TRE CAMERATI
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Il 17 luglio 1917, spaventato, confuso, smarrito, il diciannovenne Erich Maria Remarque, aggregato al 15° Reggimento di fanteria dell’Esercito imperiale tedesco, viene ferito al braccio destro e al collo, nella Francia nord-occidentale nei pressi di Verdun. In tutta fretta viene trasportato in un ospedale da campo, curato e poi definitivamente congedato. Questa esperienza vissuta con la divisa segnerà la sua vita per sempre. La scrittura è la sua grande passione e nel 1929, dopo anni di rifiuti da parte degli editori spaventati dalla crudezza del testo e dalla mancanza di una visione eroica, può vedere finalmente pubblicata quella che sarà la sua opera letteraria più famosa nel mondo: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.
I suoi libri ispirati ad ideali pacifisti amatissimi in tutto il mondo, hanno sempre attratto il cinema e, in questa raccolta, ne vedremo due esempi.
Nel 1938 Frank Borzage dirige la versione cinematografica di “Tre camerati”, scritto da Remarque con la sceneggiatura di Francis Scott Fitzgerald. Storia di un reduce di guerra che trova conforto in due ex commilitoni nel rivivere le terribili esperienze del fronte. Uno di loro viene ucciso durante una sommossa politica (i riferimenti al nazismo non sono mai diretti) e restano solo in due con nient'altro che ricordi e un futuro fosco davanti. La produzione del film sarà piuttosto travagliata per una furiosa polemica tra Remarque e il produttore Joseph L. Mankiewicz, a causa delle posizioni politiche dei dirigenti della MGM, all’epoca non ancora cosci del pericolo costituito dal regime hitleriano in Europa e soprattutto preoccupati di non poter distribuire il film nei mercati cinematografici già controllati dal nazismo. Infatti “Tre camerati” sarà regolarmente proibito in Germania, Austria ed Italia.