ed evocazione, cultura e natura umana, “Luce e Ombra, verità ed errore” proprio come le intese Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, nelle sue eterne parole di tormento e poesia: “Nessuna speranza, nessuna paura”.
Marco Citro
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