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Il festival di Venezia

Diversamente dal solito, spendo una parola benevola per il Festival di Venezia. I luoghi si sono rinnovati dopo lunghi anni di disastro ambientale, e se gli alberghi, l’Excelsior e il De bain fossero rimessi a nuovo probabilmente il Lido potrebbe aspirare ad una nuova vita cinematografica, visto che sotto il profilo vacanziero mi sembra non ci siano grandi novità.

L’hotel Excelsior

Il sonnecchiante ritmo dei luoghi non è più coerente con le esigenze di una società che vuole o divertirsi o avere un mare meraviglioso, ed i prezzi rimangono troppo alti per i giovani.

La decadente spiaggia, perfetta per i bambini, è certamente fuori moda, con i suoi casotti lussuosi a prezzi da capogiro.

La spiaggia del Lido

Il Festival invece ha ripreso fiato, c’è gente, movimento, un movimento per lo più vuoto di contenuti, ma almeno vivace. Gli attori volentieri si riposano a Venezia, soprattutto quelli stranieri, con un nome famoso ma ormai fuori giro nelle produzioni americane.

Noi siamo un po’ come la serie b del cinema, ci emozioniamo ancora per Robert Redford, ottantenne, rimpicciolito e rugoso, che ci sembra sempre un eroe.

Chiara Ferragni

Le attrici di casa nostra fanno un bagno di folla, camminano sempre seminude sul tappeto rosso, anche quelle che potrebbero tranquillamente coprirsi, ma l’importante è che abbiano almeno una scena in un film o in un documentario. Esserci è vitale!

Sembra, riporto il giudizio dei tanti cinefili che ho incontrato, che i film siano meno clamorosi ma di buon livello, nonostante la nostra industria sia palesemente in panne. Speriamo, perché i numeri continuano ad essere molto negativi. La presenza al Festival di Venezia è comunque un importante riconoscimento da spendere con i distributori, all’estero, sui giornali. Inoltre, la nuova legge valorizza la qualità e c’è da giurarci che saranno tutti molto attenti alle vetrine festivaliere per bilanciare i modesti incassi cinematografici, visto che ormai i potenti del settore sognano solo la televisione e la fiction.

In definitiva, ed è un bel happy ending, si torna da Venezia, che è l’immensa bellezza del mondo, con un sorriso, e non, come al solito, con una smorfia di dolore.

 

Michele Lo Foco

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.