Skip to content

IO TI CONOSCO

“Io ti conosco”: il dolore si fa montaggio, il trauma diventa spazio scenico

Con il suo primo lungometraggio, Io ti conosco, Laura Angiulli abbandona momentaneamente le tavole del palcoscenico per trasporre sullo schermo un’opera rarefatta e profondamente autoriale, in cui l’universo femminile ferito diventa linguaggio visivo.
Il film nasce da un’urgenza espressiva: raccontare il femminicidio non attraverso lo sdegno gridato, ma con un tono intimo, stratificato, poetico.

Sara Drago incarna Nina, montatrice alle prese con le immagini di un film sulla violenza di genere. Ma quel montaggio si trasforma in specchio disturbante, in cui il suo passato riaffiora come riflesso non più eludibile. La scomparsa del marito Giulio in una notte sul mare segna lo scarto narrativo verso un cinema che si nutre di sospensione, non-detto e simbologia.

L’approccio registico rivela la matrice teatrale di Angiulli: corpi in scena come figure astratte, silenzi che pesano quanto i dialoghi, scenografie ridotte all’essenziale. Il film sceglie con coraggio la via della sottrazione. Il mare, onnipresente e inafferrabile, si fa dispositivo simbolico: limite, memoria, dissolvenza.

Nonostante l’assenza di una struttura narrativa convenzionale possa destabilizzare il pubblico generalista, Io ti conosco conquista nella sua coerenza stilistica. Non è un film che cerca empatia immediata, ma sedimentazione. Non offre risposte, ma squarci.

Un’opera necessaria, Io ti conosco si impone come uno degli esperimenti più coerenti e radicali del recente cinema italiano indipendente.

Un film che lascia il segno, in silenzio.

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.