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Regia di: Louis Nero
durata: 115 min.
con: Harvey Keitel, F. Murray Abraham, Isabelle Allen, Franco Nero, Diana Dell’Erba, Angela Molina
Un mondo post-apocalittico. La giovane Mila (Isabelle Alen) conduce un’esistenza pacifica e semplice con i suoi genitori e la sorellina. La sua vita viene sconvolta dalla morte improvvisa del padre per mano degli zii. Spinta da un forte desiderio di vendetta, Mila viene persuasa dalla madre, Daka (Angela Molina), a intraprendere un lungo viaggio per apprendere le Arti Magiche, riservate esclusivamente agli uomini. Le taglia i capelli e la veste da ragazzo. Dopo un viaggio lungo e pericoloso, Mila giunge alla presenza di Yungutun (F. Murray Abraham), dove si addestra a imparare i segreti necessari per ottenere la sua vendetta. Dopo averla portata a termine, però, si reca dal famoso guru Marpa (Harvey Keitel), iniziando  un lungo, complesso e faticoso viaggio per redimersi dalle malvagità che ha commesso.
Il titolo è ispirato al celebre maestro del buddhismo tibetano Jetsun Milarepa – a cui già Liliana Cavani aveva dedicato nel 1974 un film omonimo – vissuto tra l’XI e il XII secolo, e noto per il suo percorso radicale di trasformazione interiore.
Il film ha come tematica centrale quello della vendetta, violenta e sanguinaria, e della redenzione, del pentimento, che richiedono lunga e profonda trasformazione e grande lavoro interiore.
La storia è a volte difficile da seguire per difficoltà del montaggio a rendere con efficacia la divisione in due parti (vendetta e redenzione) del film.
I dialoghi sono spesso scontati. Il cast, in gran parte di grande valore, non sempre sopperisce alla mancanza di contenuti che rimangono un po’ superficiali e stereotipati. A questo proposito qualche battuta maschilista di troppo avrebbe potuto essere evitata, visto che c’è un recupero finale di Mila come donna, nascosta per tutto il tempo sotto sembianze maschili.
La vendetta è maschile? La capacità di perdonare, di essere in grado di redimersi è femminile? Purtroppo questa tematica che, sviluppata più approfonditamente, avrebbe dato un tocco di originalità alla pellicola stessa, rimane invece solo in superficie.
Rimane in conclusione un film che ha un suo valore nel proporre alcune tematiche attuali della vendetta, della violenza fine a sé stessa, della difficoltà a pentirsi, tematiche su cui il film fa senz’altro riflettere.
Serena Pasinetti

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.