Skip to content

La casa degli sguardi

Marco (Gianmarco Franchini) ha 23 anni. Poeta apprezzato e dotato di forte sensibilità, con anche alcune pubblicazioni alle spalle, affoga nell’alcool e negli psicofarmaci un proprio intimo disagio, acuito dalla scomparsa della madre. Dopo un incidente d’auto causato dall’alto tasso alcolico nel sangue, il padre (Luca Zingaretti) gli trova un lavoro. Marco viene assunto in una cooperativa che si occupa delle pulizie presso lOspedale Bambino Gesù di Roma, dove incontra nuovi colleghi che diventano un  positivo punto di riferimento. Tuttavia l’ospedale inevitabilmente porta la sua fragilità a doversi confrontare con il dolore quotidiano di perdite e di sofferenze.

Risultato immagine per film la casa degli sguardi

Al suo esordio come autore e regista, Luca Zingaretti gira una pellicola  in cui tocca vari temi: il dolore per la perdita degli affetti più cari, il rapporto complesso genitori e figli, il lavoro di squadra che rompe l’isolamento e l’amicizia che aiuta a uscire da una solitudine disperata.

E parla della poesia come rifugio per Marco nei momenti più  dolorosi.

Il film è, come richiamato dal titolo, una casa di tanti sguardi.

Risultato immagine per film la casa degli sguardi

Tuttavia la pellicola fatica a decollare. Da una parte, le varie porte che si aprono evitano il soffermarsi su un unico tema con una trama prevedibile: problema, climax e catarsi finale.

Dall’altra parte le diverse tematiche si  presentano spesso in siparietti a sé stanti, talvolta scollegati fra loro, ma soprattutto scontate e stereotipate. È facilissimo cadere in questa trappola narrativa in un  luogo come quello in cui si svolge il film: un ospedale pediatrico. Una scrittura giocata più sulla sottrazione che sull’accumulo avrebbe giovato al film, rendendo la storia più credibile.

Da segnalare in modo decisamente positivo la prova di Gianmarco Fraschini, che ci offre un Marco di grande forza emotiva.

Last but not least, il romanesco non è l’Italiano, i sottotitoli non sarebbero stati inutili.

 

 

 

 

 

 

Maria Serena Pasinetti

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.