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La Bête – La bestia di Bertrand Bonello Venezia 80

Durata: 146′
Genere: Sci-fi
Con: Léa Seydoux, George MacKay

Bertrand Bonello dirige questo film di fantascienza con protagonisti d’eccezione come Léa Seydoux e George MacKay per parlare di intelligenza artificiale proprio nel pieno dello sciopero Hollywoodiano che ha caratterizzato questa edizione della Mostra di Venezia.

Siamo in un futuro non troppo lontano (2044) e ormai l’intelligenza artificiale ha invaso quasi interamente la quotidianità e sostiuito una stragrande maggioranza di lavoratori e lavoratrici nel mondo dello spettacolo e non solo. Gabrielle (Léa Seydoux) non riesce a trovare una collocazione in questo mondo sia dal punto di vista lavorativo, muovendosi precariamente tra vari lavori come attrice e modella, che nella vita sentimentale. L’insicurezza personale e l’instabilità lavorativa le provocano un senso di angoscia e solitudine a cui le nuove teconologie – e coloro che le regolano – provano a porre rimedio attraverso uno strano processo di “purificazione” che mira sostanzialmente a sopprimere i sentimenti. È attraverso questo processo che Gabrielle inizia una serie di viaggi nel tempo tra passato e presente per risolvere questo suo senso di angoscia attraverso anche la relazione sentimentale complicata e perlopiù platonica con Louis (George MacKay).

La Bête è un’opera tutt’altro che semplice dove ogni battuta, personaggio ed elemento ha un significato ed è strettamente legato alla tematica, anzi, alle tematiche alla base del film: l’intelligenza artificiale come sostiutzione dell’umanità, l’individualismo persistente dei nostri giorni, la dissipazione dello spirito collettivo, la paura delle relazioni e il malessere esistenziale. È proprio la profondità di questo film, con le sue difficoltà, a renderlo un grande capolavoro in concorso a questa 80° Mostra d’arte cinematografica che ci auguriamo davvero possa ricevere il Leono d’oro.
In questo momento significativo, non solo per le proteste degli attori e sceneggiatori di Hollywood ma anche per la presenza invasiva delle piattaforme che inevitabilmente dettano legge sulla distribuzione, appiattendo la varietà di storie e tematiche da raccontare, l’opera di Bonello è quanto mai necessaria per ricordarci che il cinema serve, anche, a farci riflettere e a stimolare il pensiero.

 

Francesca De Santis

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.