Regia Dag Johan Haugerud
Con: Ane Dahl Torp, Selome Emnetu, Anne Marit Jacobsen, Silje Breivik
A 17 anni Johanne si innamora perdutamente di una sua insegnante e racconta per iscritto la sua cotta descrivendola in ogni particolare. La madre e la nonna leggono lo scritto, il loro shock iniziale lascia il posto all’ammirazione per il merito letterario della ragazza ma la lettura apre anche una profonda riflessione sul passato amoroso e non solo delle due donne.
Ma le domande persistono: cosa è successo veramente tra Johanne e la sua insegnante? Dove finisce la realtà e inizia la finzione? E questi scritti profondamente personali troveranno mai la loro strada verso la pubblicazione?
Il regista norvegese conclude la sua trilogia con un film dal titolo molto evocativo : Sogni. I sogni sono quelli della giovane interprete ma anche quelli delle due generazioni prima di lei: madre e nonna.
Tre donne, tre generazioni e i loro sogni che si aggrovigliano e si mescolano grazie alla potenza della parola scritta della generazione più giovane: un romanzo.
Diverse le tipologie testuali: la poesia, il reel, il testo digitale, il romanzo, sovrano sugli altri perché sviscera una storia fatta di sentimenti che non possono essere compressi.
La caduta dello stereotipo : il racconto tra due donne che non deve essere necessariamente gay anche quando parla di innamoramento, il ruolo dell’insegnante non sempre cristallino.
Grandissima la riflessione anche critica di un passato di militanza femminista di una generazione che si pone domande sul senso delle eredità lasciate alle generazioni più giovani. Non è neppure risparmiato il giudizio negativo su alcuni lati opportunisti femminili di un personaggio del film.
Quello che rimane sono i sogni, a volte irraggiungibili come le scale metaforiche del film, ma per cui vale sempre e comunque lottare.
In concorso al Festival di Berlino 2025.
Maria Serena Pasinetti