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Carlo, l’inventore

Se è morto Carlo Vanzina, vuol dire che la morte esiste e vaga tra di noi.

Un famoso filosofo così descrisse: noi siamo come un gregge di pecore che brucano tranquillamente l’erba mentre il contadino sceglie quale sacrificare.

Il mondo è pieno di gente che muore, solo ieri in Giappone cento persone per le piogge, in Canada settanta per il caldo, ma ci accorgiamo del contadino solo quando muore qualcuno che riteniamo immortale, costitutivo, insostituibile.

I fratelli Enrico (a sx) e Carlo Vanzina

Mi ricordo che un signore che aveva paura dell’aereo, un giorno mi disse che salendo aveva visto che tra i passeggeri c’era Pippo Baudo, e la paura gli passò. Ovviamente Baudo non poteva morire.

Ecco, Vanzina non sembrava poter morire, dopo aver caratterizzato con i suoi film un’epoca, una moda, una categoria, una gioventù, una storia.

Era al di là del cinema e del valore dei suoi film, era un marchio, un brand, un modo d’essere, a suo modo un maestro ed un creativo, un inventore certamente.

Carlo Vanzina e Nancy Brilli sul set del film “Un’estate al mare”

Ha inventato facce, gambe, sederi, e modi espressivi caricaturali dipinti nei film come facevano i pittori espressionisti, per accentuare le caratteristiche fisiche e mentali e semplificare giudizi e commenti.

I suoi erano cartoni animati, delicati e macchiettistici, senza cattiveria, ritratti di cialtroni italici succubi delle donne e pronti a qualunque ignominia pur di apparire: lo specchio di un’Italia che cresceva disordinatamente  senza dignità ma con tanta voglia di divertirsi e di lasciare alle spalle la tragedia della guerra.

Carlo Vanzina e Massimo Boldi

Con Carlo muore un po’ di quella spensieratezza di cui oggi avremmo ancora bisogno.

Michele Lo Foco

 

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.