Le aziende dello show biz si sa non hanno un’anima eppure il contratto siglato tra la Appian Way Productions di Leonardo Di Caprio e la Paramount è quanto più di simile ad un fidanzamento si possa pensare. L’accordo prevede un diritto di prelazione di Paramount di acquistare e distribuire i film che la società di Di Caprio produrrà nei prossimi tre anni. Nel diritto anglosassone questo tipo di contratto si chiama “First-look deal” e Di Caprio lo aveva siglato in precedenza con Warner Bros.
Appian Way Productions (un nome che rivela l’amore dell’attore per Roma) fu fondata a West Hollywood da Di Caprio all’inizio degli anni 2000 ed ha prodotto, tra gli altri, “The Aviator“, “Shutter Island“, “The Wolf Of Wall Steet” e l’ultimo premiatissimo “The Revenant“. In sviluppo ha attualmente quattro porgetti importanti. Un film su di un serial killer di Chicago di fine ‘800 dal titolo “The Devil in the White City” basato su di un libro di di Erik Larson e che vedrà di nuovo collaborare Martin Scorsese con Di Caprio;
“Sandcastle Empire“, un adattamento del romanzo ecologico-apocalittico di Kayla Olson; un film tratto dall’istant book dal giornalista del New York Times Jack Ewing sul recente scandalo Volkswagen ed infine una serie TV dedicata alla biografia dell’aviatore Charles Lindbergh scritta da A. Scott Berg. Impossibile non notare come anche dopo “The Revenant” il ricorso ad una caratura letteraria dei soggetti segni la linea editoriale della Appian Way.
A più lungo termine sul tavolo di Jennifer Davisson, president of production della società, c’è la produzione della versione live action del famoso anime giapponese “Akira” ed il remake, curato da Joseph Kosinski (“Oblivion” e “Tron- Legacy“) , di “The Twilight Zone” oltre ad un film non meglio specificato il cui protagonista sarà Jonah Hill.
Già nel 2017 invece usciranno “Live By Night“, una crime story (anche questa si badi berne, tratta dall’omonimo romanzo di Dennis Lehane) ” di e con Ben Affleck affiancato da Scott Eastwood, il figlio del grande Clint che ricorderete in “Gran Torino”, pellicola che verrà distribuita ancora da Warner Bros. in virtù dell’accordo precedente e “Robin Hood le origini” con Taron Egerton (“Legend” 2015) distribuito da Lionsgate.
Insomma una casa di produzione prolifica e con un acume commerciale non trascurabile a testimonianza che Di Caprio non è assolutamente tutto set e passerelle, ma continua una carriera imprenditoriale che lo accomuna (e non a caso) a quell’Howard Hughes che interpretò in Aviator, ed al quale magari gli auguriamo di assomigliare sì, ma al netto delle psicopatologie.