Regia: Luc Besson
Attori: Matilda Price, Luc Stanton Eddy, Claire Montgomery, Roberto Enriquez, Don Scribner,
Genere: Thriller, Romantico
Paese: Francia
Durata: 92′
John (Luc Stanton Eddy) , un giovane intrappolato in una routine monotona, la cui vita cambia radicalmente quando incontra June (Matilda Price), una donna vivace e coraggiosa. Insieme, intraprendono un’avventura appassionata e rischiosa che li porta a scoprire sé stessi, in una corsa contro il tempo e la legge.
Presentato in anteprima italiana al Milano Film Fest, June & John segna per Luc Besson un ritorno a un cinema essenziale, intimo, quasi artigianale. Un’opera che si muove leggera su strade secondarie, dove l’urgenza non è arrivare da qualche parte, ma esserci, l’uno per l’altra, nel momento presente. June e John non sono eroi, non hanno un grande scopo, non sono simboli: sono due esseri umani stanchi, forse rotti, che scelgono la vicinanza come unico atto di verità. Fuggono non da qualcosa, ma verso la possibilità di essere semplicemente vivi.
Come nel cinema della Nouvelle Vague, che Besson omaggia implicitamente, il film non racconta una storia lineare, ma un viaggio emotivo fatto di piccoli gesti, svolte interiori e silenzi condivisi. La macchina da presa li segue con discrezione.
Besson abbandona i suoi consueti artifici visivi per adottare una regia umile, intima, quasi fragile. Il suo sguardo è vicino, rispettoso, affettuoso. In questo senso, June & John è anche un atto d’amore verso un certo tipo di cinema che non ha paura di annoiare, se questo significa lasciare spazio alla verità. June e John funzionano come archetipi — la ragazza istintiva, il ragazzo insicuro — ma raramente superano quella superficie. Nonostante la buona alchimia tra gli attori, manca forse una vera evoluzione interiore o una profondità psicologica che li renda davvero indimenticabili. La loro relazione resta più evocata che vissuta, più atmosfera che racconto.
In mezzo al rumore del mondo, loro scelgono la cosa più radicale: esserci. Per sé stessi, e l’uno per l’altra. In fondo, non è questo il significato più puro dell’amore? Tuttavia, pur dichiarando il suo amore per il cinema francese degli anni ’60, Besson rischia talvolta di apparire più imitativo che ispirato. I riferimenti a Fino all’ultimo respiro e ad altri road movie esistenziali sono evidenti, ma non sempre reinterpretati con uno sguardo davvero nuovo.
June & John è un’opera estremamente personale che non cerca di intrattenere nel senso classico. È un film da sentire, più che da seguire. Un cinema che preferisce la presenza alla performance, l’imperfezione alla posa. E questo, forse, è il suo gesto più sincero.
Miriam Dimase