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Jane e Cat

Siamo stati tutti pazzamente innamorati di Jane Birkin, come dice Marco Giusti, ed in suo onore interrompo la serie continuativa di critiche alla legge Franceschini, al tax Credit, ed alla Rai.

In questo ultimo mese due episodi mi hanno emozionato: ascoltare dal vivo Cat Stevens e sapere che era morta Jane.

Io non sono certamente un fan di nessuno, difficile che mi esalti per un attore o per una canzone, anche perché avendo cantato più o meno professionalmente ed avendo creato VideoMusic quando avevo 34 anni, ed occupandomi legalmente di spettacolo, ho metabolizzato tutto nell’attività professionale e pertanto resto sempre con i piedi per terra.

Ma Cat Stevens ha riempito le mie giornate da universitario e giovane praticante con le sue melodie, diverse, piene di dolcezza e di rabbia, con le sue parole intime e sorprendenti; tramite lui ho comunicato con le ragazze di quei tempi ed ho scaricato i miei umori cantando, con lui, a squarciagola all’interno dell’automobile. Rivederlo, anzi vederlo, dal vivo,  con la stessa voce di una volta e risentirlo esprimere quei suoni di allora, che ho cercato di iniettare in mio figlio, è stato un medicamento spirituale

Di Jane Birkin siamo stati tutti innamorati, e lei è la dimostrazione fisica e mentale che non basta essere belle per attrarre, ma occorre quel fascino che solo un sorriso malinconico su un corpo acerbo, solo una sottomissione che stimola protezione, solo una sottile vena di perversione entrano nella fantasia per restarci. Non era una cantante perché sapeva solo soffiare, e nemmeno una grande attrice, perché più o meno doveva solo esibire il corpo, ma bastava ci fosse per rendere lo schermo armonioso e femminile, più di Brigitte Bardot ove possibile.

Quando il cinema e la musica entrano nel vissuto di ognuno di noi, vuol dire che il loro linguaggio tocca o sfiora la nostra anima e la nostra memoria, senza disturbare ma lasciando un’impronta che può essere sempre riconosciuta e rianimata. Vuol dire anche che per suscitare emozioni occorrono personaggi dotati di grande personalità e non influencer frutto di un banale e momentaneo ragionamento finanziario.

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Nel mio studio ho lavorato avendo accanto una fotografia gigantesca di Jane. Non mi vergogno di dire che mi dava allegria ed energia e vederla all’Auditorium, ormai anziana e senza voce, ma con una semplicissima camicetta bianca e pantaloni neri, mi ha ricordato cos’è il fascino.

Avv. Michele Lo Foco

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.