Filmmaker Festival 2023

Al via l’edizione 2023 di FILMMAKER FESTIVAL, dal 17 al 27 novembre sugli schermi di Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano Arlecchino e nello Spazio Realtà Virtuale di Anteo Palazzo del Cinema.
Spazi consolidati e nuovi (ma con Anteo si tratta di un gradito ritorno dopo le edizioni degli anni 80) per un progetto in continua evoluzione capace di dialogare con il mercato, scommettendo su un’autrice originale come Alice Rohrwacher e la sua Chimera, senza togliere nulla alla ricerca libera e rigorosa (no, non è una contraddizione) delle forme nuove del cinema del reale nel Concorso internazionale e alla entusiasmante scoperta dei nuovi talenti nelle Prospettive.

Sempre più solida è la rete di relazioni che il festival ha intrecciato con le più attive realtà culturali italiane, anche quest’anno Filmmaker prolunga nel tempo e nello spazio il suo programma, organizzando per Claire Simon e il suo Notre corps un tour nazionale mentre a Milano propone un programma letterario cinematografico all’interno di BookCity, uno scandaglio nelle realtà virtuale con il gruppo AN-ICON dell’Università Statale e aprendo una collaborazione formativa con l’Accademia di Brera, che va ad aggiungersi a NABA e alla Civica scuola di Cinema L. Visconti.
Una serie di gesti curatoriali che contribuiscono a confermare la manifestazione milanese come punto di riferimento importante da oltre quarant’anni per chi voglia scoprire o riscoprire i grandi nomi del cinema del reale, conoscere i filmmaker del futuro, riflettere sull’attualità, indagare le nuove frontiere dell’audiovisivo.

Il programma si articola in nove sezioni: Concorso Internazionale, Concorso Prospettive, Fuori Concorso, Fuori Formato, Filmmaker Expanded, Filmmaker Moderns, Teatro Sconfinato più i progetti di Strade perdute e “La lunga vita delle parole: scrittori, romanzi e film”, una riflessione eccentrica sul rapporto tra cinema e pagina scritta, per un totale di 48 titoli di cui 21 prime mondiali e 15 prime italiane.

FILM DI APERTURA
Sarà La Chimera di Alice Rohrwacher a inaugurare il 17 novembre alla presenza della regista l’edizione 2023 del festival, all’Arcobaleno Film Center, ore 21.30.
Autrice di riferimento per chi pensa che il cinema debba guardare la realtà e inventare il mondo, conoscere la storia e perdersi nei miti, Alice Rohrwacher incrocia per la prima volta i sentieri di Filmmaker e lo fa nel modo migliore, aprendo, nel segno di un moderno umanesimo e di un ampio respiro, un’edizione sospesa tra realismo
documentario e libera sperimentazione. Accolto con entusiasmo al Concorso del Festival di Cannes e nella sezione Best Of della Festa del Cinema di Roma, il film racconta le peripezie di una banda di “tombaroli” ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche. Con loro c’è Arthur (Josh O’Connor di The Crown), lo chiamano “l’inglese”, ha il dono speciale di “sentire” le
tombe da sopra la terra, di intuire quel vuoto che racchiude le vestigia di un tempo passato. Forse perché cerca qualcos’altro: non i gioielli e i reperti antichi ma Beniamina, la ragazza di cui è innamorato, che non c’è più e che crede di poter riportare sulla terra. Ognuno insegue la propria chimera, per qualcuno è il sogno di un guadagno facile, per altri un amore ideale.
La Chimera uscirà nelle sale il 23 novembre con 01 Distribution.

CONCORSO INTERNAZIONALE
Filmmaker si è sempre posto come una mappa del tempo presente per rivolgere lo sguardo al futuro. Una vocazione a cui non rinuncia neppure quest’anno nei dieci film del Concorso Internazionale, tutti in anteprima italiana o mondiale, nei quali giovani autori e nomi di primo piano del panorama cinematografico mondiale azzardano nuove traiettorie dell’immaginario e diverse narrazioni del mondo senza distinzioni di formato, genere o durata. Fra loro tre amici di Filmmaker che tornano al festival con i loro ultimi lavori: Sylvain George, vincitore della scorsa edizione con Nuit obscure – Feuillets sauvage, in Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où compone un nuovo capitolo nella sua ricerca di una forma estetica e politica in cui restituire una narrazione dei migranti e del nostro tempo. Se nel precedente film i protagonisti erano adulti, in questo che lo porta di nuovo a Melilla, frontiera tra Europa e Africa, al centro vi sono i bambini che trasformano quasi in un gioco la loro lotta per la sopravvivenza. Elvis Ngabino, già nella competizione di Filmmaker 2020 con il suo sorprendente esordio Makongo, con Le Fardeau, unendo documentario e drammaturgia, ci porta di nuovo nella sua Repubblica Centrafricana. La storia di Rodrigo e Reine, condannati dalle norme sociali alla solitudine e alla paura, conferma la vitalità di un nuovo cinema africano che vuole confrontarsi senza stereotipi con la propria realtà. Deborah Stratman, Premio della Giuria a Filmmaker nel 2016 per The Illinois Parables, in Last Things immagina un’indagine del nostro pianeta dal punto di vista delle pietre, tenendo come riferimenti cardinali le voci off della geologa Marcia Bjørnerud e della cineasta Valerie Massadian che recita un racconto fantascientifico ispirato a due novelle di J.H Rosny, pseudonimo dei fratelli Boex. L’uso distorto della natura e la devastazione ambientale caratterizzano anche Valley Pride di Lukas Marxt, nel quale l’autore mette in luce gli effetti dello sfruttamento agroalimentare e della monocultura nel sud della California.
Accomunati dalla scelta del 16mm, che attraversa diverse opere nel centenario del formato, e dall’investigazione di un territorio, Being in a Place-A Portrait of Margaret Tait di Luke Fowler e El Chinero, un cerro fantasma di Bani Khoshnoudi instaurano nel concorso una sorta di dialogo a distanza: Fowler cerca di ritrovare l’arte della regista e poeta Margaret Tait nel paesaggio delle isole Orcadi, nel nord della Scozia, dove Tait abitava, guidato dalla sua stessa voce narrante. Khoshnoudi, artista iraniana della diaspora che ha vissuto a lungo in Messico, esplora invece il deserto messicano a partire dal nome di una montagna, “El Chinero” per ricostruire la fuga e la morte di migliaia di asiatici dalle persecuzioni razziali di cui non rimangono tracce ufficiali. L’archivio è il punto di partenza di Background di Khaled Abdulwahed e di Loving in Between di Jyoti Mistry. Se nel primo l’autore cerca di riempire la mancanza di immagini del padre, rimasto in Siria da dove lui è fuggito per la guerra, per ritrovare la sua presenza tanti anni prima nella Germania dove adesso vive, il secondo costruisce una sorta di “archivio ottimista” intorno all’amore. Mescolando gli immaginari di diverse epoche, Mistry ne restituisce un’idea oltre il gender, che travalica norme sociali e tabù.
L’Italia è rappresentata da due titoli, entrambi in prima mondiale: L’albume d’oro di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, una “fantasia” che nel bianco e nero in 16 mm produce il cortocircuito fra arcaico e futuribile; Banzavois in cui Lorenzo Casali racconta ascesa e caduta della fabbrica di motori Isotta Fraschini a Saronno lasciando la parola agli operai e alle loro lotte. A queste si uniscono le storie delle piante esotiche cresciute in quegli spazi abbandonati, convocando umano, macchina, natura nel racconto filmico e fra i giochi linguistici di Gadda, che ispirano il titolo, recitati da Elio de Capitani.
La Giuria del Concorso Internazionale è composta da: Stefano Savona (regista), Marianna Schivardi (regista), Lucia Tozzi (studiosa indipendente di politiche urbane).

