Di solito, nei miei appunti, cerco di mettere in evidenza gli errori legislativi, le corruzioni, gli imbrogli contabili, per far capire che il cinema e le produzioni televisive non sono più frutto di creatività, di professionalità e di mercato, ma della ricerca di vantaggi economici rappresentati unicamente dal tax Credit, quella forma di sostegno che Franceschini ha deliberatamente insinuato nel DNA dello spettacolo.
BERLINO, ESTATE ’42
Regia: Andreas Dresen
Sceneggiatura: Laila Stieler
Con: Liv Lisa Fries, Johannes Hegemann
Durata: 124′
Genere: Drammatico
Tratto da una storia realmente accaduta, Berlino, estate ’42 racconta una pagina della resistenza antinazista di un gruppo di giovani tedeschi tra i venti e i trent’anni che passerà alla storia come “L’Orchestra rossa.”
Hilde e Hans si incontrano e si innamorano in quell’estate del ’42 quando, insieme ad altri coetanei e coetanee, scrivono e diffondono messaggi di propaganda antinazista e pacifista che diffondono clandestinamente sui muri e sui mezzi di trasporto della città e, con l’aiuto di un radiotrasmettitore, anche oltre confine. Quando la Gestapo li arresterà, Hilde è incinta e costretta a partorire in carcere, nonché ad affrontare il processo con questa nuova responsabilità.
Berlino, estate ’42 non è un film che vuole dipingere gli eroi della resistenza in modo sensazionalista, come siamo di solito abituate a vedere dal cinema hollywoodiano, e nemmeno sottolineare ancora una volta la disumanità delle SS e degli apparati della dittatura nazista. I personaggi vengono mostrati perlopiù nella loro natura più semplice: un gruppo di giovani come tanti che vive e si comporta come chiunque altro a quell’età: flirta, si innamora, si ribella e ha paura. Purtroppo però il contesto storico ridefinisce ovviamente tutti i contorni e complica le storie di vita di questi ragazzi che altrimenti sarebbero collocabili in qualunque altra epoca e con cui non è difficile identificarsi.
In uscita il 20 marzo al cinema distribuito da Teodora, è un film da vedere per scoprire un lato della storia della Resistenza tedesca ancora ingiustamente poco raccontato.
Francesca De Santis