Un colpo di fortuna – di Woody Allen

Genere: commedia sentimentale, thriller
Durata: 96 min.
Cast: Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.

In arrivo il 6 dicembre al cinema l’ultimo film di Woody Allen presentato all’80° Mostra del cinema di Venezia, “Un colpo di fortuna” (Coup de chance).

Fanny vive a Parigi con il marito Jean e lavora nel campo dell’arte. Una vita tranquilla e apparentemente perfetta che viene d’un tratto sconvolta quando si imbatte in Alain, suo ex compagno di scuola del liceo e ora scrittore in carriera.  Tra i due inizia una relazione clandestina che sconvolgerà il marito Jean, rivelandone la natura più losca e sfacciata.

Se nella prima parte il film sembra aderire alla classica trama narrativa di Woody Allen nei suoi ultimi lavori, in realtà andando avanti riesce a divertire e intrattenere aggiungendo alla classica situazione del triangolo amoroso, gli elementi del film noir ma in chiave comica muovendosi, per intenderci, fra Scoop e Match Point.

Ottima come sempre la scelta degli interpreti, soprattutto la divertentissima Valérie Lemercier e Melvil Poupaud.

Il film sarà distribuito nelle sale da Lucky Red. Il trailer è disponibile sul nostro canale youtube.

 

 

 

 

Francesca De Santis

La Voce Del Buio

Si terrà il prossimo 26 maggio a Milano alle ore 18:30 presso Bloodbuster, in via Panfilo castaldi 21,  la presentazione del nuovo libro di Antonio Tentori ed Enrico Luceri, intitolato “La Voce Del Buio“.

Giulia, Emanuela, Eva, Irene, Adele, Patrizia. Sei vite diverse, sei donne che condividono un tragico destino: l’Ombra le ha scelte, seguite, spiate e infine le ha colpite. L’Ispettore Capo Anna Ranieri è chiamata a investigare sui delitti di un assassino meticoloso e perverso, un maniaco feroce e determinato che si muove nelle tenebre senza lasciare tracce e firma i suoi crimini con una rosa. Anna ha due ottimi motivi per dargli la caccia: un passato nell’Unità Analisi Crimini Violenti che l’ha resa una brillante investigatrice, e sua sorella Giulia, primo bersaglio del killer. L’Ispettore Ranieri può contare su un unico testimone: il buio. Quel buio che ha una sua voce segreta, quella voce che bisbiglia frasi apparentemente senza senso, frasi che solo Anna può comprendere e interpretare. La voce del buio.

Enrico Luceri è una prestigiosa firma del Giallo Mondadori e inoltre autore, con Luigi Cozzi, del saggio “Giallo Pulp”, la storia del romanzo poliziesco italiano (Profondo Rosso, 2018).

Antonio Tentori, sceneggiatore e saggista, ha pubblicato due raccolte di racconti horror e thriller e ha scritto, tra gli altri, per Dario Argento, Lucio Fulci e Sergio Stivaletti. E’ apparso anche in un cameo nel film “Catacomba” di Lorenzo Lepori recensito in questo sito.

Black Butterfly

Il film è tratto da un movie per la TV “Papillon Noir”, scritto da Hervè Korian.

Diretto da Brian Goodman, Justin Stanley (Stigmate) e Marc Frydman ne hanno reinterpretato la sceneggiatura adattandola al cinema.

Black Butterfly  racconta la storia di Paul Lopez, uno scrittore che in un momento particolare della sua carriera vive in una baita sperduta tra le montagne.

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Un thriller intenso, tra finzione e realtà , il bravo Banderas interpreta uno scrittore, che deve raggiungere la massima concretezza per il suo ultimo libro, da qui che si dipana quello che sembra vero o soltanto una immaginazione??.

Intrigo, finzione e colpi di scena si susseguono, grazie anche alle interpretazioni degli altri altrettanto bravi attori; Jonathan Rhys Meyers e Piper Perabo, anche se alcune domande nascono spontanee, cosa ci faceva Jack, personaggio losco e misterioso, da quale prigione proviene e cosa ne sa delle tante donne scomparse….

