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Dark Night

Regista: Tim Sutton Sceneggiatura: Tim Sutton Cast: Robert Jumper, Aaron Purvis, Karina Macias, Rosie Rodriguez, Anna Rose, Eddie Cacciola, Ann Rose Hopkins Candidature: Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile, vincitore del premio Lanterna Magica alla 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. “I’m Joker, I’m Joker!” gridando queste parole, nella notte tra il 19 e 20 luglio 2012, James Holmes, un ragazzo di ventiquattr’anni dottorando in neuroscienze, ha aperto il fuoco uccidendo 12 persone e ferendone altre 58 all’interno di un cinema ad Aurora, nel Colorado, dove gli spettatori si erano radunati per assistere alla prima del capolavoro di Cristopher Nolah “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”, secondo episodio della trilogia cinematografica dedicata a Batman. Questo tragico antefatto di cronaca nera rappresenta il punto di partenza di un film originalissimo in uscita nelle sale italiane il 1° marzo: “Dark Night” di Tim Sutton, presentato al Sundance Film Festival nella selezione ufficiale del 2016 e vincitore del premio Lanterna Magica alla 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film, distribuito nel nostro paese da 30Holding, DNAsrl e Mariposa cinematografica nelle sale dal 1 Marzo e sarà inoltre disponibile in esclusiva streaming dal 9 marzo sul portale Cinemaf. L’opera tratta sicuramente una questione di grande attualità, non solo per il territorio americano ma anche purtroppo per l’Italia, alla luce dei terribili episodi di cronaca degli ultimi anni. Il regista offre una risposta aperta e meditata sul problema: non vuole denunciare o isolare la figura di un folle, un “diverso” che inquina la normalità “sana” della società occidentale; al contrario Tim Sutton costruisce il suo film attorno a sei personaggi le cui vite vengono osservate e montate in parallelo; tutti potrebbero essere potenzialmente i responsabili della strage, poiché tutti, osservati nella loro straniante solitudine quotidiana, appaiono affetti da debolezze psicologiche di varia natura: dalla dipendenza dai social a quella dai videogame, dalla mania per le armi da fuoco a quella per un’effimera bellezza fisica. Insomma il regista sembra suggerirci come James Holmes non debba essere considerato un capro espiatorio, un bersaglio facile per la gogna mediatica, non è un mostro strumentalizzabile in una qualsiasi campagna elettorale; James Holmes è un prodotto della società in cui vive con tutte le sue contraddizioni. James Holmes è in fondo ognuno di noi. Al cinema dal 1 Marzo 2018  Marco Citro


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