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Cinema Down

Diciamoci la verità, del cinema non interessa nulla a nessuno di quelli che contano.

Fatturato modestissimo, cinepanettoni a gogò, ambiente sputtanato, nessun senso corporativo: non è un argomento che possa solleticare un politico. Al contrario può suscitare diffidenza e fastidio. Sì, qualche attore ogni tanto fa comodo per radunare un po’ di gente e la storia del cinema nobile di una volta è sempre un argomento valido, con gli …ini che tutti conoscono, Fellini, Rossellini, Bolognini …

Ma se, come ora, è palese che la legge Franceschini è stata un disastro concettuale e pratico, pensate che a qualcuno venga in mente di intervenire? Quelli che si salvano sono i beneficiati della televisione, gli altri una massa informe che si arrampica su specchi insaponati per portare a casa un prodotto che mediamente nessuno vuole. Povero cinema, nelle mani di quattro burattinai senza cuore! Potrà mai risorgere lo spirito nazionale, pur colmo di sentimenti e di originalità, in questo pantano legislativo che favorisce solo alcuni papaveri spalleggiati e protetti?

L’ex ministro Franceschini

Non credo, sono anzi certo che per alimentare la creatività serva un po’ di serenità, come quella che dava la 1213, una legge solida, strutturata, che non concedeva troppo alla discrezionalità e si affidava molto alle categorie cinematografiche, attori, produttori, distributori, esercenti. Oggi anche le categorie sono sottosopra, così come l’Anica, che è espressione verticistica e non più rifugio per gli operatori. Il cinema è stato violentato, ma non ha ancora avuto il coraggio di denunciarlo: speriamo che non attenda anni perché i colpevoli si saranno eclissati. 

Adriano Celentano

Nelle more la televisione, le serie televisive, fanno diventare ricchi alcuni produttori antesignani e alcuni parvenu. Il sistema evolve, noi entriamo in recessione e ci rifugiamo nelle storie avvincenti degli eroi di Netflix: lasciamo i telegiornali, i noiosi convegni politici, le terribili invenzioni di Celentano, le idiozie di Magalli e ci caliamo nei meandri semi-delinquenziali dei nostri partner americani, alienandoci, come diceva Marx degli operai.

Abbiamo alienato il cervello, questo è il risultato della politica culturale italiana, ma nessun politico se ne è accorto!

Michele Lo Foco

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autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.