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In qualche modo ricorda il grande “Il Silenzio degli innocenti”, con luoghi alpestri e solitari, anche se siamo a Subiaco nel Lazio; la figura dello scrittore in crisi l’abbiamo conosciuta in altrettanti grandi film come: Misery non deve morire, Shining e molti altri.

 

La vendetta di un uomo tranquillo

La vendetta di un uomo tranquillo segna il debutto di Raúl Arévalo alla regia, vincitore di ben quattro premi Goya, capita come il cacio sui maccheroni un thriller dal tema più che attuale, una rapina in gioielleria che finisce in tragedia con il morto.

La vendetta è un piatto che va gustato freddo; « antico proverbio Klingon».

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Curro, l’unico uomo che a Madrid nell’agosto del 2007 viene arrestato per la rapina in una gioielleria, rimanendo in carcere per otto anni e lasciando sola la fidanzata Ana e il figlio da lei avuto. José, invece, è un uomo solitario e riservato che sembra non adattarsi mai a nessun luogo. Una mattina, José va a prendere un caffè al bar dove lavorano Ana e suo fratello. Quel giorno d’inverno la sua vita si intreccia con quella degli altri due, in particolar modo con quella di Ana, che intravede in lui una valvola di sfogo per la sua dolorosa esistenza.

Il protagonista aspetta ben otto anni per perseguire la sua vendetta. Pensando che la violenza degli esseri umani possa essere riscattata, con la ritorsione.

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Ma la morale quale potrebbe essere??? la debolezza o l’inefficacia dello Stato a non riuscire a trovare i colpevoli…..

Autopsy

Molto più suggestivo con il suo titolo originale “The Autopsy of Jane Doe” esce anche in Italia grazie a M2 l’ultimo film di André Øvredal, classe 1973,  autore del fortunato “Troll Hunter” (2010).

il regista del film
il regista del film

Sulla scena di un crimine particolarmente efferato dove è stata sterminata un’intera famiglia viene rinvenuto il cadavere di una giovane donna incredibilmente intatto e di cui si ignora la causa della morte e la sua provenienza. Nella piccola contea rurale dove è avvenuto l’eccidio l’obitorio è nel piano interrato della residenza privata dove vive e lavora l’anatomopatologo (Brian Cox) assistito dal giovane figlio interpretato da Emile Hirsh (ebbene sì pare che in America succede anche questo).

Brian Cox e Emil Hirsch
Brian Cox e Emile Hirsch

Come di consuetudine negli ambienti della polizia statunitense viene attribuito alla defunta un nome fittizio, Jane Doe per l’appunto, in attesa di scoprirne la reale identità. Jane o John Doe a seconda del sesso è lo pseudonimo utilizzato per indicare un perfetto sconosciuto o anche l’uomo qualunque, come molti ricorderanno dal film di Frank CapraArriva John Doe” (1941). Durante l’autopsia il corpo della sconosciuta presenta sin da subito inquietanti anomalie che si accompagnano a sinistri avvenimenti che progressivamente trasformeranno un lavoro di routine in un incubo spaventoso.

Olwen Kelly
Olwen Kelly

Sapiente regia ed interpretazione di gran livello di tutti i pochi attori. Persino la morta, interpretata da Olwen Catherine Kelly, ha un effetto alquanto disturbante e quindi efficace per la bisogna. Accurate ed impietose le sequenze dell’autopsia che tolgono la curiosità di come si interviene su un cadavere come farebbe la celeberrima Kay Scarpetta dei romanzi di Patricia Cornwell. Un sound mix che fa da complemento ad una eccellente fotografia amplifica l’effetto terrorifico che si propone il film. La distanza dalla perfezione è segnata da una trama non originalissima che delude chi ha già compiuto i trent’anni e dal suo sviluppo che risulta un po’ stiracchiato per i comunque neanche 90 minuti che dura il film. Avrebbe riempito più agevolmente i 50 minuti che costituiscono l’ora cosiddetta commerciale su cui sono improntate le serie TV.

gli sceneggiatori Golberg e Naing al festival di Toronto
gli sceneggiatori Golberg e Naing al festival di Toronto

