Manila. Zion, (Miguel Odron) un ricco adolescente in fuga, si unisce a un gruppo di giovani senzatetto che vivono di prostituzione e di sotterfugi tra le vie buie della città. Il loro quartier generale è un cinema porno nascosto all’interno di un centro commerciale decadente. Qui Zion incontra uno di loro, di nome Uno (Jomari Angeles) e si unisce al gruppo non senza creare difficoltà all’equilibrio del gruppo stesso.
Il regista filippino Petersen Vargas ambienta questa pellicola in una città notturna, viva, autentica ma anche marginale e ne fa un film che sta tra il road movie e il coming of age, la ricerca di alcuni adolescenti di diventare adulti.
Ma gli adolescenti sono senza tetto, a loro volta marginali, pronti a vendere il loro corpo per danaro. Il regista rincorre in modo frenetico i ragazzi e i loro incontri, creando in modo straordinario sequenze dolorose e anche respingenti.
Questo gruppo di giovani ai margini si trasforma in una famiglia momentanea ma autentica, dove trovano spazio l’amore, la lealtà e il dolore, uniti da un senso di appartenenza che nessuno di loro ha mai conosciuto.
In seguito a una vicenda tragica, il gruppo decide di intraprendere un viaggio e il film si trasforma in un road movie, un viaggio che è un viaggio verso un luogo preciso, ma è anche la metafora della raggiunta maturità.
Vargas lancia un messaggio potente e spietato contro una società, quella filippina, emarginante e corrotta, ma anche un messaggio positivo verso questi giovani, che sembrano offrire nuovi modelli di amicizia e solidarietà.
Coprodotta da Filippine, Singapore e Italia, e già selezionata in programmi prestigiosi come il Cinéfondation L’Atelier di Cannes e Open Doors di Locarno, l’opera si impreziosisce di un giovane cast – tra cui Miguel Odron, Gold Azeron e Tommy Alejandrino – che offrono intense interpretazioni.
In concorso al Milano Film Festival.
Serena Pasinetti
