Skip to content

LA MEMORIA DELLE STAZIONI

Il ritratto del Paese attraverso otto stazioni di grandi città italiane

Le stazioni hanno una memoria, anche se le persone ci passano per lo più frettolosamente. È una memoria dinamica che vive della scia di quello che è passato e che si proietta verso quello che sta partendo o partirà.

Non è un caso allora che la mostra “La Memoria delle Stazioni” sia la prima curata interamente dalla nuova Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, e diventi una sorta di manifesto del suo nuovo corso, che punta a fare cultura e non a custodirla semplicemente. 

Da qui la natura corale di questa originale mostra – allestita dal 16 settembre al 1° novembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma come prima tappa di un percorso itinerante in numerosi paesi del mondo – che vede al suo interno diversi elementi che si intersecano nel generare nuovi contenuti e plurimi punti di vista.  

Da una parte c’è l’immenso patrimonio di documenti e immagini dell’Archivio Luce – uno dei più ricchi in assoluto e in continua espansione, memoria audiovisiva del ‘900 d’Italia e del Mediterraneo – potenziato da scatti provenienti dalla Fondazione FS, Ferrovie Statali, che per comprendere il nostro Paese ci regalano, secondo percorsi di selezione originali, visioni nuove di quel punto di vista privilegiato che sono le sue stazioni ferroviarie. 

Dall’altra parte ci sono i racconti di alcuni dei maggiori scrittori dei nostri giorni che, nel far rivivere il ricordo della stazione della loro città, mettono a confronto memoria privata e memoria pubblica, regalando contributi straordinari: 

Mauro Covacich per Trieste

Gaia Manzini per Milano

Tiziano Scarpa per Venezia

Enrico Brizzi per Bologna

Sandro Veronesi per Firenze

Melania Mazzucco per Roma

Valeria Parrella per Napoli

Nadia Terranova per Messina

A questi si aggiunge il contributo di Dario Franceschini, che condivide il ricordo della stazione della sua Ferrara.

Ma i racconti, realizzati per dare una delle possibili voci alle emozioni evocate dalle testimonianze in immagini, non sono l’unica opera originale realizzata per questa mostra.

Nel selezionare l’immenso Archivio Luce, Chiara Sbarigia ha appreso che non esistevano, nel lungo arco temporale preso in esame, immagini realizzate da fotografe donne; ha allora deciso di avvalersi dell’opera di un’artista giovane, seppur già affermata,  come Anna Di Prospero, perché attraverso il suo speciale obiettivo restituisse un necessario punto di vista anche femminile del mondo esplorato dalla mostra, in un continuo dialogo tra antico e moderno.

Così ha commentato l’operazione la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, che ha seguito personalmente ideazione, curatela, scelta dei materiali e dei contributori de “La Memoria delle Stazioni”: “L’Archivio Luce custodisce milioni di immagini, scattate soltanto da uomini nell’arco di quasi un secolo, mi sono ripromessa di colmare questa lacuna e cominciare a raccogliere anche sguardi e opere femminili; con Anna sento di aver cominciato col piede giusto: sarà un viaggio lungo e impegnativo, ma abbiamo agito subito per modificarne la rotta”.

La Memoria delle Stazioni”, presentata da Archivio Luce in collaborazione con Fondazione FS Italiane, esporrà: 92 immagini di archivio, 20 immagini inedite realizzate da Anna Di Prospero e 8 racconti originali, oltre a documenti storici e un filmato che racchiude immagini audiovisive che raccontano 90 anni di storia delle stazioni.

               Una mostra che si fa essa stessa opera d’arte e che ben rappresenta un ideale punto di partenza del nuovo corso di Cinecittà, che non si prefigge più solo di riproporre il suo patrimonio, ma di rivitalizzarlo e farsi creatore di nuovi contenuti e nuove letture.

Sempre Chiara Sbarigia ha così commentato: “Questa mostra riassume bene le linee guida che hanno improntato il mio progetto culturale per Cinecittà, a partire dal ruolo centrale che riveste l’Archivio Luce, un patrimonio inestimabile di immagini e filmati che deve essere divulgato, valorizzato, arricchito e soprattutto messo in dialogo con altri Archivi e altre espressioni artistiche, fedele al principio secondo il quale una ricchezza inattiva è una verità inerte”.

“La Memoria delle Stazioni” è un grande progetto dalle numerose declinazioni, tra cui la realizzazione di un catalogo con pezzi inediti, la mostra dell’Auditorium e iniziative di didattica in programma nella sede stessa della Mostra.

Dopo questo primo allestimento a Roma, “La Memoria delle Stazioni” viaggerà per il mondo, con una prima tappa a Parigi a metà gennaio presso la Galleria “Paris Cinema Club”.

La direzione

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.