Mentre partecipava al funerale, una ragazza di 12 anni, fotografa un uomo mascherato , che massacra brutalmente tutte le persone della cerimonia funebre. Quando si toglie il cappuccio, che fotografa il volto del killer da dietro un albero, un volto che appartiene a un sicario anonimo interpretato da Laurence Fishburne, che si specializza in uccidere teppisti vizioso con grande brio. Nel disperato tentativo di recuperare il film nella sua macchina fotografica e di eliminare il suo unico testimone, l’assassino persegue il bambino isterico di una casa nel mezzo di un campo che fa parte di un veterano di guerra angosciato di nome Carter Greene, interpretato da azione prode eroe Thomas Jane, che è più di una corrispondenza per qualsiasi mostro. Carter e l’assassino anonimo sono entrambi feriti in un giro di arma da fuoco, e Carter si ritrova nella strana posizione inattesa di proteggere un bambino che non sa nemmeno. Che l’assassino non sa è che il suo avversario sta facendo con un fucile da caccia calibro 12 con un solo guscio di sinistra. Per il resto di questo robusto racconto di sopravvivenza scaltro sotto il fuoco, giocata su due diversi piani della casa, gli uomini feriti in scena una battaglia di gatto e topo ben calcolato per tenervi sul bordo della sedia. A nessuno è permesso di addormentarsi, compreso il pubblico.
Parole di celluloide
There’s always a certain amount of camera improvisation
Allan Dwan (il più prolifico regista di Hollywood)
Continua il viaggio di Vinodentro
L’ultimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani ha trovato una distribuzione in Francia, dove è uscito all’inizio di marzo in una decina di copie ed ha ricevuto un’ottima accoglienza di critica e di pubblico, che li è valsa la copertina di Pariscope di questa settimana.
Nel plot c’è passione, crimine e belle donne, in un perfetto mix noir reso da un cast di gran livello che conta oltre a Lambert Wilson, anche Erica Blank, Giovanna Mezzogiorno, Pietro Sermonti e Gioele Dix. Il titolo transalpino “Le Crime Du Sommellier” è decisamente più in linea con l’atmosfera del film rispetto a “Vinodentro” e la locandina, anche se meno “d’autore” rispetto quella italiana, ha un taglio più moderno e richiama quella con cui il film è uscito in Brasile.
Difatti a portarlo nelle sale francesi è la filiale francese della brasiliana Tucuman Films la cui mission è quella di distribuire prodotti latino-americani. Fondata nel 2009 in Brasile, Tucuman FIlms ha un catalogo raffinato in cui spiccano opere come “Uma História de Amor e Fúria“, il film d’animazione di Eryk Rocha che vinse il festival di Annecy nel 2013 (per fortuna disponibile in italiano con il titolo “2096 – una storia dì’amore e furia“) e l’interessante “Dólares de Areia” diretto da Israel Cárdenas e Laura Amelia Guzmán. Un giro quindi piuttosto astruso per giungere a Parigi partendo dal Courmayeur Noir in festival di Giorgio Gosetti qualche anno fa. Ma le vie della distribuzione sono infinite e data la situazione in cui versa il nostro paese è d’obbligo aggiungere: meno male.