CONCORSO PROSPETTIVE
Dedicata a registe e registi italiani fino ai 35 anni, la sezione Prospettive vuole essere un laboratorio di idee per intercettare ciò che agita il cinema italiano indipendente più giovane con l’emozione di accompagnare nuovi talenti nel futuro. I film del Concorso, in prima mondiale o nazionale, a cui si aggiungono i Fuori Concorso, fra storie famigliari, confronti generazionali, ritratti privati e collettivi disegnano l’emozione di una prima volta – o di un ritorno – in cui la ricerca di uno sguardo sul mondo coincide con il gesto del filmare. È un “film di famiglia” Dove siamo? il nuovo lavoro di Emma Onesti, già nel concorso Prospettive 2022 con Tatiana. Nel diario di un anno condiviso insieme a suo padre, la sua nuova compagna e Simone, suo fratello, un bambino nello spettro autistico, l’autrice costruisce un tragitto intimo che afferma al tempo stesso una diversa rappresentazione della neuro-diversità.
L’esperienza famigliare nella relazione madre-figlia unisce /ma·tri·mò·nio/ di Gaia Siria Meloni e Buon anno di Yichun Ma. Nel primo attraverso materiali d’archivio l’autrice intreccia i vissuti della nonna e della mamma al proprio, cercando le fratture e la trasmissione di un “female gaze”, uno “sguardo femminile” nel tempo. Nel secondo l’autrice arrivata dalla Cina a Milano per studiare all’Accademia di Brera, indaga nell’esperienza della sua protagonista lo spaesamento, le fragilità, i desideri di chi vive altrove. Giulio Melani vincitore del Premio della Giuria Prospettive 2022 con Racconto, costruisce sul dialogo tra home movies in 8mm e riprese attuali il suo nuovo film, Falterona; una caccia al possibile tesoro nascosto nella vecchia casa unisce passato e presente di una famiglia nel confine incerto che separa realtà e finzione. Eschaton Ad con cui Andrea Gatopoulos torna a Filmmaker, è sismografo di grandi trasformazioni, cataclismi che incidono sulla vita del pianeta tanto quanto sulla creatività. Le immagini che si susseguono con un montaggio serrato, provengono dall’archivio della RSI (Radiotelevisione svizzera); Eschaton Ad è stato infatti realizzato nell’ambito del workshop “Find a film!”, condotto da Radu Jude al festival di Locarno.
Una crisi personale interroga le immagini di Giulia Visco Gilardi che in Tutto il mio corpo è stanco si confronta con la depressione; mentre si concentra su un momento
di passaggio personale delicatissimo Luca Pallaro in Equilibri involontari. Tre universi, tre realtà, tre ritratti. Un racconto generazionale è quello di Api dove Luca Ciriello segue le vacanze estive di un gruppo di ragazzi alla periferia di Aosta; per tutti loro le Api sono quasi un guscio con cui avanzare nel mondo. La cronaca alla prima
persona di una vita resistente attraversa A Norma di Carlotta Cosmai, Pedro Pablo HdeO, Michela Zolfo, Maryam Shater, tra il vissuto della protagonista, una donna trans che abita sul Lago di Como, e la relazione che davanti alla macchina da presa nasce tra lei e i registi. Chi è Damiano, un santo o un diavolo? Nel quotidiano del loro personaggio, un giovane senzatetto che vive intorno alla Stazione Termini di Roma, Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes accendono in San Damiano un corpo a corpo
con la macchina da presa e il ruolo di chi filma.
Francisco Pereira raccoglie nel deserto le storie dei Sarahawi, il popolo cacciato dalle sue terre dalla occupazione del Marocco. E le trova nella cerimonia del tè che unisce
passato e presente in una Jaima, la tenda tradizionale che dà il titolo al suo film. Tra i Fuori Concorso delle Prospettive Z.O. di Loris G. Nese, l’adolescenza di Biscotto, Banana e Bambolina, quest’ultimo la voce narrante – che è quella di Francesco Di Leo: tre adolescenti figli di famiglie della criminalità organizzata. Un passato rivissuto oggi tra animazione e archivi che dialoga con la biografia dell’autore, già nelle Prospettive con Quelle brutte cose (2018). Cortile è l’esordio felice di Riccardo Stabilini, un talento da tenere sotto osservazione: l’estate di un gruppo di ragazzi nella campagna cremasca che si tinge già di nostalgia. La Giuria del Concorso Prospettive è composta da: Caterina Bogno (giornalista), Beatrice Favaretto (artista), Alberto Tamburelli (regista).

