Ogni idea è figlia di chi la partorisce, recita il pressbook. Peccato che in MissTake di idee ce ne siano poche e di queste neanche una possa essere definita brillante né tanto meno originale.
Era il 2001 quando nelle sale italiane usciva La Comunidad, una commedia grottesca e a tratti surreale che narrava, a metà strada tra l’horror e il thriller, di cospirazioni e piccoli grandi delitti ‘a scopo di lucro’ che scombinavano la quotidianità, già di per sé bislacca, di un affollato condominio di città. A dirigere quello che sarebbe presto divenuto un cult di genere, il regista e sceneggiatore Alex de la Iglesia, uno che sin dai primi anni ’90 costruiva la sua carriera cinematografica proprio sulle dark-comedies a sfondo socioanalitico. Film, i suoi, dai colori sgargianti e dai lauti spargimenti di sangue, tutti battute al vetriolo, meschinità e intrighi, i cui protagonisti sono fuori dalle righe (e soprattutto fuori di testa) e la cui follia esplode nel delirio più totale.