Ambientato negli anni novanta per coinvolgere il pubblico dei millennials (ma non solo quello) con la formazione dello zeitgeist del momento, ricco e pregno della cultura informatizzata e robotica di massa. La serie è ispirata allo spin-off animato “Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat”.
Steven Caple Jr. firma il settimo capitolo del franchise dei Transformers, introducendo questa volta i Decepticon in grado di trasformarsi in mostri mitologici insieme ad altri autobot, tra cui Mirage che diventa una Porsche, Arcee, autobot femmina che si trasforma in una Ducati e Night Bird l’autobot ninja… Ce n’è per tutti i gusti e modelli, scatenando una battaglia epica mai vista in nessuno degli altri episodi, continuando l’ennesimo scontro sulla terra tra Autobot e Decepticon.
Il pubblico adolescenziale sarà soddisfatto e “bulimico” dopo la settima edizione, il divertimento è assicurato con i dialoghi à la page giovanile ed effetti speciali a gogò.
Cambiano anche i protagonisti: la ragazza – Dominique Finishback- non è più rappresentazione dello stereotipo americano stile Barbie (con un corpo da fotomodella e occhi azzurri) e il ragazzo, Anthony Ramos, di origine latine e connotati di “borgata” (sempre americana).
Anche qui si è tenuto conto della parità di genere e dell’inclusione.
Con questo episodio l’azienda americana Hasbro darà un altro impulso alle vendite dei già famosissimi giocattoli.
Trailer:
Dal 7 giugno al cinema
Francesca De Santis