Regia: Mark Jenkin
Cast: George MacKay, Callum Turner, Francis Magee
In concorso nella sezione Orizzonti all’82° Mostra del cinema di Venezia, Rose of Nevada è la storia di un gruppo di pescatori in una cittadina portuale ormai in decadimento del Regno Unito.

Quando ricompare una nave di cui si erano perse le tracce trent’anni prima, insieme al suo equipaggio, Nick – giovane padre di famiglia in difficoltà economica- e Liam – un ragazzo in fuga da non si sa bene cosa- decidono di partire insieme a Denver, marinaio esperto, e ridare vita all’attività di pesca che diede fortuna alla città in passato. Ma al loro rientro si ritroveranno nel passato e gli abitanti li accolgono come se fosse l’equipaggio originale.
Se nei primi venti minuti il film sembra richiamare le pellicole di Kaurismaki, con i suoi protagonisti del sottoproletariato malinconici e divertenti, con il passare dei minuti si fa via via più misterioso, tra il thriller e l’orrorifico. Il viaggio, reale e metafisico, per comprendere nascita e decadimento di una società e delle persone che la abitano, con i loro traumi e i loro caratteri.
Una pellicola che intrattiene senza mai perdere il ritmo, che affascina, commuove e diverte e ti rimane in testa grazie alle sue immagini potenti, i dialoghi incisivi e le interpretazioni dei suoi protagonisti.

Francesca De Santis