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The dinner, tratto dal bestseller La cena di Herman Koch, è un film diretto da Oren Moverman che, nonostante il cast di livello, tra cui  Laura Linney, Richard Gere e Steve Coogan,  non convince né appassiona.

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Un film che non ha il politicamente scorretto, non è un thriller e non è un romanzo “teso”.

La storia è potenzialmente interessante, benché trascinata troppo rispetto a quanto necessario per quel che il regista ha da dirci sui suoi personaggi, non riesce ad accompagnare il crescendo narrativo a un crescendo di pathos e di senso di orrore come vorrebbe. Una sorta di puzzle dove i pezzi non riescono a incastrarsi, una lunga cena dove si alternano la pazzia del fratello alla guerra di indipendenza concentrata nella famosa e sanguinosa battaglia di Gettysburg (guerra di secessione conclusa con una netta vittoria dalla forze dell’Unione), ai  figli: veri protagonisti della vicenda (compaiono solo in brevi ma significative scene).

Gli eccessi dell’amore e il senso di protezione verso i rampolli che vengono qui rappresentati non riescono assolutamente a suscitare apprensione. Più che emozioni vissute, e magari sofferte nella loro complessa contraddittorietà in circostanze particolarmente drammatiche, sembrano collocarsi a pari livello delle tante cose che certe persone ritengono di dover fare in quanto richieste dalla loro posizione sociale e dai ruoli che si sono assegnati di svolgere.

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Alla fine la costruzione – a partire dalla articolazione temporale della narrazione cadenzata sulle portate successive della cena – finisce per risultare artificiosa, talora inducendo qualche confusione nella effettiva concatenazione degli eventi.

Il finale sembra scritto…. Con una mannaia.

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