Le opere di Luca Vernizzi (che firma solo con il nome), fra iconografia di
rinnovata classicità e rilettura in chiave concettuale dell’immagine,
restituiscono lo sguardo dell’artista sull’esistenza quotidiana, dove i ritratti,
gli oggetti e lo spazio che li circonda sono riproposti in una dimensione
assoluta. In questa mostra, curata da Angelo Crespi, dal titolo provocatorio
“Kultur no-selfie”, vengono esposti ritratti di figure del mondo della
cultura e dell’arte milanese, anticipazione di una futura serie dedicata agli
intellettuali italiani.
Elenco ritratti
Autoritratto no-selfie
Elisabetta Sgarbi Editrice e regista cinematografica
Mario Resca Dirigente pubblico e privato
Angelo Crespi Giornalista e critico d’arte
Silvia Basta Artist Promoter
Edoardo Sylos Labini Attore e regista
Andrea Kerbaker Scrittore e saggista
Alessandra Klimciuk Responsabile Arte e Cultura Fondazione Stelline
Massimo Picozzi Psichiatra, criminologo e scrittore
Giampiero Neri (Pontiggia) Poeta
Luigi Masheroni Giornalista e docente universitario
Luca è un figlio d’arte (e uno degli ultimi “Baguttiani” che hanno fatto la storia del proto premio letterario “Bagutta”,nato nel 1927 nella storica trattoria Bagutta a Milano); il padre Renato Vernizzi (1904-1972), solido pittore del Novecento (a Parma c’è un bel museo a lui dedicato), fece parte della schiatta dei chiaristi lombardi. Luca, nel solco familiare e poi affrancandosi da esso fino ad omettere il cognome, ha attraversato tutta l’arte italiana dagli anni Sessanta in poi – come arguiva in un saggio la storica Rossana Bossaglia – con “fedeltà e sicurezza” da figurativo, coraggiosamente in antitesi alle derive minimaliste, poveriste e concettuali, interpretando al meglio gli alti e bassi, gli inspessimenti o le rarefazioni della pittura-pittura fino all’ultima importante mostra nel 2016 alla Triennale di Milano.
Luca ha dipinto, persone, cose, luoghi, paesaggi e nature morte, in formati giganti o in dimensioni discrete, ma spesso si è concentrato sul ritratto, finendo ad essere questo genere una sorta di linea carsica che ha caratterizzato, apparendo e scomparendo, la sua intera produzione: ritratti di semplici amici o di intellettuali, di artisti o di personaggi pubblici, sempre con la stessa capacità di cogliere al volo l’intima essenza del soggetto. Ora, all’età di settanta sette anni, portanti con baldanza, capelli e baffi bianchi, occhi azzurri, lo sguardo increspato di chi ha osservato il mondo con acutezza tutta la vita, Luca ha trovato una nuova levità che si esprime, guarda caso, soprattutto e ancora nel ritratto; c’è in lui una curiosità innata che diventa stile quando si trova nel suo studio vis-à-vis con la persona che deve raffigurare, un confronto breve, talvolta solo poche ore, che gli servono per completare l’opera, quanto di più lontano possibile dal realismo di uno scatto fotografico, o di un selfie, quanto più vicino al testo di una poesia.
E in questa mostra, dal titolo provocatorio “Kultur no-selfie”, vengono appunto esposti, ritratti di alcune figure del mondo della cultura e dell’arte milanese che Luca ha prodotto per una futura serie, dedicata appunto agli intellettuali italiani.
Il 4 Settembre Mondadori Store Milano
P.zza Duomo 1 Milano h 19
Giovanni De Santis
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