THE SHROUDS- SEGRETI SEPOLTI

  • Regia: David Cronenberg
  • Attori: Vincent Cassel, Diane Kruger, Guy Pearce, Sandrine Holt, Al Sapienza, Ingvar Eggert Sigurdsson
  • Genere: Horror, Thriller
  • Paese: Canada, Francia
  • Durata: 119′
  • Al cinema dal 3 aprile 2025

Karsh (Vincent Cassel), è un imprenditore che, dopo la morte della moglie, sviluppa una tecnologia innovativa in grado di monitorare in tempo reale i corpi dei defunti avvolti nei sudari, come se fossero una sorta di limbo tecnologico. Questa invenzione, nata dal desiderio di mantenere un legame tangibile con chi non c’è più, si trasforma presto in una discesa nelle tenebre quando diverse tombe vengono profanate, spingendo Karsh a indagare sul misterioso atto vandalico.

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David Cronenberg prosegue la sua indagine sul corpo e la sua metamorfosi, intrecciando lutto, tecnologia e ossessione. Questa premessa diventa il pretesto per indagare ancora una volta il corpo come territorio di mutazione ed evoluzione. Il sudario che avvolge i defunti diventa una sorta di seconda pelle, un velo attraverso cui il dolore del lutto si concretizza in una dimensione quasi tattile. In questo contesto, la mutilazione e il deterioramento dei corpi sembrano assurgere a una nuova forma di estetica, in cui la violenza diventa un canale espressivo per il desiderio di controllo e di contatto con l’aldilà. Cronenberg riesce a trasformare la mutilazione in una visione quasi artistica, dove il corpo lacerato diventa una scultura della sofferenza e del desiderio di eternità, esaltando il legame tra distruzione e bellezza.

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La scelta di far interpretare sia la moglie defunta di Karsh che sua sorella da una stessa attrice (Diane Kruger) è emblematica: il confine tra passato e presente, tra il ricordo e la realtà, si dissolve in un gioco di proiezioni psicologiche. Karsh si ritrova così imprigionato in un loop emotivo in cui la tecnologia diventa uno strumento di autoinganno piuttosto che di guarigione. La frase cardine del film, “Quanto sei disposto ad addentrarti nelle tenebre?”, incarna perfettamente questa ossessione per il dolore e il rifiuto del distacco, lasciando emergere il tema della perdita come territorio oscuro in cui il desiderio di trattenere i morti si scontra con la necessità di lasciarli andare. In questo senso il film sembra richiamare La camera verde di François Truffaut, in cui il protagonista vive immerso nel culto dei defunti, incapace di accettarne la perdita.

The Shrouds - Segreti sepolti, la società dello spettacolo è ovunque ...

Con il suo stile freddo e chirurgico, Cronenberg firma un’opera che interroga il senso stesso della memoria e dell’identità, ricordandoci che, a volte, il prezzo della negazione del lutto è quello di perdersi nelle ombre del passato. The Shrouds si conferma così come una riflessione profonda e disturbante sull’incapacità di lasciar andare, mostrando come l’ossessione di trattenere i morti possa far smarrire il confine tra realtà e illusione, tra luce e tenebra. Nonostante i temi trattati siano diversi e a tratti confusi, la loro esposizione è sempre narrata in modo profetico, il film perciò si inserisce perfettamente nel solco delle opere del regista, dove la trasformazione fisica e mentale diventa il cuore della narrazione.

 

 

 

 

 

Miriam Dimase

L’ALBA DELL’IMPRESSIONISMO. PARIGI 1874

durata: 90 minuti

Arriverà al cinema l’8 e il 9 aprile, come nuovo appuntamento della stagione della Grande Arte al Cinema di Nexo Studios,  L’Alba dell’Impressionismo. Parigi 1874, il film documentario diretto da Ali Ray che ci guida tra le sale della mostra che il Musée d’Orsay ha dedicato ai 150 anni del movimento impressionista.

Il 15 aprile 1874 apriva a Parigi la prima mostra impressionista. «Affamati di indipendenza», Monet, Renoir, Degas, Morisot, Pissarro, Sisley, Cézanne avevano deciso di trasgredire le regole organizzando la loro mostra, al di fuori dalle vie ufficiali: nasceva così l’impressionismo. Per celebrare questo epocale anniversario, il Musée d’Orsay  ha esposto  circa 130 opere, volgendo uno sguardo nuovo e attento alla data considerata come anno di nascita dell’avanguardia.  Attraverso le sale della mostra, L’Alba dell’Impressionismo. Parigi 1874 ripercorre le circostanze che hanno spinto 31 artisti – di cui solo sette sono oggi universalmente famosi – a riunirsi per esporre insieme le proprie opere. Il clima del periodo era quello di un dopoguerra dopo due conflitti: la Guerra franco-tedesca del 1870, e una violenta guerra civile. In questo contesto di crisi, gli artisti ripensano la propria arte ed esplorano nuove strade. Il piccolo «clan dei rivoltosi» dipinse scene della vita moderna o paesaggi dai colori chiari per lo più abbozzati all’aperto. Come notò un osservatore, «quello che sembrano ricercare prima di tutto è l’impressione». All’inizio questi pittori erano degli outsider disprezzati e squattrinati. Ma proprio il 1874 fu l’anno che cambiò tutto: i primi impressionisti ruppero gli schemi esponendo circa 200 opere appese su pareti rivestite di lana bruno-rossastra nello studio del fotografo Nadar.

La spettacolare mostra del Musée d’Orsay  offre uno sguardo completamente rinnovato su questa straordinaria vicenda di passione e ribellione. La storia questa volta non è raccontata da storici e curatori, ma dalle parole di coloro che furono testimoni dell’alba dell’impressionismo: gli artisti, la stampa e i cittadini di Parigi. Prodotto da Phil Grabsky per Exhibition on screen, L’Alba dell’Impressionismo. Parigi 1874 è realizzato in collaborazione con il Musée d’Orsay e la National Gallery of Art di Washington D.C.
Il documentario raccontato da voci esterne attraverso i quadri di questi pittori guardati allora con molto distacco come spesso capita a chi non accetta il nuovo, diventa un racconto appassionato di un movimento che ha mutato così profondamente il mondo dell’arte pittorica.

Trailer:

 

 

 

 

Maria serena Pasinetti