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Regia: JOHN CROWLEY
con: FLORENCE PUGH, ANDREW GARFIELD
Durata: 104′
Almut (Florence Pugh), una chef famosa, e Tobias (Andrew Garfield), appena divorziato, si incontrano casualmente in una situazione particolare. Si innamorano, costruiscono la famiglia che hanno sempre sognato, finché una dolorosa verità arriva a minare la loro storia dal profondo.
Una grande storia romantica sostenuta molto saldamente da una recitazione di notevole qualità.
La vicende sono narrate con un continuo riferimento a dei flashback assolutamente disordinati dal punto di vista cronologico. Solo il finale è collocato nel suo giusto momento.
Questa scelta narrativa che avrebbe potuto essere disturbante (come succede spesso con l’uso eccessivo dei flashback) in questo caso aiuta la fluidità della narrazione e ci tiene incollati allo schermo.
Per non… perdere il filo… in questo gioco del prima e del dopo, conviene seguire lei e la sua gravidanza.
La scelta del regista di questo tipo di narrazione apparentemente caotica è in fondo il racconto del fluire della vita di tutti noi, come quella di Almut e di Tobias.
La pellicola è la storia del loro incontro casuale e delle loro scelte, talvolta drammatiche, che nella vita dei due protagonisti avvengono, tenendo presente fattori disordinati cronologicamente, il che non è altro che quello che succede realmente.
“Cinema is life, without the boring bits” recita il maestro Hitchcock.
Ci sono alcune incongruenze narrative e il tema della malattia grave è forse trattato in modo poco approfondito, il che non toglie molto alla veridicità della storia narrata. La bravura dei due attori protagonisti è tale da poter perdonare anche qualche incertezza.
Serena Pasinetti