Il recente lutto della moglie dell’anziano medico costituisce un felice espediente che da spessore ai personaggi ed aiuta ad entrare in empatia con le loro vicende, ma chi si aspetta che rientri funzionalmente nella narrazione della storia rimarrà deluso ed è un peccato perché è un’occasione persa per gli sceneggiatori Ian B. Goldberg e Richard Naing di riannodare tutti gli elementi in presenti nella vicenda.  Il film regge bene fino a circa metà, quando poi, dipanandosi l’arcano, diventa una sequenza prevedibile dei noti meccanismi e trovate del genere horror. In sintesi: dalle premesse poteva risultare un film memorabile, si perde invece nel prosieguo così che risulta in cima al carnet dei film da vedere solo se avete meno di trent’anni.

Un incontro per analizzare il “making of” di un thriller

Il cinema indipendente non è necessariamente povero ed in ogni caso è un cinema altamente professionale che a cura affinché i propri prodotti abbiano un EPK (Electronic Press Kit) di tutto rispetto e corredato di ogni elemento utile a sostenere il film. Non ultimo tra questi elementi è il “making of“, ovvero il dietro le quinte della produzione dell’opera. Non vogliamo essere irriverenti o addirittura presuntuosi, ma immaginate come sarebbe interessante visionare oggi il making of di “Io Sono Un Autartico” di Nanni Moretti.

RUFA

C’è chi storce il naso alla prospettiva di frugare oltre lo schermo, per alcuni è come rompere l’incanto di un gioco di prestigio, ma a tutti gli altri, quelli che riescono a mantenere intatta la magia anche dopo aver esplorato il meccanismo della produzione farà piacere sapere che mercoledì 13 aprile l’Accademia RUFA ospita il Talk con Andrés Rafael Zabala, docente RUFA di cinema e regista attivo in Italia e all’estero, nel corso del quale sarà presentato il “making of” del suo ultimo lungometraggio, dal titolo “A Dark Rome”.

Momenti nel Backstage del film
Momenti nel Backstage del film

Il documentario sul film è stato realizzato dallo studente RUFA di cinema Francesco Giorgi, con il prezioso contributo del materiale girato dal Prof. Alessandro Carpentieri. Il film di Zabala è un thriller ambientato nella capitale, che ha convinto pubblico e critica, tanto da aggiudicarsi il Macabreite Award come Best thriller del 2015 al Macabre Faire Film Festival di New York.

Il regista del film Andrés Rafael Zabala
Il regista del film Andrés Rafael Zabala

È una storia su come ognuno di noi si confronta con i propri sensi di colpa ed è un soggetto nel quale convivono elementi del thriller, (gli omicidi e l’apparizione di un fantasma), ma anche i toni di una commedia nera (il centro estetico per preti). Il Talk è un incontro con gli studenti per mostrare tutti i processi di produzione che hanno contribuito a questo successo, sintetizzati nel video di Giorgi. Sarà quindi un’occasione utile per analizzare i nuovi modi di “fare cinema”. Insieme al regista saranno presenti anche altri addetti ai lavori, tutti impegnati, in modo diverso, nella realizzazione del lungometraggio. Si tratta dell’attrice Rosanna Fedele, dell’attore Bruce McGuire, dello studente RUFA e regista Francesco Giorgi, di Corrado Parigi, amministratore delegato della casa di distribuzione 30 Holding e Andrea Tosi, compositore e orchestratore per musicals e cinema.

Rosanna Fedele
Rosanna Fedele

Oltre a vedere il documentario ci si concentrerà su argomenti di grande attualità per un cineasta nei tempi della crisi, come le difficoltà e i vantaggi dei film indipendenti low budget, la realizzazione delle musiche ed il sound design del film, il problema dei diritti musicali costosi, i criteri di scelta dei film da parte di un distributore e l’importanza della partecipazione ai Festivals. L’appuntamento è mercoledì 13 aprile, dalle 15 alle 17 nell’aula Magna (in via Taro 14). Per prenotarsi è necessario iscriversi in segreteria.