The Founder è la storia dell’immenso impero globalizzato tra i più conosciuti al mondo: Mc Donald’s.
L’impresa, fondata dai fratelli Mac e Dick, nacque negli anni Cinquanta con l’intento di servire cibi gustosi nel minor tempo possibile.
L’azienda, improntata ai valori dell’imprenditoria pura, con sani principi ed idee innovative, verrà poi deturpata dalla mentalità capitalistica che ha portato l’America ad invadere tutto il pianeta con il modello del fast food, tranne la maggior parte dei paesi africani, i Balcani e pochi altri; 36.000 punti vendita, 75 hamburger al secondo serviti nel mondo.
The Founder è un film che dovrebbe entrare nelle videoteche delle università e nelle aziende che hanno un grosso potenziale di risorse umane.
Creare il team, il profitto, le affiliazioni (franchising), la visione del business che altri non riescono a vedere o a concepire, non ha paragone con nessuna altra azienda di fast food.
Michael Keaton interpreta Ray Kroc, deus ex machina del futuro colosso, disposto a tutto pur di realizzare il sogno (o l’incubo) americano, dove l’idea vincente ti cambia la vita per sempre.
Vi è poi l’altra faccia della medaglia: i valori etici e la tutela della salute del consumatore si infrangono davanti ad un capitalismo selvaggio, fatto di avvocati e banche, che fagocitano le sane origini iniziali, con i consueti brogli, cavilli e guazzabugli legali; in una scena emblematica del film, Kroc darà la sua parola di gentiluomo stringendo la mano ai fratelli Mac e Dick, per siglare un accordo, ma di fatto questo gesto non varrà assolutamente nulla.
Vale di più una focacceria ad Ostuni o un chiosco in franchising della potente catena di fast food? Questo è ciò che dobbiamo domandarci, facendo le scelte conseguenti.
Nel caso della Puglia, ebbe la meglio la focacceria tipica: il film “Focaccia blues” racconta appunto la vicenda del panettiere che fece chiudere McDonald’s.
Sabrina Dolcini
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