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Le strade del cinema

In che direzione va il cinema?

A questa domanda che ha come oggetto una attività aleatoria hanno cercato, nei decenni, di rispondere in molti, e in pochi, se non pochissimi, hanno saputo rispondere.

Taluni hanno evitato di esprimersi, ed hanno preferito lavorare ad altri elementi rispondendo alla domanda “dove va la televisione” o “dove va il ministero”: erano domande più facili ed i protagonisti meno aleatori e più individuabili, malleabili, e convenzionali.

Ma la mano invisibile che governa il cinema, come vuole la teoria di Adam Smith, e cioè il mercato, trascura del tutto le iniziative televisive o ministeriali e determina il successo secondo principi che solo la sociologia o la psicologia possono intuire e non certo i burocrati.

Oggi nell’aria si respira un profumo giovanile sempre più forte e sembra quasi che le strade cinematografiche si dirigano verso due collocazioni distinte e separate: da una parte il cinema per i giovani dai 5 ai 25, cui si uniscono le persone mature solo se devono accompagnare i bambini o solo se il prodotto è di livello molto superiore, come Batman o Spiderman.

Dall’altra il cinema destinato direttamente alle televisioni o alle piattaforme, spesso di origine nazionale, di livello medio o medio basso, quasi sempre modesto e modestamente recitato dai nostri simil-attori.

La prima categoria riesce a superare gli ostacoli ambientali, la pandemia, la mascherina, l’assenza di popcorn e raggiunge in sala risultati interessanti anche in Italia ma mirabolanti nel mondo, la seconda categoria vive di sussidi, di tax credit, di piccole cifre, di piccoli incassi e rincorre la Rai e le piattaforme per esistere.

In tutto questo susseguirsi di speranze e di manipolazioni svetta il nuovo ruolo dei documentari, che assurgono alla prima serata e finalmente si sono qualificati come spettacolo intelligente e non inutile come gran parte dei film.

A parte Ennio, che ha goduto di un Tornatore equilibrato e motivato, molte piattaforme hanno costruito su documentari, anche non nuovissimi, una logica di spettacolo.

E’ un buon segno, ma è soprattutto la dimostrazione che il pubblico non è un elemento ottuso e uniforme, ma talvolta si rivela ansioso di nuove conoscenze e di nuove offerte.

La parola nuove non è casuale: quello che le piattaforme chiedono è un documento filmato su personaggi attuali, strani, che creano curiosità e stimolano pulsioni emozionali, siano essi cantanti, politici, magistrati, artisti.

Il pubblico in definitiva si adegua alla società, che abbiamo imparato nell’ultimo anno essere liquida, ibrida, libera e confusa.

Michele Lo Foco

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.