Regia di MOHAMMAD RASOULOF
distribuzione: LUCKY RED, BIM DISTRIBUZIONE
uscita: 20 FEBBRAIO
durata 167 minuti
Teheran. Iman (Misagh Zare) è promosso giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria, in coincidenza con il movimento di protesta popolare a seguito della morte di una giovane donna.
Le sue figlie, Rezvan e Sana (Mahsa Rostami e Setareh Maleki) sono scioccate e, allo stesso tempo, elettrizzate dagli eventi. La moglie Najmeh (Soheila Golestani) cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia. Quando Iman scopre che la sua pistola d’ordinanza è sparita, sospetta delle tre donne. Spaventato dal rischio di rovinare la sua reputazione e di perdere il lavoro, inizia in casa una sua personale indagine.
Un film militante in cui il regista iraniano Rasoulof racconta gli ultimi avvenimenti del suo paese e dei movimenti femminili di protesta.
Spesso con i film di denuncia ‘politica’ dell’attualità vediamo pellicole che mescolano footage e finzione con manifestazioni di piazza, con storie singole o di gruppo familiare e/o sociale e non sempre il risultato finale raggiunge lo scopo che si era prefisso.
Questo film è invece la dimostrazione di quanto il maestro Hitchcock sosteneva, che non è il cosa ma il come si narrano gli eventi.
Separata in due momenti distinti, la pellicola, con una straordinaria tensione da film thriller, tiene incollati allo schermo per quasi tre ore.
Rasoulof usa una situazione familiare con quattro personaggi emblematici: il padre, il potere e tre donne: la moglie, ancora compromessa con il potere e le due figlie, le nuove generazioni che si ribellano.
L’azione, nella prima parte del film, si svolge in modo claustrofobico nel chiuso delle pareti domestiche e all’interno degli uffici del tribunale, con una lenta trasformazione del padre ‘buono’ in un mostro.
E ancora più originale è la seconda parte del film, nel modo in cui il regista rappresenta la ribellione del mondo femminile. Il film diventa sempre più un giallo, con una tensione alle stelle, con una pistola scomparsa agli occhi del padre/potere e che noi invece vediamo (ancora una volta la suspence Hitchcockiana). Nessuna azione di massa. Senza voler anticipare nulla, il potere finirà tra le macerie del grande passato persiano.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI CANNES 2024.
Serena Pasinetti