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Wild Nights with Emily Dickinson

Commedia

«Wild Nights with Emily Dickinson», ritratto di una donna nelle sue parole d’amore

Il film della regista Madeleine Olnek racconta la passione della scrittrice per Susan servendosi anche delle lettere e delle poesie.

ESEMPLARE è una delle prime scene che vede Emily e Susan adulte in una stanza avvicinarsi, baciarsi sulle guance, poi lievemente sulla bocca fino a un bacio travolgente e a un abbraccio che le fa cadere a terra dietro a un divano.

Il punto di vista è frontale, la musica classica e i gesti danno un tono di leggerezza, elemento che pervaderà tutto il testo chiamato con pertinenza da Olnek una «commedia drammatica con tocchi di humour».
Sta anche qui l’originalità di Wild Nights with Emily Dickinson, che arretra e avanza negli anni, avviandosi dopo la scomparsa di Emily per poi alternare, con passaggi fluidi, momenti della sua età adulta e della sua giovinezza (che riserva anche una scena «gemella» di quella del bacio sopra citato, con Emily e Susan ragazze che, rimaste sole, si seducono nelle stanze della casa con tenerezza, desiderio, e una passione che le inebria e travolge).
A contribuire alla leggerezza di tocco di Olnek ci sono le quattro attrici che interpretano le due protagoniste: Dana Melanie e Sasha Frolova (Emily e Susan da ragazze), Molly Shannon e Susan Ziegler (Emily e Susan da adulte). In particolare, Ziegler è perfetta nel dare espressione alle emozioni del suo personaggio.
Ma Olnek si spinge oltre nel condensare esperimenti filmici in un’opera che dura meno di un’ora e mezzo. Rilevanti quanto le immagini sono le parole, quelle pronunciate e quelle visualizzate, su tre livelli differenti, rendendole a loro volta un corpo visto.

Ci sono le frasi scritte a mano di poesie e lettere sovrimpresse sulle immagini, che danno l’idea di galleggiare come se le inquadrature fossero una superficie acquatica; le lettere della corrispondenza inquadrate in primo piano; altre scritte poetiche collocate, questa volta, sullo schermo come se si trattasse di didascalie. Immagini e parole, e viceversa. E tra queste ultime, le due utilizzate nel titolo: «Notti selvagge. Notti selvagge. Fossi io con te, sarebbero notti selvagge, nostra voluttà. Via la bussola, via le carte. Remare nell’Eden. Ah, il mare. Potessi appena stanotte buttare l’ancora in te».

In lingua originale con sottotitoli in italiano

 


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Chi è il nuovo fidanzato di Gwyneth Paltrow? Chi è l’attrice più hot di Hollywood? Dove è stato avvistato lo yacht di Leonardo Di Caprio? Non lo sappiamo e a dirla tutta ci importa poco. Quello che ci importa è navigare nel periglioso, affascinante e imprevedibile mare del cinema, fatto di kolossal e piccole avventure indipendenti, star system e marginalità, intellettuali e commedianti. Cerchiamo di farlo, da vent’anni a questa parte (vent’anni di una gloriosa rivista e di daily dei più importanti festival italiani) utilizzando un’ottica il più possibile precisa e profonda e un linguaggio il più possibile divulgativo e leggibile.

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