FUORI CONCORSO
Claire Simon, Paul B. Preciado, Ulrich Seidl, Monica Stambrini, Franco Maresco, Leonardo Di Costanzo, Mattia Colombo e Valentina Cicogna, Michele Rho, Stefano Savona, Bruno Bigoni col Gruppo Maelstrom: la proposta Fuori Concorso concentra con estrema ricchezza in dieci titoli una varietà di autrici, di autori, di temi, di sguardi sul cinema e sul mondo.
Auto-finzione in forma di diario filmato, CHUTZPAH Qualcosa sul pudore di Monica Stambrini, film di chiusura di Filmmaker 2023, racconta il momento di passaggio di una donna, la regista stessa, dopo la fine di una relazione d’amore. Filmato in dieci anni, e in diversi formati, insieme ai figli, ai genitori, e soprattutto a se stessa “mamma e adolescente”, Stambrini si avventura in una ricerca intima “spudorata” mettendosi in scena con auto-ironia.
Il corpo femminile nella sua dimensione politica e emotiva è il centro del nuovo lavoro di Claire Simon, Notre corps, acclamato come film dell’anno in tutto il mondo. Autrice vicina a Filmmaker che le ha dedicato la prima retrospettiva italiana, Claire Simon terrà una masterclass – all’Institut Français Milano lunedì 27 novembre, ore 10.00 – condotta da Barbara Grespi.
La proiezione di Filmmaker segna l’inizio di un tour realizzato in collaborazione con l’Ambasciata di Francia che porterà Claire Simon e Notre corps nelle città di Roma – proiezione al Cinema Farnese Arthouse, Napoli, Palermo – proiezione al Cinema De Seta in collaborazione con Sicilia Queer. “Al contrario di quello che credevi, Virginia, Orlando non era solo”. Con questa
affermazione Paul B. Preciado si avventura in Orlando, ma biographie politique, esordio al cinema del filosofo e attivista del pensiero queer, trans e non binario che mette in dialogo in una dimensione collettiva la propria ricerca e il suo vissuto con l’opera di Virginia Woolf. Cristina Cattaneo, protagonista di Sconosciuti puri di Mattia Colombo e Valentina Cicogna, direttrice del Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense a Milano cerca quotidianamente di restituire una identità a quegli “Sconosciuti puri” che nella morte l’hanno perduta. È una questione etica, un diritto per cui combatte ogni giorno.
Due maestri: Franco Maresco e Ulrich Seidl. Il primo torna a Filmmaker con Lovano Supreme, in anteprima italiana: l’incontro con il jazzista americano Joe Lovano, di cui
accompagna il suo on the road in Sicilia, la terra dei suoi padri, nel segno dell’amore per Coltrane.
Seidl, col quale Filmmaker ha una lunga frequentazione – gli ha dedicato la prima personale italiana e un successivo focus – presenta in anteprima italiana il suo ultimo Sparta, dark side del precedente Rimini, e il suo film più ambizioso e controverso nel racconto dei paradossi umani.
Dodici ragazze e ragazzi, un’isola, il cinema. È qui che comincia la scommessa di Procida, in anteprima italiana, realizzato all’interno dell’Atelier di Cinema del Reale in
occasione di Procida Capitale della Cultura 2022. Guidato da tre tutor, Caterina Biasiucci, Claudia Brignone, Lea Dicursi e con la supervisione di Leonardo Di Costanzo il gruppo di giovanissimi filmmaker (Cecilia Catani, Giorgia Ciraolo, Enrica Daniele, Valentina Esposito, Dario Fusco, Angela Giordano, Simone Grieco, Rebecca Gugliara,
Ernesto Raimondi, Giorgia Ricciardiello, Nina Rossano, Lucia Senatore) prova a costruire una narrazione di quei luoghi.
In Welcome to Paradise Di Costanzo accompagna invece nella loro prima esperienza cinematografica i giovani interpreti; Welcome to Paradise è infatti stato realizzato nell’ambito di “Bottega XNL – Fare Cinema”, il corso di alta formazione cinematografica della Fondazione Fare Cinema a Bobbio, presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini.
La misura del coraggio, in prima mondiale, nasce dall’incontro fra Bruno Bigoni e il Gruppo Maelstrom, un collettivo di giovani filmmaker attivi a Milano. Tre ragazze vogliono raccontare la Resistenza in Val di Susa dalla parte delle donne, un’altra troupe le filma al lavoro. Un gioco di specchi alla ricerca di uno “sguardo femminile” sulla Storia e sul cinema.
Giurato nel Concorso Internazionale Stefano Savona presenterà il suo ultimo lavoro Le mura di Bergamo, un film molto importante per il territorio della Lombardia nel suo coniugare una riflessione sulla pandemia e sulla ricostruzione di una comunità nella città che ne è divenuta il simbolo. Savona terrà una masterclass alla Civica Scuola
di Cinema Luchino Visconti il 24 novembre. È possibile resistere al carcere e ai pregiudizi che circondano chi è stato detenuto? In Galera, nato come progetto di inclusione per i detenuti nel carcere di Bollate e divenuto un ristorante stellato, ne è una prova. La sua storia viene restituita nella vita quotidiana in cucina da Michele Rho, nel suo Benvenuti In Galera – presentato in
prima mondiale.

FILMMAKER MODERNS
Tornano i Moderns, i film che esprimono una ricerca in divenire. Fra questi i Ballo Files, nuovo capitolo nell’ esplorazione dell’universo di Francesco Ballo con un programma di quattro tasselli per un cinema-laboratorio fieramente indipendente, underground, povero ma ricchissimo di invenzioni, girato con camere agili e leggere per mezzo delle quali, sfruttando la fluidità e l’economicità delle loro prestazioni, reinventare continuamente la libertà del filmare.
Ad aprire il programma è Incontro con il poeta Guido Ballo su “Altre arie lombarde”, videoritratto del padre di Francesco, realizzato in U-matic durante l’aprile del 1984. Come si muove l’acqua è la storia di un incontro dal sapore rohmeriano, un innamoramento che ha le forme di un pedinamento urbano. In Vagando la grammatica del muto è fatta cortocircuitare col sonoro. Chiude S’era fermato il treno, un film volutamente muto, girato con gusto dadaista. Animals segna il ritorno al festival di Riccardo Giacconi. Un diario di parole e immagini
ambientato in un laboratorio di robotica e di intelligenza artificiale in Svizzera. Alberto Baroni traccia invece in Le Monde una nuova carta, dopo La force, degli Arcani Maggiori dei Tarocchi in cui realtà e finzione si sovrappongono come in un miraggio rivelatore.

FUORI FORMATO – COSA PUÒ UNA PELLICOLA: IL CINEMA FATTO A MANO DI
GAËLLE ROUARD
Il programma di Fuori Formato, a cura di Tommaso Isabella, si concentra quest’anno su Gaëlle Rouard, regista, alchimista, artista performativa. Un’unica proiezione poiché il lavoro della filmmaker francese, tra i fondatori di Atelier MTK e membro del centro di diffusione di musica e film sperimentali Le 102, rue d’Alembert di Grenoble, si basa sulla natura singolare, effimera e irripetibile di ogni presentazione dal vivo quale momento alchemico in cui la materia si fa luce e il film diventa un’esperienza condivisa.
A Filmmaker Rouard porterà, in prima italiana, il lungometraggio Darkness, Darkness, Burning Bright. Canto pastorale spiritato, veglia montanara piena di fantasmi, brume e luccichi, il film è uno spettacolo luminoso che sta tra la pittura e il cinema passando per le fantasmagorie ottiche dell’Ottocento.

