IO NON TI LASCIO SOLO

Selezionato al Locarno Film Festival 78 nella sezione Locarno Kids Screenings, il film io non ti lascio solo scritto e diretto da Fabrizio Cattani, interpretato da Giorgio Pasotti, Valentina Cervi e Mimmo Borrelli che affiancano i giovanissimi protagonisti esordienti Andrea Matrone e Michele D’Arma. La programmazione al Locarno Film Festival 78 è prevista nella sezione Kids Screenings il 9 agosto presso il Teatro Kursaal, alle ore 16:30.

L’opera è prodotta da Minerva Pictures, Solaria Film, Ipotesi Cinema, M74, R&C Produzioni, realizzata con i contributi del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della cultura e il sostegno della Calabria Film Commission.
Tratto dall’omonimo romanzo di Gianluca Antoni (Edito da Adriano Salani editore, Gruppo Editoriale Mauri Spagnol), io non ti lascio solo è diretto da Fabrizio Cattani che firma la sceneggiatura in collaborazione con lo stesso Gianluca Antoni, Tommaso Santi e Antonio Prisco.

Al centro della storia ci sono Filo e Rullo, due dodicenni alla ricerca di Birillo, il cane e inseparabile compagno di Filo. Un viaggio che diventa occasione di crescita e scoperta, tanto per i due ragazzi quanto per gli adulti intorno a loro: un confronto con la memoria e con la necessità di affrontare i traumi del passato, per quanto dolorosi.
Come ha sottolineato il regista Fabrizio Cattani (Maternity Blues, 2012; Cronaca di una passione, 2016): l’amicizia tra i due diventa una bussola sicura, anche quando l’avventura si rivela più grande di loro. “Io non ti lascio solo” esplora il rapporto tra genitori e figli, i non detti, le verità taciute e il dolore, il modo in cui viene affrontato, tanto dagli adulti quanto dai bambini. È una favola noir che alterna il presente e i ricordi e invita a guardare il mondo con gli occhi dell’infanzia, dove un bosco si trasforma in una foresta piena di segreti e l’amicizia è la forza che rende possibile affrontare ogni paura. Credo sia prezioso e necessario offrire ai più giovani e alle loro famiglie un cinema capace di avvicinarsi alle emozioni con delicatezza e rispetto.

Il film è ambientato tra i boschi e i paesi della Sila, set perfetto per restituire quelle atmosfere fiabesche e misteriose che attraversano una storia che appare sospesa nel tempo e nello spazio, ma che tocca temi e sentimenti universali. Ha dichiarato Anton Giulio Grande, Presidente Calabria della Film Commission: Il film è una favola moderna sulla quale abbiamo deciso di puntare. Quattro settimane di riprese nella nostra regione, con una troupe composta da 50 professionisti calabresi, che hanno lavorato tra Camigliatello Silano e i comuni di Spezzano, Celico, San Giovani in Fiore, Rende, Castrolibero e Cosenza mettendo in scena un territorio straordinario.
Con io non ti lascio solo le case di produzione che hanno sostenuto il progetto hanno confermato il proprio impegno nella realizzazione di un cinema per ragazzi di qualità in grado di coniugare avventura, sogno e fiaba facendo al contempo riflettere; ma soprattutto un cinema pensato per gli spettatori del futuro.

Il film è prodotto da Gianluca Curti, Emanuele Nespeca, Elisabetta Olmi, Monica Galantucci e Tilde Corsi, è montato da Paola Freddi e si avvale della colonna sonora di Luca D’Alberto,
noto compositore contemporaneo che ha all’attivo collaborazioni internazionali di assoluto prestigio.

La direzione

PRESENCE

Regia: Steven Soderbergh
2025 USA
Horror
L’aggettivo che si adatta di più a Steven Soderbergh è probabilmente “eclettico”. Sperimentatore del linguaggio, si è dedicato ad opere d’impegno come il suo esordio “Sesso, bugie e videotape”, “Traffic”, “Solaris”, due film su Che Guevara, ma ha anche dato vita ad una delle più fortunate commedie d’azione degli anni 2000 come “Ocean’s eleven” e i suoi seguiti. La sua filmografia è vasta, i risultati altalenanti ma spesso interessanti. Presence, la recensione: non comprate quella casa | CinemaSerieTV.it
Con “Presence“, Soderbergh si cimenta in un genere per lui ancora nuovo: l’horror, declinato nel suo sottogenere forse più strutturato e a rischio di ripetitività come il Ghost-movie.
Se il plot è tradizionale, dato che parliamo di una famiglia composta da madre, padre, figlio e figlia, di una casa, di avvenimenti strani ed inquietanti che iniziano dopo il suicidio di un’amica della ragazza, meno tradizionale è l’approfondimento dei conflitti di quella che si rivela presto una famiglia disfunzionale ed infelice. Ma di certo la trovata che colpisce maggiormente è la scelta del punto di vista, mai sperimentato al cinema. La storia infatti non è narrata dal punto di vista di chi vede il fantasma bensì da quello del fantasma stesso. Addirittura tutto il film è girato in “soggettiva”, ponendo lo spettatore nel ruolo dello spirito inquieto. Ciò contraddice la regola fondamentale dell’immedesimazione nell’eroe e crea una sensazione straniante e opprimente quasi palpabile lungo tutto il film.
Interessante, profondo, coinvolgente, spiazzante, restando comunque un horror pieno di adrenalina, suspense e mistero. Aggettivi rari per una uscita estiva. Da vedere.
Trailer
Bruno Di Marcello