Skip to content

Hai già un Account*?

*Se non trovi le credenziali di accesso

BABY FACE (1933)

Cult

Baby Face

Di tutti i periodi che il cinema mondiale ha attraversato nel corso della sua storia, il cosiddetto “cinema classico hollywoodiano” (dagli anni ’30 agli anni ’60) fu senza dubbio il più

coerente e unitario. Il cinema statunitense di quegli anni venne infatti regolato da norme estetiche, formali, narrative, produttive, ideologiche estremamente rigide. Tra gli aspetti

più interessanti ci fu la censura, imposta dall’alto su tutti i film prodotti in quegli anni per mezzo di un codice di norme da seguire, noto come Codice Hays.

Il codice ebbe l’obiettivo di impedire che i film hollywoodiani abbassassero gli “standard morali” degli spettatori, ovviamente secondo un’ideologia cristiana,

conservatrice e patriottica. Tra i temi proibiti c’erano: l’esaltazione della violenza e del crimine, l’abuso di droghe e alcol, la messa in ridicolo della religione e dello Stato,

tutti gli aspetti lascivi o “perversi” della sessualità, ovvero nudità, adulterio, relazioni tra persone di etnia diversa, omosessualità.

Un esempio di tutto ciò è ben rappresentato dai due film contenuti in questa raccolta, che fotografano perfettamente la condizione femminile nell’America degli anni ’30. In “BABY FACE”,

Lily (Barbara Stanwyck) è una giovane donna attraente che usa il proprio corpo per compiere una scalata sociale.

 


Noleggialo o Acquistalo Ora!


Abbonati e Risparmia Ora!

MISSION

Chi è il nuovo fidanzato di Gwyneth Paltrow? Chi è l’attrice più hot di Hollywood? Dove è stato avvistato lo yacht di Leonardo Di Caprio? Non lo sappiamo e a dirla tutta ci importa poco. Quello che ci importa è navigare nel periglioso, affascinante e imprevedibile mare del cinema, fatto di kolossal e piccole avventure indipendenti, star system e marginalità, intellettuali e commedianti. Cerchiamo di farlo, da vent’anni a questa parte (vent’anni di una gloriosa rivista e di daily dei più importanti festival italiani) utilizzando un’ottica il più possibile precisa e profonda e un linguaggio il più possibile divulgativo e leggibile.

Chi, accanto alla rivista, sceglierà di frequentare il nostro sito, di certo sarà inondato di stimoli e costretto, per stare a galla in questo periglioso, affascinante e imprevedibile mare, a superare “una certa tendenza del cinema”, fatta di patine inutili, di intellettualismi irritanti, di strutture che non dialogano, di professionalità improvvisate, di divisioni arcaiche e gerarchie di comodo che ci allontano dal cuore di ciò che amiamo: il film.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.