TEATRO SCONFINATO
Protagonista della sezione è Anagoor, il gruppo teatrale di ricerca fondato da Simone Derai e Paola Dallan, con Todos Los Males, un film-opera ma anche un documentario di immaginazione attraversato dalle arie di Les Incas du Perou – seconda parte di Les Indes Galantes di Rameau, che è al tempo stesso un re-enactement e un making of dello spettacolo.

FILMMAKER EXPANDED – GRADI DI LIBERTÀ E IMMERSIVE REALITIES
Confermata anche per l’edizione 2023 la sezione dedicata alla realtà virtuale e immersiva realizzata insieme ad AN-ICON con la collaborazione di Rai Cinema e Anteo
Palazzo del Cinema. Come nel 2022, l’iniziativa prevede il concorso Gradi di Libertà dedicato alle opere italiane e un programma internazionale che quest’anno presenterà una sezione monografica sulla pluripremiata autrice sudcoreana Gina Kim: per la prima volta a Milano, verrà mostrata l’intera trilogia – Bloodless(2017), Tearless (2019)
e Comfortless (2023) – di opere in realtà virtuale dedicata alle cosiddette “US military comfort women”, le “donne di conforto” coreane destinate ai militari statunitensi che venivano reclutate in tutta la Corea del Sud per soddisfare sessualmente i membri delle forze armate.
Tra le opere italiane selezionate per Gradi di Libertà, verranno presentati in concorso Dear Diary di Margherita Bergamo Meneghini, Kursaal di Davide Rapp, Poly Mesh di Friedemann Banz & Giulia Bowinkel, Recorda Me di Emilia Gozzano, Scritto a mano di Lui Avallos, VR free di Milad Tangshir e Napul3 di Omar Rashid.
Nei Fuori concorso tra gli altri Vajont di Iolanda Di Bonaventura. Le opere italiane concorrono al Premio Gradi di Libertà per la miglior opera italiana in VR, dal valore di 2000 €, e al Premio Rai Cinema Channel, del valore di 3.000 €, consistente in un contratto di acquisto dei diritti web dell’opera per 3 anni da parte di Rai Cinema, che verrà resa visibile su raicinema.it, sui siti partner e sulla APP Rai Cinema Channel VR. Entrambi i premi verranno assegnati nella serata conclusiva del Festival da una giuria ufficiale, domenica 26 novembre dalle 21.30, all’Arcobaleno Film Center. Il Premio Gradi di libertà per la miglior opera italiana in VR è indetto dall’Associazione Filmmaker e dal gruppo di ricerca AN-ICON dell’Università degli Studi di Milano nel quadro del programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020, finanziato dallo European Research Council (ERC) e ospitato dal Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli Studi di Milano.
Filmmaker Expanded sarà presentato dal 21 al 23 novembre presso Anteo Palazzo del Cinema. Costo biglietti per programma: 5€ | 10€ con drink | ingresso gratuito con prenotazione per accreditati e abbonati di Filmmaker Festival 2023.

STRADE PERDUTE
Strade perdute è una sezione ideata e curata da Fulvio Baglivi e Cristina Piccino che hanno chiesto a 18 filmmakers di mostrare una sequenza, un ciak, un pezzo di montaggio che come sempre accade per scelte legate al ritmo, al racconto o alla struttura non è rientrato nella versione definitiva di un film. Ogni frammento ha una sua presenza compiuta, spesso ha un titolo diverso dal film per cui era stato girato, che non è necessario aver visto per trovare un senso, al contrario chi si incammina pensando di conoscere il mondo che attraversa si ritroverà spiazzato.
Tra le “Strade perdute” si sono avventurati: Ruth Beckermann, Jackson/Marker 4 am da American Passage (2011); Julio Bressane, Escadas da O longa viagem do ônibus amarelo (The Long Voyage of the Yellow Bus, 2023); Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Corso base di topografia, da Guerra e pace (2020); Tonino De Bernardi, Strada ritrovata da Universi paralleli / 2 (2022); Leonardo Di Costanzo, da L’intervallo (2012); Alberto Fasulo, Dove sei, da Menocchio (2018); Fabrizio Ferraro, da Wanted (2023); Michelangelo Frammartino, da Il buco (2021); Sylvain George, Une chambre
pour dormir, da Qu’ils reposent en révolte (2010); enrico ghezzi / Alessandro Gagliardo, da Gli ultimi giorni dell’umanità (2022); Carlo Hintermann, Amabili resti da The Book of Vision (2020); Giovanni Maderna, Scena mancante, da The Walk (2021); Alberto Momo, A ritroso, progetto ancora non terminato; Bruno Oliviero, da Cattività (2019); Alessandro Rossetto, finale alternativo di Effetto domino (2019); Mauro Santini, Storia di una famiglia francese, progetto ancora non terminato; Claire Simon, da Les bois dont les rêves sont faits (2015); Stefano Savona, scene tagliate da Le mura di Bergamo (2022). Strade perdute sarà proposto nella puntata che Fuori orario cose (mai) viste dedica al Festival col titolo: Strade perdute – Filmmaker 2023 il 24 novembre – Raitre, dalle
01.40 alle 06.00. Nella notte insieme al montaggio delle schegge verrà presentato Vitalina Varela di Pedro Costa, film di chiusura dell’edizione 2019.

