- Regia: Abderrahmane Sissako
- Attori: Nina Melo, Han Chang, Ke-Xi Wu, Michael Chang (II), Yu Pei-Jen
- Genere: Drammatico
- Paese: Francia, Lussemburgo, Mauritania
- Durata: 110′
- al cinema dal 15 maggio 2025
Un racconto tra sogno e lotta.
Dopo quasi dieci anni di silenzio cinematografico, Abderrahmane Sissako torna dietro la macchina da presa con Black Tea, un’opera che conferma la raffinatezza del suo sguardo autoriale già ammirata in Timbuktu. Con questo film, Sissako abbandona i paesaggi desertici del Sahel per immergersi nei colori vividi e quasi fiabeschi di Guangzhou, in Cina, dove prende vita una storia che unisce realtà e immaginazione in una miscela sensoriale carica di significato politico ed emotivo.
Aya, la protagonista, è una giovane donna ivoriana che sceglie la libertà all’altare, voltando le spalle a un destino che altri avevano deciso per lei. Fugge in Cina, nel quartiere popolare conosciuto come “Chocolate City”, dove comincia a lavorare in una sala da tè gestita da Cai, un uomo cinese dallo spirito contemplativo e amante delle sfumature botaniche. Tra i due si sviluppa lentamente un rapporto che attraversa barriere culturali, linguistiche ed emotive, ma sempre sul filo di una delicatezza sognante che il regista cesella con grazia.
I temi del razzismo e del retaggio coloniale affiorano nel quotidiano, nella distanza tra i corpi e nei silenzi carichi di significato, ma al centro del film vibra una figura femminile straordinaria. Aya incarna la forza interiore, la capacità di autodeterminarsi, contrapponendosi a una mascolinità spesso debole, esitante, vigliacca. Sissako dipinge le donne come eroine moderne: anche quando sembrano cercare il “principe azzurro”, non perdono mai la propria dignità, né la propria autonomia.
Con una regia che sembra dipingere con la luce e i colori, Black Tea è un film poetico e coraggioso, che parla al cuore e alla mente. Una favola contemporanea dove la dolcezza è rivoluzionaria.
Miriam Dimase