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Dall’altra parte

La trama di Dall’altra parte (titolo evocativo e più sottile di quanto si possa pensare a una prima lettura) ruota intorno a un magistrale colpo di scena, che naturalmente non riveleremo, e che rovescia alla fine del film tutte le convinzioni che ci eravamo costruite fino a quel momento. Proprio come accade quando decidiamo di spostarci dall’altra parte e guardare la stessa cosa da un altro punto vista. Quale cosa? La guerra, ad esempio. La guerra balcanica, in particolare: uno degli enigmi più dolorosi, cruenti e indistricabili della nostra storia moderna.

Diretto dal croato Zrinko Ogresta, già noto da noi per film come Red Dust (vincitore del Festival di Roma nel 1999), Dall’altra parte racconta un piccolo dramma privato nell’ambito del grande dramma collettivo del conflitto dell’ex Jugoslavia. È il dramma personale di Vesna, un’infermiera di Zagabria, madre di due figli ormai adulti: Jadranka che sta per sposarsi con Bozo, un “inetto” secondo suo fratello Vlado, che a sua volta ha un figlio piccolo e un’amante incinta. Un giorno Vesna riceve una telefonata che le sconvolge la vita: è suo marito Zarko, un capitano croato dell’Esercito Nazionale Jugoslavo che quando iniziò la guerra civile decise di stare “dall’altra parte”. Processato dal Tribunale Internazionale dell’Aja, Zarka è stato condannato a vent’anni di reclusione ed è stato appena rilasciato. I due non si parlano da allora. La ricomparsa di quest’uomo, che Vesna sente solo al telefono e non vuole incontrare per preservare se stessa e i figli, rappresenta il riemergere di un passato doloroso che ha cercato di cancellare ma è sempre rimasto dentro di lei.

Interpretato magnificamente da Ksenija Marinkovic (Vesna) e Lazar Ristovski (coproduttore del film e vera star in Serbia, grazie alle sue interpretazioni in capolavori come Underground e La polveriera), Dall’altra parte è un film sul perdono e la riconciliazione, sulla comprensione dell’altro, sull’importanza di non accettare verità precostituite, sulla complessità e la fragilità dell’animo umano. Più ancora che un film sulla guerra, è una riflessione amara e dolente su ciò che la guerra toglie agli uomini.

Luigi Sardiello

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.