LA LUNGA VITA DELLE PAROLE: SCRITTORI ROMANZI E FILM
Il cinema come la serialità televisiva, continuano sempre più spesso a fare della letteratura il punto di partenza per la propria creazione. Invece di parlare di un film ispirato a un romanzo abbiamo provato a chiedere a Alessandro Bertante e a Helena Janeczek di compiere il percorso inverso: scegliere i romanzi che vorrebbero vedere trasposti in un film, di immaginarli, raccontarli e spiegare al pubblico le loro ragioni. Entrambi conoscono per esperienza diretta i problemi della trasformazione che il cinema opera sulle storie e, attraverso un esercizio di concreta immaginazione,
proporranno agli spettatori film fatti di sole parole. Alessandro Bertante parlerà di Meridiano di sangue di Cormac McCarthy (Einaudi): “Sono anni che si parla di portare sul grande schermo Meridiano di sangue che io considero il capolavoro di McCarthy – dice Bertante – ma si può tradurre in immagini la straordinaria ambizione di un romanzo che riesce a essere crudele, sanguinario,
avventuroso, filosofico e immaginifico al tempo stesso, senza snaturarlo nella sua natura più profonda? A questa domanda cercheremo di rispondere”.
Helena Janeczek ha scelto Il demone a Beslan di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri) e La buona condotta di Elvira Mujičić (Crocetti): “Ci troviamo di fronte due romanzi italiani che mettono al centro la questione della violenza innescata dalle guerre – dice Janeczek – Il racconto polifonico e multi-prospettico invita registi e sceneggiatori a cimentarsi con scelte narrative più complesse rispetto a una storia guidata da un singolo protagonista. Ma non è proprio questo ciò che appassiona in molte serie e, sempre più spesso, anche nei lungometraggi?” La lunga vita delle parole: scrittori, romanzi e film è a cura di Filmmaker Festival e Cineteca di Milano. Gli appuntamenti saranno alla Cineteca Milano Arlecchino con questo calendario:
Sabato 18 novembre ore 17.00
Alessandro Bertante parla di Meridiano di sangue di Cormac McCarthy (Einaudi)
Domenica 19 novembre ore 17.00
Helena Janeczek parla di Il demone a Beslan di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri) e di La buona condotta di Elvira Mujičić (Crocetti) Alessandro Bertante è scrittore e saggista. È autore dei saggi Re Nudo (2005) e Contro il ’68 (2007). Fra i suoi romanzi: Al Diavul (2008), vincitore del Premio Chianti; Nina dei lupi (2011), finalista Premio Strega e vincitore del Premio Rieti; Estate crudele (2013
Rizzoli), vincitore del Premio Margherita Hack; Gli ultimi ragazzi del secolo (2016), vincitore del Premio Selezione Campiello; Mordi e fuggi. Il romanzo delle BR (2022) finalista al premio Strega.
È Course Leader Senior del Triennio di Cinema e Animazione alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Helena Janeczek, poetessa e scrittrice, è nata a Monaco di Baviera da una famiglia ebrea di origine polacca e vive in Italia dagli inizi degli anni Ottanta. Ha esordito con la raccolta di poesie in lingua tedesca Ins Freie (1989) mentre il suo primo romanzo, Lezioni di tenebra (1997) con cui ha vinto il Premio Bagutta all’opera prima, è stato scritto in italiano come i successivi. Consulente di narrativa straniera per Adelphi e Mondadori, ha collaborato con diverse testate e riviste, tra cui “Nuovi Argomenti” e “Nazione Indiana”. Fra le sue opere i romanzi Cibo (2002); Le rondini di Montecassino (2010); La ragazza con la Leica (2017, Premio Strega e Bagutta), sulla vita di Gerda Taro, la prima fotoreporter caduta in guerra. Organizza il festival letterario SI – Scrittrici Insieme.
LOCANDINA E SIGLA DI FILMMAKER 2023
La locandina è realizzata da Jacopo Miliani.
La sigla, The Picture of Ourselves, è firmata da Rä di Martino.
FILMMAKER è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura – Direzione generale cinema, Comune di Milano e con il patrocinio di Regione Lombardia. In collaborazione con AN-ICON – Università degli Studi di Milano, Forum austriaco di cultura di Milano, Associazione Nicola Curzio, RaiCinema, Start Milano, Civica scuola di Cinema L. Visconti, Naba, Accademia di belle arti di Brera, Nuovo Armenia, ITSOS Albe Steiner, Institut Français, Bookcity, Cineteca di Milano, Fuori orario, Careof, MMT, Filmtv.
Filmmaker è socio fondatore del Milano Film Network e di AFIC, Associazione festival italiani di cinema

Abbonamento Intero 35€ | Ridotto 30€ | Sostenitore 100€
Biglietto d’ingresso 8,50€
Catalogo 5€
Filmmaker Expanded – costo biglietti per programma: 5€ | 10€ con drink | ingresso gratuito con prenotazione per accreditati e abbonati di Filmmaker Festival 2023

Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano

Nasce con il nuovo lifestyle center Merlata Bloom Milano anche un moderno tempio dedicato alla magia del grande schermo. Dieci sale e mille posti a sedere, per un incontro di tecnologia, comfort e coscienza green che rappresenta lo stato dell’arte dell’esperienza cinematografica

Il 15 novembre Milano torna ad innamorarsi della magia del Cinema. Si aprono ufficialmente le porte del Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano, un tempio di ultima generazione dedicato alla Settima Arte nel cuore del nuovissimo lifestyle center Merlata Bloom Milano.

Nel cuore pulsante della città che cambia, anche l’inimitabile esperienza del cinema si evolve, diventando più confortevole, più coinvolgente, più sostenibile. Il nuovissimo Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano fonde, infatti, intramontabili emozioni e moderna tecnologia per plasmare una suggestiva idea di visione a misura di spettatore.

Un macrocosmo composto da 10 sale, più di 100 metri di schermi, 1000 poltrone reclining home feeling e una serie di servizi bespoke, pensati per esaltare la sensazione di comfort di ogni singolo spettatore.

Un migliaio di piccoli mondi su misura da riempire con i propri desideri e la magia del cinema, grazie all’intensità dell’audio Dolby 7.1, alla comodità di un servizio food&berverage con ordine diretto in sala dalla propria poltrona attraverso qr code, a basi di ricarica wireless, a schienali e poggiapiedi comandabili elettronicamente. Tanti tasselli con i quali comporre un’esperienza unica e appagante.

Merlata Bloom Milano è il Lifestyle Center sviluppato dalla società Merlata Mall S.p.A. al centro del più grande progetto di trasformazione urbanistica in Italia, nel quadrante nord ovest di Milano. Ancora commerciale e piazza di connessione tra il quartiere residenziale Uptown e il distretto dell’Innovazione MIND, offre 70.000 mq di nuove opportunità, tra brand inediti e concept store sperimentali, inclusi: 210 spazi commerciali tra cui 43 innovativi concept F&B, un superstore Esselunga, Decathlon con il nuovo polo d’uffici e un cinema multisala di ultima generazione NOTORIOUS. L’armonia con il parco urbano circostante è garantita dalla piazza pubblica, dallo Sky Garden e dalla pista ciclabile, insieme a soluzioni architettoniche, tecniche e impiantistiche attente alla sostenibilità.

