Regia: Robin Campillo
Attori: Pierfrancesco Favino, Elodie Bouchez, Malou Khebizi, Vladislav Holyk, Nathan Japy
Genere: Drammatico
Paese: Francia
Durata: 103′
Al cinema dal 28/08/2025
Enzo (Eloy Pohu), 16 anni, vive a La Ciotat, una piccola località vicino a Marsiglia. Cresciuto in una famiglia borghese, il ragazzo non sta andando incontro alle aspettative del padre (Pierfrancesco Favino) che lo vorrebbe studente modello come il fratello. Enzo sceglie invece di intraprendere un percorso completamente diverso. Anziché di studiare, inizia un apprendistato come muratore. Nei cantieri, di fronte a un lavoro manuale faticoso, lontano dalla vita edulcorata della sua famiglia, Enzo fa amicizia con Vlad (Maksym Slivinskyi), un collega ucraino che lo metterà di fronte, in un modo sconvolgente, a un mondo totalmente diverso dal suo.

Film postumo di Laurent Cantet, diretto da Robin Campillo, Enzo ci racconta la storia di un adolescente che vuole lasciare la sua vita da ragazzo benestante di buona famiglia borghese non in modo dirompente, ma in modo pacato tuttavia deciso. Le scelte sia personali sia sociali che Enzo intravede possibili per sé, lontano dal mondo finto e senza valori della sua famiglia, nascono da un mondo reale di fatica e sudore; in questo senso si sentono le presenze di Cantet e Campillo, sceneggiatori insieme che danno al film i due aspetti di ricerca di una nuova identità sia sociale, sia personale.

Il film è anche un film sull’oggi, sulla guerra, sulle paure di un mondo diverso da quello rassicurante di una famiglia borghese del sud della Francia. La guerra stessa arriva a Enzo attraverso l’amico ucraino, costretto a delle scelte non sue. In questo senso, il film parla delle tragedie attuali attraverso personaggi veri, tenendo sempre un tono discreto. La scelta di unire attori esordienti insieme ad attori professionisti aggiunge forza a una pellicola sicuramente di forte denuncia sociale e politica, anche se mai ‘urlata’.
Favino stesso, attore di notevole livello, offre una perfetta interpretazione di un padre disilluso, metafora forse di una classe sociale, di una nazione, di un mondo che sta vedendo i propri modelli cadere e frantumarsi senza offrirne dei nuovi. Cantet, con Campillo, pare porci delle domande sul futuro, per cercare insieme a Enzo dei nuovi modelli di riferimento identitari, sociali, culturali.
Il film è stato presentato a Cannes in anteprima alla Quinzaine 2025.

Maria Serena Pasinetti