REGIA: Iram Haq
ATTORI: Maria Mozhdah, Adil Hussain, Ekavali Khanna, Rohit Saraf, Ali Arfan, Sheeba Chaddha, Lalit Parimoo, Nokokure Dahl, Isak Lie Harr.
Il titolo è sicuramente significativo.
Elogio alle giovani ragazze che affrontando lo stile di vita, che una religione, una cultura, una tradizione, impongono diverso dal loro pensiero.
La famiglia di Nisha, scappata dal Pakistan, costruisce in Norvegia il loro futuro di immigrati con un’attività che riesce a dare la stabilità economica che non avevano nel loro paese.
La giovane figlia è perfettamente integrata nella società occidentale, ma con tutte le difficoltà conflittuali di religione, comportamentale e storiche che emergono tra i 2 popoli.
La violenza e il metodo coercitivo del padre, per cercare di mantenere la tradizione arcaica che la figlia rifiuta, sarà la battaglia che solo Nisha affronterà in maniera tenace, a differenza del fratello più grande
che accetta passivamente questo dogma.
Le emozioni che si provano a vedere il lavoro della regista lasciano l’amaro in bocca, l’oppressione alla fine non potrà essere il modo per radicare le proprie origini, ma per cambiare il mondo.
Al cinema il 3 Maggio
Giovanni De Santis