A completare il progetto della multisala, un’area Disney dedicata alle famiglie e una serie di “attenzioni” rivolte all’anima green di Merlata Bloom Milano affacciato sui 30 ettari di parco urbano. Dettagli come l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, di materiali di costruzione riciclati e riciclabili, di packaging food interamente compostabili e da un’attenzione alla differenziazione della raccolta in tutte le aree del cinema in cui è possibile.

 

 

 

 

 

 

Francesca De Santis

UN NUOVO NOTORIOUS CINEMA È ARRIVATO AL MERLATA BLOOM

È stato inaugurato oggi, mercoledì 15 novembre, a Milano, il nuovo centro commerciale Merlata Bloom con al suo interno un nuovo Notorious Cinemas, terzo multisala meneghino del gruppo (dopo Centro Sarca e Gloria).  Un moderno tempio dedicato alla magia del grande schermo.

Dieci sale e mille posti a sedere, per un incontro di tecnologia, comfort e coscienza green che rappresenta lo stato dell’arte dell’esperienza cinematografica.

Nel cuore del quartiere di Cascina Merlata in continua evoluzione arriva anche un nuovo multisala in pieno stile Notorious: confortevole, pratico e modernissimo. Punto forte del cinema è sicuramente la tecnologia all’avanguardia delle sue sale, con un totale di 100 metri di schermi, 1000 poltrone dotate di un codice qr tramite il quale è possibile ordinare cibo e bibite comodamente dal proprio posto, con basi di ricarica wireless, schienali e poggiapiedi comandabili elettronicamente.

Per Notorious Cinemas la realizzazione dell’unico nuovo multisala che aprirà in Italia nel 2023 è motivo di grande orgoglio”, ha dichiarato Guglielmo Marchetti, Presidente di Notorious Cinemas, “abbiamo fortemente voluto che la flagship del nostro circuito fosse al Lifestyle Center Merlata Bloom Milano, un luogo di straordinaria attrattiva per chi ama la socialità, l’intrattenimento, la cultura e l’innovazione. I cittadini di Milano e provincia avranno la possibilità di vivere un’esperienza realmente immersiva. Notorious Cinemas – The Experience è ormai riconosciuto come circuito modello di qualità, comfort e tecnologia, il nuovo multisala di Merlata Bloom è lo stato dell’arte dell’esperienza cinematografica”.

Un macrocosmo pensato per esaltare la sensazione di comfort di ogni singolo spettatore, senza fargli mancare la qualità dei film che verranno trasmessi  grazie all’intensità dell’audio Dolby 7.1.

Siamo veramente molto felici che Notorious Cinemas porti a Milano la quinta Multisala allestita con il proprio format Notorious Cinemas The Experience”, ha commentato Andrea Stratta, Amministratore Delegato di Notorious Cinemas, “un universo in grado di offrire il massimo del comfort e della qualità ai propri spettatori, che ci fa diventare uno dei principali circuiti indipendenti del settore cinematografico italiano, raggiungendo, dopo poco tempo dalla nascita, una importante quota di mercato nazionale”.

Merlata Bloom Milano è il Lifestyle Center sviluppato dalla società Merlata Mall S.p.A. al centro del più grande progetto di trasformazione urbanistica in Italia, nel quadrante nord ovest di Milano.
Ancora commerciale e piazza di connessione tra il quartiere residenziale Uptown e il distretto dell’Innovazione MIND, offre 70.000 mq di nuove opportunità, tra brand inediti e concept store
sperimentali, inclusi: 210 spazi commerciali tra cui 43 innovativi concept F&B, un superstore Esselunga, Decathlon con il nuovo polo d’uffici e un cinema multisala di ultima generazione
NOTORIOUS. A completare il progetto della multisala, un’area Disney dedicata alle famiglie e una serie di “attenzioni” rivolte all’anima green di Merlata Bloom Milano affacciato sui 30 ettari di parco urbano. Dettagli come l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, di materiali di costruzione riciclati e riciclabili, di packaging food interamente compostabili e da un’attenzione alla differenziazione della raccolta in tutte le aree del cinema in cui è possibile.

Radio Italia è Radio Ufficiale del Circuito Notorious Cinemas Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano
Si trova in Via Daimler – Milano

 

Oltre lo specchio, festival dell’immaginario fantastico e di fantascienza

DAL 5 AL 12 GIUGNO A MILANO ARRIVA UN NUOVO EVENTO CULTURALE E POPOLARE DEDICATO ALLA PIÙ GRANDE RISORSA DEL GENERE UMANO: L’IMMAGINAZIONE .

Direttore organizzativo Antonio Termenini, Direttore artistico Stefano Locati.

Da mercoledì 5 a mercoledì 12 giugno, Oltre lo specchio proporrà proiezioni, ospiti, film e workshop dedicati alla più grande risorsa del genere umano: l’immaginazione. Oltre lo specchio l’evento organizzato dall’associazione culturale Cineforum Robert Bresson.

Una sfida ambiziosa, dove proporre temi innovativi e stimolanti per un genere del fantastico e della fantascienza non è poi così banale.

Una novità curiosa possiamo citarla: la presentazione del libro “Creators the past” …la storia vera. Con una prefazione di Mauro Biglino, scritto da  Eleonora Fani e Graziella Mizzani Corio.

Il libro darà la stura alla presentazione del teaser del film “Creators the past” con la regia di Piergiuseppe Zaia con protagonisti Gérard Depardieu e William Shatner, Bruce Payne..

Una vera sorpresa, dopo molto tempo di attesa del faticoso lavoro interamente girato in Italia ma con effetti da blockbuster americano, presso gli studios della Fotokem a Burbank supervisionata da Walter Volpatto, colorista di Star Wars: Gli ultimi Jedi, Interstellar e Dunkirk.

Il film è stato girato in green screen e in 5K, ed è provvisto del Dolby Atmos, curata dalla Blautöne.

Il cinema Arcobaleno (Viale Tunisia 11), il MIC – Museo Interattivo del Cinema (Viale Fulvio Testi 121) e FilmTv Lab (Via S. Giovanni alla Paglia 9) ospiteranno tutti gli appuntamenti.

Non mancate, vi sorprenderanno, la maniera sarà fantastica….

