Skip to content

L’ULTIMO TURNO

Regia: Petra Biondina Volpe
Cast: Leonie Benesch, Jasmin Mattei e Alireza Bayram
Durata: 92′
In sala dal 20 agosto grazie a BIM Distribuzione
L’infermiera Floria (Leonie Benesch) lavora con passione e  professionalità nel reparto di chirurgia di un ospedale svizzero, dimostrandosi  disponibile nel far fronte a ogni emergenza.
Ma una sera, durante il suo ultimo turno, si trova a dover affrontare, in un reparto sovraffollato e in crisi di personale, situazioni talmente stressanti da far crollare la sua determinazione e il suo essere instancabile.
Heldin · Film 2025 · Trailer · KritikLeonie Benesch, che ricordiamo nel ruolo di insegnante nel film La Sala Professori, è di una straordinaria bravura nel dipingere il personaggio di Floria e la sua fatica fisica e mentale. La preparazione al ruolo è avvenuta con un tirocinio proprio in un ospedale svizzero. Il cast, formato da attori alle prime prove e perfino veri infermieri e medici, ha contribuito all’autenticità della pellicola.
Ma il film è molto di più del racconto di una grande professionalità e di una denuncia del sistema sanitario svizzero, come ci ricordano anche le didascalie nei titoli di coda.
Con una tensione altissima, da thriller, la regista, senza banalizzazioni o stereotipi, ci racconta con intelligenza il rapporto che intercorre tra i malati, a volte eccessivi nelle richieste e chi se ne prende  cura, come nel caso di Floria che non riesce a sopportare di non esserci sempre per tutti.
L’Utimo Turno, titolo originale Heldin (l’Eroina), non è un medical drama a cui ci hanno abituato tante serie televisive, è la narrazione colma di tensione di situazioni reali, di persone vere che muoiono o sopravvivono, ma soprattutto la pellicola è la storia di una donna che ama il suo lavoro e lo fa con grande professionalità tanto da aver sacrificato probabilmente anche la famiglia. Non ce ne poteva offrire un ritratto migliore la bravissima Leonie Benesch.
Il film è stato presentato fuori concorso alla Berlinale del 2025.
Serena Pasinetti

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.