PRIMADONNA
Di Marta Savina
Genere: drammatico
Durata: 100’
Uscita: 8 marzo 2023
In arrivo nelle sale dall’8 marzo, Primadonna è un film di Marta Savina sul primo rifiuto al matrimonio riparatore.
Siamo alla fine degli anni Sessanta, in Sicilia. Lia (Claudia Gusmano) ha 21 anni, va a lavorare la terra con il padre (Fabrizio Ferracane), anche se lei è “femmina” e dovrebbe stare a casa a prendersi cura delle faccende domestiche con la madre. Lia è bella, caparbia e riservata, ma sa il fatto suo. Il suo sguardo fiero e sfuggente attira le attenzioni del giovane Lorenzo Musicò, figlio del boss del paese. Quando lo rifiuta, l’ira di Lorenzo non tarda a scatenarsi e il ragazzo si prende con la forza quello che reputa di sua proprietà. Ma Lia fa ciò che nessuno si aspetterebbe mai: rifiuta il matrimonio riparatore e trascina Lorenzo, e i suoi complici, in tribunale.
Tratto da una storia realmente accaduta nel 1965 che ha portato alla cancellazione del matrimonio riparatore (vent’anni dopo), il film di Marta Savina risulta ancora incredibilmente attuale, forse perché non si parla di un passato così remoto, forse perché è una parentesi della storia italiana che non abbiamo mai davvero riconosciuto ma di cui soffriamo il retaggio ancora oggi. Attraverso la vicenda di Lia infatti è impossibile non vedere quello che accade ad ogni vittima di stupro o di femminicidio: davanti all’evidenza, prima di riconoscere il colpevole viene lasciato il beneficio del dubbio sul perché è successo, che cos’ha fatto la vittima per provocare il suo carnefice. Questo accade perché, come dice la madre di Lia nel bel mezzo del processo: “È mortificante perché a parlare sono solo loro”.
Qui la vera svolta sta però nell’inversione di rotta della storia, lontana anche dai canoni a cui siamo abituati della narrazione di quegli anni. In una Sicilia ben lontana dall’immaginario collettivo fatto di cieli limpidi, soleggiati e mare azzurro ma al contrario grigia, fredda e nell’entroterra campagnolo Lia non è sola, è supportata da una stretta cerchia di “reietti” della società – dalla famiglia che la ama e vuole proteggerla nonostante le ripercussioni dei mafiosi, dalla prostituta del paese e dall’avvocato escluso dalla politica e dalla comunità per non essersi mai sposato. La forza che li unisce si basa su un unico grande principio: l’autoaffermazione di sé senza badare ai giudizi degli altri.
Primadonna è un inno al coraggio: il coraggio di restare, il coraggio di parlare, il coraggio di portare avanti una battaglia, il coraggio di non nascondersi. È una cronaca attenta e curata anche quando lascia spazio al non detto, dove vediamo ad esempio il rapporto platonico di Lia e Lorenzo esclusivamente attraverso il gioco di sguardi, accompagnato per altro da una splendida colonna sonora e da una fotografia estremamente attenta ai dettagli e agli oggetti che non sono mai inquadrati per caso.
Un film necessario, quindi, questo primo lungometraggio di Marta Savina che ha già vinto il Concorso Panorama Italia ad Alice nella città, prodotto da Capri Entertainment, Medset Film, in associazione con Tenderstories e in collaborazione con Rai Cinema, Vision Distribution e Sky.
Francesca De Santis