Brus Gandin

1000 Miglia

LA MILLE MIGLIA TORNA A MILANO DOPO 70 ANNI


Presentato ieri (4 maggio) a Milano il passaggio della 1000 Miglia nel cuore della città del design e della moda: sarà la prima volta che la corsa attraverserà il cuore di Milano, in omaggio al luogo dove fu ideata.
Nei primi anni Venti, in pieno clima futurista, Franco Mazzotti, Aymo Maggi e Renzo Castagneto (i tre bresciani tra i futuri fondatori), gareggiando con le loro macchine in velocità con il treno,
si recavano ogni settimana a Milano, al Biffi in Galleria, covo degli appassionati di automobilismo quali Borzacchini, Brilli Peri, Danese, Nuvolari e Varzi.
Qui conobbero il “quarto moschettiere” Giovanni Canestrini, giornalista responsabile dei motori per la Gazzetta dello Sport.
I quattro amici, proprio in Galleria, decisero di <<creare qualcosa di assolutamente nuovo e sensazionale, per scuotere il mondo dell’automobilismo dal torpore e ricordare le nostre tradizioni sportive>>.
A quegli incontri seguì l’appuntamento a casa di Canestrini, a Milano in via Bonaventura Cavalieri, dove il 2 dicembre 1926 fu deciso di organizzare una corsa da Brescia a Roma e ritorno.

Tra le tante ragioni per le quali la Mille Miglia è incomparabile per raffinatezza, esclusività e prestigio vi è quella di essere
l’unico modo possibile per ammirare, tutti insieme, tesori d’inestimabile valore che hanno scritto le pagine più belle del motorismo internazionale.
Tra i Musei che invieranno a Brescia le loro vetture ci sono Alfa Romeo, Mercedes-Benz, BMW e Porsche.
Questi 450 equipaggi che guidano auto uniche di design e meccanica, costruiti prima del 1957 (l’anno dell’ultima edizione di velocità), daranno vita a una kermesse automobilistica senza paragoni,
lungo circa 1.743 km di strade italiane, che sarà resa ancor più affascinante da altre 150 automobili – prodotte dopo il 1958 partecipanti al “Ferrari Tribute to Mille Miglia” e al “Mercedes-Benz Mille Miglia
Challenge”, riservati a vetture in prevalenza moderne delle due Case
CAVALCATA MOZZAFIATO TRA CENTRI STORICI E RISERVE NATURALI La corsa su strada più celebre di ogni tempo, sarà disputata da mercoledì 16 a sabato 19 maggio 2018.

Come non ricordare
ROSSO MILLE MIGLIA: L’UNICO FILM SULLA MITICA CORSA
Disponibilità Tv, vod, home video

Risultati immagini per film rosso mille miglia
REGIA: Claudio Uberti GENERE: Commedia,
ATTORI: Martina Stella, Fabio Troiano, Remo Girone, Francesca Rettondini, Victoria Zinny, Maurizio Francone, Rosario Petìx, Ljudmyla Bikmullina
FOTOGRAFIA: Leone Orfeo MONTAGGIO: Maria Iovine MUSICHE: Riccardo Rossini
Un capolavoro delle quattro ruote, la Mercedes Ali di Gabbiano, e gli attori Martina Stella e Fabio Troiano, che fanno rivivere per la prima volta sul grande schermo la magia della corsa più bella del mondo.
La Mille Miglia è una corsa automobilistica che ha appassionato intere generazioni e che oggi celebra il passato grazie alle auto d’epoca che vi partecipano.
Il film ne vuole celebrare l’importanza e anche il fascino.
Claudio Uberti ha messo insieme per l’impresa un cast di tutto rispetto che vede impegnati attori di sicura professionalità.

Giovanni De Santis

I film di Venezia e Locarno a Milano

dal 19 al 27 Settembre sarà possibile vedere una selezione dei film delle due ultime edizioni dei prestigiosi festival internazionali appena conclusi. La rassegna è promossa da AGIS Lombardia e dal Comune di Milano con il supporto del Corriere della Sera, il MIBACT , Regione Lombardia ed il Consolato Generale della Svizzera a Milano ed avrà luogo in 12 sale cittadine che potrete trovare al sito leviedelcinema.lombardiaspettacolo.com .

Un’immagine tratta da “Foxtrot” di Samuel Maoz

I film sono stati scelti tra quelli in concorso  come il Leone d’argento gran premio della giuria  “Foxtrot” di Samuel Maoz ed il Leone d’Argento per la miglior regia e Leone del futuro Venezia Opera Prima “Jusq’a la garde” di Xavier Legrand che si trova catapultato contemporaneamente nell’olimpo degli esordienti e dei registi; ma anche tra i film fuori concorso come “Happy Winter” di Giovanni Totaro e “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini, quest’ultimo proposto il p prossimo 26 Settembre al cinema Anteo in un’edizione con un sottotitoli per non udenti per permetterne una fruizione anche ai non udenti e non vedenti. tra quelli tratti dalla sezione Orizzonti è proposto il film vincitore di Susanna NicchiarelliNico,1988” , che sarà proiettato al Colosseo Multisala Martedì 26 Settembre dove sarà possibile incontrare l’autrice, ed il premio per la miglior regia e per la migliore interpretazione maschile “No date no segnature” di Vahid Jalilvand alla sua seconda prova dopo “Un mercoledì di maggio” di due anni fa.

un’immagine dal film “Gli asteroidi”

Dalla 70^ edizione dei pardi di Locarno saranno in agenda  “Did you wonder who fired the gun?” di Travis Wilkerson, l’italiano “Gli Asteroidi” di Germano Maccioni ed il pardo per la miglior interpretazione femminile a Isabelle HuppertMadame Hyde” di Serge Bozon.

Isabelle Huppert in “Madame Hyde”

Per la prima volta sarà proposta anche una. pellicola tratta dalla 53^ Mostra Internazionale del nuovo cinema di Pesaro rappresentato dal vincitore del Premio Lino MIcccicchéThe First Shot” di Yan Chang e Federico Francioni, che incontrerà il pubblico dopo la proiezione che avverrà al cinema Mexico alle ore 21,30 del prossimo venerdì.

un’immagine da “The First Shot”

Insomma un’occasione ghiotta per tutti i cinefili che non hanno potuto frequentare i festival più recenti e che potranno forse quindi raggiungere la metropoli lombarda per soddisfare la propria passione di cinema. Purtroppo molti dei film proposti non hanno trovato una distribuzione italiana e probabilmente non la troveranno mai, per cui la rassegna “Le vie del cinema” è ancor più meritoria poiché consente a dei film di pregio di non scomparire immediatamente dalla sala cinematografica per poi spesso non tornare più neppure sui più piccoli schermi dell’intrattenimento digitale.

