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Westfront 1918

Cult

Westfront (Westfront 1918) è un film tedesco del 1930 diretto da Georg Wilhelm Pabst, tratto dal romanzo Quattro fanti (Vier von der Infanterie) di Ernst Johannsen. Primo film sonoro di Pabst, rappresenta con stile realista orrore e disperazione sul fronte occidentale tedesco negli ultimi mesi della prima guerra mondiale. Nell'aprile 1933 la censura nazista ne proibì la proiezione. Il film racconta come nell'ultimo anno della Prima guerra mondiale, nei giorni ormai prossimi alla fine, arrivi nelle trincee tedesche della prima linea sul fronte francese un giovane soldato che diviene amico di tre veterani che, impietositi della sua inesperienza e ingenuità, lo accolgono cameratescamente e cercano di proteggerlo.

Davanti agli occhi del giovane la guerra si manifesta crudamente in tutta la sua follia: gli uomini sepolti vivi dai bombardamenti, la terribile notte passata in una buca del terreno sconvolto dalle cannonate assieme a un soldato francese agonizzante, i soldati ammassati nelle trincee dove il fango si mescola al sangue dei feriti, un ufficiale impazzito che urla fuori dalla trincea, l'attacco dei carri armati che stritolano i corpi, i feriti moribondi accatastati in una chiesa trasformata in ospedale. «In quest'ultima scena, - osserva il filosofo Siegfried Kracauer - Pabst mise disperatamente l'accento sugli orrori della guerra, ma anche sulla sua inutilità e stupidità»

Ma la follia della guerra si ripercuote anche nelle retrovie, nelle città dove alla rovina fisica si accompagna anche una disgregazione sociale e morale come quella che incontra Karl, uno dei quattro soldati, che, finalmente tornato a casa in licenza, scopre il tradimento della moglie. Se ne tornerà in trincea dove sa di trovare ancora il più sicuro affetto dei camerati.

 


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MISSION

Chi è il nuovo fidanzato di Gwyneth Paltrow? Chi è l’attrice più hot di Hollywood? Dove è stato avvistato lo yacht di Leonardo Di Caprio? Non lo sappiamo e a dirla tutta ci importa poco. Quello che ci importa è navigare nel periglioso, affascinante e imprevedibile mare del cinema, fatto di kolossal e piccole avventure indipendenti, star system e marginalità, intellettuali e commedianti. Cerchiamo di farlo, da vent’anni a questa parte (vent’anni di una gloriosa rivista e di daily dei più importanti festival italiani) utilizzando un’ottica il più possibile precisa e profonda e un linguaggio il più possibile divulgativo e leggibile.

Chi, accanto alla rivista, sceglierà di frequentare il nostro sito, di certo sarà inondato di stimoli e costretto, per stare a galla in questo periglioso, affascinante e imprevedibile mare, a superare “una certa tendenza del cinema”, fatta di patine inutili, di intellettualismi irritanti, di strutture che non dialogano, di professionalità improvvisate, di divisioni arcaiche e gerarchie di comodo che ci allontano dal cuore di ciò che amiamo: il film.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.