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Abang Adik

Al Far East Film Festival 2023 ha vinto il film malese Abang Adik, opera d’esordio del regista Jin Ongo.

Kuala Lumpur è lo scenario della storia di Abang e Adik, due giovani ai margini della società, due fratelli, che forse nemmeno condividono un vero legame di sangue, ma sono legati da un grande rapporto di fratellanza: loro stessi sono la loro famiglia. Sono apolidi.
Abang, interpretato dall’attore e modello taiwanese Wu Kang-Ren, nasce muto e il suo unico obiettivo nella vita è quello di lavorare sodo per cercare una stabilità e dare un senso alla propria esistenza. Il fratello minore Adik, interpretato dall’attore e cantante malese di origini cinesi Jack Tan, invece  si rifiuta di cedere al proprio destino, compie molte azioni al limite della legalità e vorrebbe andarsene.
Intorno a loro una serie di personaggi minori positivi: la dolcissima transgender di nome Money, l’emigrata dal Myanmar innamorata di Abang ma costretta a rientrare nel suo paese, e l’assistente sociale Jia En.

Ma la tragedia incombe…

Il regista ci racconta la storia attraverso le immagini (bellissima la fotografia dell’indiano Kartik Vijay), con il linguaggio dei segni e la gestualità, più che con le parole, dando così al film una grande potenza espressiva.
Abang è il principe Myskin di Dostoevskji, assolutamente buono, pronto a tutto per il fratello.
Il contrasto tra i due fratelli  riflette quello più ampio della stessa Kuala Lumpur, dove si svolge la storia. Metropoli gigantesca e tentacolare, a KL convivono ampi contrasti: di lingue, culture ed etnie diverse, tra immigrati e nativi, tra ricchi e poveri, dove i poveri sono spesso senza identità.

Nel film si parlano quattro lingue diverse: mandarino, cantonese, malese e inglese.
Una pellicola sul linguaggio anche, sul capirsi al di là del mezzo usato.
E infine un racconto sui rapporti familiari, sugli abbandoni, sui legami che vanno al di là dei rapporti di sangue.

Un’opera prima da non perdere, di un regista in grado di narrare con grande maestria una storia di contrasti familiari e sociali.
Un nuovo talento da seguire con attenzione.

Serena Pasinetti

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.