 

 

 

 

Fuori salone Milano 2017

Al Samsung Gallery l’innovazione tecnologica, l’avanguardia nel design e la voglia di stupire si uniscono in un abbraccio per farti provare un’esperienza sensoriale unica ed inaspettata, grazie alle iniziative in ambito Digital Health e Smart Home, delineando il futuro attraverso idee e tecnologie rivoluzionarie, trasformando il mondo dei TV, smartphone, tecnologie indossabili, tablet, fotocamere.

Tutto ciò per comunicarvi, che grazie a questo anche i filmaker alle prime armi (e non solo) possono, con pochi strumenti, cimentarsi in riprese tout court ma innovative. Con una spesa minima rispetto a telecamere professionali, possiamo dotarci di tutto quello che necessita per divertici e filmare i nostri contenuti (da un flash mob a un vero film) con strumenti consumer line.

Un telefonino ultima generazione S8 (senza entrare nei dettagli tecnici di questo smartphone)  e una telecamera Gear 360; con risoluzione video 4096 x 2048(24 fps), un working Time da 130 min. connessione Wi-Fi, BT “et voilà” Il “gioco” è fatto. Il mondo per diventare un filmaker si apre, dando una possibilità molto inclusiva a chiunque vuole intraprendere questo percorso, che non per tutti è detto che si compia.

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Rispetto al mondo incantato del cinema o anche a quello più prosaico della fiction il filmaker amatoriale sta accorciando le distanze, quanto meno sul piano della qualità delle immagini. Certo siamo sempre lontani da quanto si ottiene con ottiche professionali e relativo impianto scenico ed illuminazione, per tacer dell’audio e di quanto si ottiene poi in postproduzione, ma dopo la provocazione dei film girati interamente con il famoso telefonino della mela i prodotti consumer sono stati sdoganati verso un livello impensabile anche solo una decina di anni fa.

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Chi ha le capacità o chi è ancora acerbo ma ha un talento stimolato e maturato guardando i film e documentari di grandi registi ha oggi una “chance” (e il francesismo è d’obbligo ad ormai poco più di un mese dal festival di Cannes) anche solo per capire in maniera diretta il lavoro (in alcune regioni si chiama, non ha torto “fatica”) che si compie dietro qualsiasi racconto che vogliamo esprimere con un filmato.

THY FATHER’S CHAIR al Filmaker Intl Film Festival

Incomincerà il 30 novembre a Milano presso lo Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2, angolo Piazza Oberdan, il Filmmaker International Film Festival che durerà fino al 9 dicembre. Si tratta di una delle più consolidate rassegne milanesi che ha avuto origine nell’ormai lontano 1980 e focalizzato a scoprire e a sostenere nuovi autori, nuove forme di cinema e nuove forme di relazione con il pubblico.

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Nel corso del festival, organizzato tradizionalmente dalla Fondazione Cineteca Italiana, verrà proiettato fuori concorso il documentario di Antonio Tibaldi intitolato “THY FATHER’S CHAIR”. Definito dal The Los Angeles Times come “Un documentario profondamente umano” , l’opera offre uno sguardo unico ed approfondito sulla vita di due gemelli ebrei ortodossi che vivono seppelliti da quanto hanno accumulato loro stessi nella propria abitazione dalla morte dei loro genitori.

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L’ Hollywood Reporter sottolinea come l’opera sia “una lucida immagine di una rovina domestica” che analizza le dinamiche e i conflitti in atto tra i due fratelli ed il recupero e la conservazione della memoria famigliare quando, sotto minaccia di sfratto, una azienda di pulizie incomincia lo sgombero delle masserizie. Sorprendentemente questa invasione della loro intimità diviene un processo catartico e terapeutico attraverso il quale Abraham ed il fratello Shraga elaborano e contestualizzano il passato. Questo processo è documentato dai cineasti Antonio Tibaldi e Alex Lora che riprendono senza intervenire e senza giudicare, ma cercando di comprendere stimolando risposte dai due fratelli senza porle direttamente.

Antonio Tibaldi
Antonio Tibaldi

Presentato in anteprima al IDFA, senzaltro tra i più prestigiosi eventi dedicati alla non-fiction, è stato proiettato in tutto il mondo, da Kiev dove ha vinto il premio dei DocuDays a L’Alternativa Festival di  Barcellona che l’ha premiato con il premio GAC ( Guionistes Associats de Catalunya ) e sarà ora finalmente possibile vederlo sabato 13 dicembre allo Spazio Oberdan, dove presenzierà anche l’autore Antonio Tibaldi. Un occasione imperdibile per vivere in prima fila un grande momento di arte cinematografica.

Alex Lora
Alex Lora

per saperne di più www.thyfatherschair.com

 

a cura di Ferdinando Vicentini Orgnani

 

 

Giants Volume VIII-Il Piccolo

Il Piccolo

Introduce il racconto sul Piccolo Teatro di Milano e d’Europa Andrea Camilleri, che, 22enne si trovava in città proprio nel momento della sua nascita. Farinotti contestualizza il  primissimo dopoguerra, quando Antonio Greppi, uomo illuminato, diventa sindaco e usa le poche risorse disponibili non solo per le necessità primarie ma anche per la cultura, rimettendo in piedi la Scala e, dando vita, nel 1947, al Piccolo Teatro. I fondatori sono Paolo Grassi, Giorgio Strelher e Nina Vinchi. Dopo gli interventi di Giuliano Pisapia, e di Ferruccio De Bortoli, il racconto prosegue attraverso le parole di chi il teatro lo “fa”: Sergio Escobar direttore generale, Stefano Massini consulente artistico, Maurizio Porro, critico del Corriere, Giulia Lazzarini, attrice, Ornella Vanoni, che “nacque” al Piccolo” e racconta la sua vicenda personale con Strelher. Sono presenti attraverso filmati concessi dal Piccolo, tutti i suoi “eroi”, a cominciare da Luca Ronconi. E poi, letteralmente tutti, (non c’è spazio per nominarli qui)gli autori, attori, registi, artisti. Marco Eugenio Di Giandomenico inquadra l’aspetto economico. Uno stralcio del racconto di Farinotti: “Il Piccolo ha innescato due forze, una centripeta, di accoglienza dei movimenti culturali prevalenti, e una, più potente, centrifuga nell’elaborare e trasmettere al mondo. Accreditandosi come un soggetto che fa testo è stato, uso un termine impegnativo, un colonizzatore. Lo spettacolo-culturale del Teatro, secondo gli auspici iniziali è stato alla portata di tutti, attraverso diversi piani di lettura, certo.” Il “Piccolo” è un autentico GIANT.