Baby Face
Di tutti i periodi che il cinema mondiale ha attraversato nel corso della sua storia, il cosiddetto “cinema classico hollywoodiano” (dagli anni ’30 agli anni ’60) fu senza dubbio il più
coerente e unitario. Il cinema statunitense di quegli anni venne infatti regolato da norme estetiche, formali, narrative, produttive, ideologiche estremamente rigide. Tra gli aspetti
più interessanti ci fu la censura, imposta dall’alto su tutti i film prodotti in quegli anni per mezzo di un codice di norme da seguire, noto come Codice Hays.
Il codice ebbe l’obiettivo di impedire che i film hollywoodiani abbassassero gli “standard morali” degli spettatori, ovviamente secondo un’ideologia cristiana,
conservatrice e patriottica. Tra i temi proibiti c’erano: l’esaltazione della violenza e del crimine, l’abuso di droghe e alcol, la messa in ridicolo della religione e dello Stato,
tutti gli aspetti lascivi o “perversi” della sessualità, ovvero nudità, adulterio, relazioni tra persone di etnia diversa, omosessualità.
Un esempio di tutto ciò è ben rappresentato dai due film contenuti in questa raccolta, che fotografano perfettamente la condizione femminile nell’America degli anni ’30. In “BABY FACE”,
Lily (Barbara Stanwyck) è una giovane donna attraente che usa il proprio corpo per compiere una scalata sociale.